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“Giallo sul decreto Monti. E sul blocco dei gradoni”, di Carlo Forte

È giallo sull’inabissamento dello schema di decreto presidenziale varato dal governo l’8 agosto scorso. E sul destino degli scatti di anzianità. Il provvedimento, che risale al governo Monti, aveva superato pressoché indenne il vaglio delle commissioni parlamentari e degli organi di controllo.

Ma poi, atteso in Gazzetta ufficiale, non se ne è saputo più nulla. E le disposizioni in esso contenute hanno preso nuovamente forma nel disegno di legge di stabilit à. Sebbene, stando alla bozza del provvedimento, con qualche modifica e qualche omissione.

Il decreto presidenziale, che è in attesa di essere pubblicato, nelle intenzioni del legislatore doveva essere un decreto di attuazione dell’art.16, comma 1, del decreto-legge 98/2011.

Il comma1, infatti, nel disporre la proroga fino al 2014 delle disposizioni che limitano la crescita dei trattamenti economici anche accessori del personale delle pubbliche amministrazioni, delega il governo a disporre la normativa di attuazione. L’esecutivo, però, è andato oltre la delega. Perché nella bozza di decreto ha introdotto delle disposizioni innovative. Il provvedimento prevede il blocco della contrattazione collettiva per altri due anni, senza possibilità di recupero. In più anche la cancellazione dell’indennità di vacanza contrattuale per il 2013 e per il 2014. E infine dispone il blocco dei gradoni per un altro anno, cancellando l’utilità del 2013, per la scuola. In buona sostanza, dunque, il governo, anziché limitarsi ad individuare le disposizioni da prorogare e a disporre il differimento dei termini, ha scritto delle nuove disposizioni. Pertanto, se il regolamento fosse entrato in vigore, così come era stato concepito, avrebbe fatto la fortuna dei ricorsifici.

L’errore, se di errore si tratta, comunque potrebbe essere sanato dalla Stabilità. L’art. 11 della bozza del disegno di legge interviene sulle stesse materie dello schema di decreto.

In particolare, il primo comma modifica il comma 17 del decreto legge 78/2010. E lo fa nel senso di prorogare fino al 2014 il blocco della contrattazione collettiva. Sempre stando alla bozza del cdm, il ddl non tocca l’indennità di vacanza contrattuale fino al 2015, lasciando inalterata la parte finale del comma 17. Che prevede l’erogazione dell’indennità in assenza di rinnovo del contratto. Il disegno di legge lascia inalterata anche la decontrattualizzazione delle relative procedure disposta dalla Finanziaria del 2010. E dunque, l’amministrazione dovrà versare gli importi in busta paga senza attendere la previa stipulazione di un accordo con i sindacati.

L’ipotesi di provvedimento non fa alcuna menzione di un eventuale ulteriore blocco dei gradoni, tramite la cancellazione dell’utilità del 2013.

Se l’ulteriore stop alla contrattazione nel pubblico impiego si traduce in una perdita del potere di salari, il blocco dei gradoni costituirebbe invece una vera e propria decurtazione delle retribuzioni.

Il disegno di legge di stabilità, sempre nella bozza di questi giorni, prevede tra l’altro una riduzione generalizzata del 10% delle risorse destinate a finanziare lo straordinario nelle amministrazioni statali.

Qualora tale riduzione dovesse essere applicata direttamente al fondo di istituto, ciò comporterebbe una riduzione di circa 90 milioni di euro delle risorse attualmente disponibili. Ma ciò non comprometterebbe comunque la possibilità di finanziare il recupero del 2012 ai fini dei gradoni, di cui le parti stanno discutendo in questi giorni.

Si tratta dell’ultima tranche da recuperare dopo la cancellazione dell’utilità del 2010, del 2011 e del 2012 disposta dal decreto legge 78/2010. Il 2010 è stato recuperato con i fondi residuati dai tagli al personale operati con il piano programmatico dell’art.64. E il 2011 è stato reintegrato con una parte dei fondi di cui sopra e altre risorse attinte da quelle per il finanziamento del fondo delle istituzioni scolastiche.

da ItaliaOggi 22.10.13