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"Pacchetto lavoro coi fondi EU. Sgravi al sud per gli under 29", di Massimo Franchi

Il pacchetto «lavoro» sarà discusso nel Consiglio dei ministri di mercoledì. In questi ultimi giorni il ministro Enrico Giovannini sta limando i dettagli, sia sul piano delle risorse che su quello dei provvedimenti. Sul piatto non ci sarà più di un miliardo mentre molte altre norme saranno a costo zero, come quelle di modifica «con il cacciavite» della riforma Fornero. Le risorse comunque saranno quasi totalmente reperite da fondi europei e regionali. Ieri Giovannini ha incontrato le Regioni per ribadire la richiesta di «usare» i fondi europei regionali per la decontribuzione sulle assuzioni a tempo indeterminato al Sud per i giovani. La partita è complessa: il governo punta ad una decontribuzione totale ma d’altro canto vorrebbe anche allargare la norma non solo alle quattro regioni più in difficoltà (Sicilia, Calabria, Puglia e Campania) ma anche ad altre quattro: Abruzzo, Molise, Sardegna e Basilicata, regioni che fino al 2013 fanno parte dei territori aiutati dai fondi della Commissione europea. Trovare l’equilibrio fra risorse ed estensione sarà il compito principale del ministro Giovannini. L’altra parte, più corposa, del pacchetto riguarderà le modifiche alla riforma del lavoro Fornero. La richiesta pressante di imprese (grandi e soprattutto piccole) è quella di ridurre le rigidità introdotte sui contratti a tempo determinato. La pausa fra un contratto e l’altro, innalzata da Fornero a 60-90 giorni, per i giovani fino a 29 anni sarà drasticamente ridotta a 10-20 giorni a seconda del settore: le imprese del turismo, ad esempio, chiedono di essere esentate. I sindacati invece chiedevano di demandare alla contrattazione i tempi, cercando di spuntare in cambio stabilizzazioni e limiti al numero dei contratti. La mediazione trovata dovrebbe non scontentare nessuno. Altra rigidità che sarà tolta è quella sulla causale dei contratti, la spiegazione della mansione e della ragione per cui si viene assunti. Sempre per i giovani fino a 29 anni la causale sarà abolita per i contratti fino a 18 mesi. Nella rete instancabile di incontri e pareri (ieri Giovannini ha incontrato anche il segretario della Fiom Maurizio Landini) i sindacati saranno convocati prima di mercoledì a palazzo Chigi. Passati pochi giorni dalla manifestazione unitaria di sabato, sarà Enrico Letta a spiegare a Cgil, Cisl e Uil i provvedimenti decisi. Susanna Camusso, ma anche Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, puntano comunque a discutere e chiedere modifiche. Si torna poi ad aprire il delicato fronte della sicurezza sul lavoro. Il decreto legge varato dal governo modifica parecchie norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro, come l’eliminazione dell’obbligo di redazione del Duvri (Documento unico di valutazione dei rischi da interferenze) da parte del datore di lavoro committente per le attività in appalto. Misure che trovano unitariamente contrari Cgil, Cisl e Uil. «Riteniamo sia inopportuno che tra le priorità del governo ci siano interventi di alleggerimento degli adempimenti in materia di prevenzione, fra l’altro non discusse con i sindacati, a partire dagli appalti, la valutazione del rischio nelle piccole imprese, il lavoro edile, che in questi anni e ancora in questi ultimi giorni, fanno registrare il più alto numero di infortuni gravi e mortali», spiegano in una nota Fabrizio Solari, Fulvio Giacomassi e Paolo Carcassi a nome dei tre sindacati.

«NO AL BLOCCO DEI PUBBLICI» Critiche questa volta al Parlamento arrivano dalla Cgil. Ieri le commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera hanno approvato un parere favorevole alla proroga al 31 dicembre 2014 del blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali per i pubblici dipendenti. Ma con due condizioni: la prima è che non ci siano ulteriori misure che congelino gli stipendi degli statali; la seconda è che il governo apra immediatamente, dopo l’entrata in vigore del decreto, la trattativa sulla contrattazione collettiva per quanto riguarda la parte normativa. «Dopo i quattro già passati, un altro anno di proroga del blocco della contrattazione è assolutamente inaccettabile e la manifestazione di sabato prossimo di Cgil Cisl Uil lo sosterrà con forza», attacca in una nota la Cgil nazionale.

L’Unità 20.06.13