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“Decreto 104 (e non solo) a rischio di approvazione”, di Reginaldo Palermo

Le dimissioni di Giancarlo Galan aprono un caso politico molto serio. Il Governo potrebbe essere costretto a porre la questione di fiducia in aula e a quel punto tutto potrebbe accadere.
L’avvio del dibattito conclusivo della Camera sulla conversione in legge del decreto 104 è previsto per il pomeriggio di lunedì 28 ottobre, mentre il voto conclusivo dovrebbe arrivare il giorno successivo o, al più, mercoledì 30.
Dopo le dimissioni da relatore di Giancarlo Galan, il ricorso al voto di fiducia è ormai certo. Al centro della contesa c’è la questione della copertura finanziaria che il Governo ha individuato nell’aumento delle accise sulla birra e che invece Galan intendeva sostituire con una revisione delle imposte su alcuni tipi di operazioni postali, nell’intento – ha detto in Commissione “di rendere la società Poste italiane ‘più povera’, ponendola allo stesso livello dei privati”.
Il rappresentante del Governo, il sottosegretario Gianluca Galletti, è stato però irremovibile (“Il Governo si deve presentare davanti al Parlamento come un unico soggetto e, quindi, non solo in quanto rappresentante del Ministero dell’istruzione”) concludendo che siccome la proposta di Galan non garantisce adeguata copertura finanziaria non può in alcun modo essere accettata.
A questo punto lunedì pomeriggio in aula il provvedimento verrà presentato da un altro deputato (forse del PD o, più facilmente, di Scelta Civica per evitare ulteriori attriti fra PD e PdL).
Il fatto è che sull’emendamento proposto in Commissione da Galan si sono espressi a favore non solo i deputati del PdL ma anche quelli di M5S che potrebbero ripresentare la questione in aula, determinando un rallentamento decisivo nell’esame del provvedimento.
Per stare nei tempi il Governo sarebbe così costretto a presentare un maxi-emendamento contenente quelli già approvati in Commissione (o almeno una parte di essi) ma escludendo quello di Galan sulla copertura finanziaria.
Di fatto questo equivarrebbe a porre la fiducia con evidenti rischi di tenuta dell’esecutivo.
Insomma, lunedì e martedì saranno due giornate determinanti non solo per il decreto 104 ma soprattutto per lo stesso Governo.

La Tecnica della Scuola 27.10.13