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Convenzione di Istanbul. Subito la ratifica per fermare la violenza contro le donne

Sono previste in Aula la prossima settimana la discussione generale e le votazioni della legge di ratifica della Convenzione di Istanbul per il contrasto alla violenza sulle donne e il femminicidio. Una risposta sollecita di questo Parlamento contro il dilagare di una realtà non più accettabile che continua a fare troppe vittime, una sfida culturale per il bene del Paese. Il lavoro per prevenire e contrastare la violenza sulle donne raggiunge con questo provvedimento un indispensabile quadro di riferimento giuridico internazionale, vincolante che inquadra la violenza domestica sulle donne e offre strumenti concreti di prevenzione e di intervento, dalla protezione e assistenza delle vittime, alle sanzioni penali. Un passo importante a cui si è arrivati per l’impegno tenace di chi dentro il Parlamento crede nella possibilità che la politica possa contribuire in modo determinante al miglioramento della società.

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Subito la ratifica per fermare la violenza contro le donne
Cos’è
Per il PD era una priorità. Il primo giorno di questa legislatura abbiamo presentato la proposta di legge di ratifica della Convenzione, che è il primo trattato internazionale sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne. È anche il primo strumento internazionale vincolante che crea un quadro giuridico completo per proteggere le donne contro qualsiasi forma di violenza. Contiene misure per la prevenzione della violenza, la protezione delle vittime e i procedimenti penali per i colpevoli; definisce e criminalizza le diverse forme di violenza contro le donne tra cui il matrimonio forzato, le mutilazioni dei genitali femminili, lo stalking, le violenze fisiche e psicologiche e la violenza sessuale.
Parte dal presupposto che “la violenza contro le donne sia uno dei meccanismi sociali cruciali per mezzo dei quali le donne sono costrette in una posizione subordinata rispetto agli uomini”. Pertanto auspica che gli Stati membri si impegnino a garantire uguaglianza di genere con tutti gli strumenti a loro disposizione, anche educativi e di comunicazione di massa. Favorisce l’autonomia e l’autodeterminazione delle donne, favorisce la prevenzione (perché è un “diritto di tutti gli individui, e segnatamente delle donne, di vivere liberi dalla violenza, sia nella vita pubblica che privata“) promuovendo cambiamenti nei comportamenti socio-culturali con particolare attenzione ad incoraggiare gli uomini e i ragazzi a contribuire in tal senso. Obbliga le Parti a vigilare affinché la cultura, gli usi e i costumi, la religione, la tradizione o il cosiddetto “onore” non possano essere in alcun modo utilizzati per giustificare gli atti di violenza. Parla di aborto e sterilizzazione forzati, matrimonio forzato, atti persecutori, mutilazioni genitali, molestie allargando la tutela e la protezione anche alle donne (e bambine) extra-comunitarie e generando una rete di collaborazione tra Paesi affinché il crimine venga perseguito fino in fondo.
Come funziona
Per entrare pienamente in vigore necessita di essere ratificato da almeno 10 paesi, di cui 8 stati europei. L’Italia è il quinto paese a concludere l’iter di ratifica. Ad oggi, benché 29 paesi abbiano posto la loro firma al documento, solo altri 4 paesi europei, oltre all’Italia, l’hanno ratificato, ovvero hanno concluso il processo di creazione di una legge nazionale che renda effettivo nel proprio paese il testo della Convenzione. Questi quattro paesi sono: Albania, Montenegro, Portogallo, Turchia.
Le tappe dell’Italia
Il Ministro Fornero ha posto la firma al documento nel settembre 2012 promettendo, nelle dichiarazioni seguenti, che avrebbe concluso l’iter prima della fine del suo mandato.
L’11 dicembre 2012 il Consiglio dei Ministri italiano ha ratificato la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica.
L’approvazione da parte del Parlamento (Camera e Senato) conclude l’iter che sostiene l’approvazione della Convenzione a livello europeo e sancisce una legge interna avanzata e garante per le donne.

Dossier sulla ratifica della Convenzione
Testo della Convenzione
Proposta di legge di ratifica e relazione
Iter legislativo
Elementi per la valutazione degli aspetti di legittimità costituzionale
Analisi degli effetti finanziari
Schede di lettura

Mozione sulla violenza alle donne che chiede una specifica sessione parlamentare

http://www.deputatipd.it/Documents.asp?DocumentID=5430