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“Alunni stranieri, non è più boom. E la maggioranza è nata in Italia”, di Salvo Intravaia

Cambia la presenza degli alunni stranieri nelle scuole italiane. Il boom dei primi anni del terzo millennio è un semplice ricordo e gli alunni stranieri nati in Italia si apprestano al sorpasso sui coetanei nati all’estero. Il fenomeno, che ha fatto tanto discutere in passato per l’approccio ideologico di alcune formazioni politiche, si sta modificando. A certificarlo è l’ultima pubblicazione del ministero dell’Istruzione sugli “Alunni stranieri nel sistema scolastico italiano”, con dati aggiornati all’anno scolastico 2012/2013.

I 786.630 alunni che siedono tra i banchi di tutte le scuole italiane rappresentano l’ennesimo record per il nostro Paese: più 30.691 unità rispetto all’anno scolastico precedente. Ma, questa volta, l’incremento (più 4,1%) è il più piccolo degli ultimi 10 anni. Agli inizi del nuovo millennio, l’incremento annuo si aggirava attorno al 15%. Tanto che alcuni studiosi prevedevano il ‘sorpasso’ nell’arco di pochi decenni. Ma i dati forniti da viale Trastevere sembrano andare in direzione diversa.

E nell’arco di pochissimi anni la popolazione scolastica di origini straniere potrebbe assestarsi attorno al milione di alunni. Oggi, gli allievi non italiani rappresentano quasi il 9%. Con punte prossime al 10% nella scuola dell’obbligo. Ma la loro presenza è concentrata soprattutto nelle regioni settentrionali dove studiano due alunni stranieri su tre. Mentre al Sud la presenza di stranieri nelle classi è residuale. Anche conteggiando in percentuale al totale degli alunni – italiani e non – emerge la concentrazione nelle regioni del Nord.

È l’Emilia Romagna, dove 15 alunni su cento sono censiti come stranieri, a detenere il record. Mentre in Campania si registra la minore presenza di non italiani tra i banchi di scuola: appena il 2%. Ma spesso si tratta di alunni che, pur avendo genitori stranieri, risultano nati sul suolo nostrano. La quota di alunni stranieri, solo perché in Italia vige lo ius sanguinis, nel 2012/2013, era pari al 47,2%. In altre parole, se nel nostro Paese venisse introdotto lo ius soli quasi metà degli alunni stranieri – oltre 371mila – acquisirebbero di diritto la cittadinanza italiana, facendo crollare la presenza di stranieri nelle nostre scuole.

E anche se gli oltre 786mila alunni stranieri provengono da più di 200 stati sparsi in ogni angolo del pianeta, la presenza italiana è ben definita: l’81% degli alunni stranieri proviene dai 19 stati (Romania, Albania, Marocco, Cina, Moldavia, Filippine, India, Ucraina, Ecuador, Peru, Tunisia, Pakistan, Macedonia, Egitto, Bangladesh, Senegal, Nigeria, Polonia, Ghana) che registrano una presenza superiore alle 10mila unità. Mentre il 45% delle presenza è di origini rumena, marocchina e albanese.

La Repubblica 17.11.13