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“Mai più silenzio per una donna maltrattata”, da deputatipd.it

Il 28 maggio 2013 il Parlamento ha approvato la cosiddetta “Convenzione di Istanbul”, primo trattato internazionale sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne; nonché primo strumento internazionale vincolante che crea un quadro giuridico completo per proteggere le donne contro qualsiasi forma di maltrattamento.
Il 4 giugno la Camera ha approvato all’unanimità la mozione contro il femminicidio che impegna il governo su diversi punti: la creazione di un Osservatorio che possa monitorare il problema; la formazione specializzata degli operatori; un servizio dedicato nei pronto soccorsi; il ripristino e l’implementazione del fondo del piano nazionale di azione contro la violenza sulle donne e il contrasto alla pratica della mutilazione genitale femminile.
Il 9 ottobre 2013 il Parlamento ha approvato la legge contro il femminicidio, un primo passo avanti nelle politiche di contrasto alla violenza.
Purtroppo secondo i dati Onu, quella di genere è la prima causa di morte delle donne tra i 16 e i 44 anni. Numeri che ci dicono quanto fosse urgente approvare questa legge. D’altra parte la cronaca ci consegna ogni giorno la drammaticità di questo fenomeno e il messaggio uscito dall’Aula di Montecitorio ha dato una prima risposta.
Su 10 donne uccise nel nostro Paese, 7 avevano chiesto aiuto. Da quando è entrato il vigore il decreto 51 donne sono state salvate. Il lavoro del gruppo del Pd ha permesso di migliorare il testo del Governo, ad esempio rafforzando la previsione di un piano nazionale per la prevenzione a cominciare dalle aule scolastiche, per proseguire nella formazione di tutti gli operatori del settore, per il sostegno ai centri antiviolenza. Un’attività che deve riguardare anche il mondo dell’informazione: è fondamentale per trasmettere messaggi basati sui principi dell’educazione al rispetto. Grazie alle nostre deputate e ai nostri deputati che hanno lavo- rato efficacemente in aula e in commissione, il femminicidio sarà contrastato in modo strutturale con un piano d’azione finanziato fino al 2015, rafforzando così il lavoro dei centri antiviolenza e delle case rifugio. E’ stato fatto un grande passo avanti, anche se siamo convinti che con la legge di stabilità dovranno essere ottenute nuove risorse e che il nostro lavoro dovrà essere quotidiano.
La violazione più grande dei diritti delle donne va combattuta senza tregua.

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Il decreto sul femminicidio spinge sul tasto della repressione arricchendo il codice di nuove aggravanti ma amplia al contempo le misure a tutela delle vittime di maltrattamenti e violenza domestica. Il nuovo testo, inoltre, mette in campo risorse per finanziare un Piano d’azione anti- violenza e la rete di case-rifugio.
RELAZIONE AFFETTIVA È il nuovo parametro su cui tarare aggravanti e misure di prevenzione. Rilevante sotto il profilo penale è da ora in poi la re- lazione tra due persone a prescindere da convivenza o vincolo matrimoniale (attuale o pregresso).
VIOLENZA ASSISTITA Il codice si arricchisce di una nuova aggravante comune applicabile al maltrattamento in famiglia e a tutti i reati di violenza fisica commessi in danno o in presenza di minorenni o in danno di donne incinte. Quanto all’aggravante allo stalking commesso dal coniuge, viene meno la condizione che vi sia separazione legale o divorzio. Aggravanti specifiche, inoltre, sono previ- ste nel caso di violenza sessuale contro donne in gravidanza o commessa dal coniuge (anche sepa- rato o divorziato) o da chi sia o sia stato legato da relazione affettiva.
QUERELA A DOPPIO BINARIO Il dilemma revocabilità/irrevocabilità della querela nel reato di stalking è sciolto fissando una soglia di rischio: se si è in presenza di gravi minacce ripetute, ad esempio con armi, la querela diventa irrevocabile. Resta revocabile invece negli altri casi, ma la remissione può essere fatta solo in sede processuale davanti all’autorità giudiziaria, e ciò al fine di garantire (non certo di comprimere) la libera determinazione e consapevolezza della vittima.
AMMONIMENTO Il questore in presenza di percosse o lesioni (considerati ‘reati sentinella’) può ammonire il responsabile aggiungendo anche la sospensione della patente da parte del prefetto. Si estende cioè alla violenza domestica una misura preventiva già prevista per lo stalking. Non sono ammesse segnalazioni anonime, ma è garantita la segretezza delle generalità del segnalante. L’ammonito deve essere informato dal questore sui centri di recupero e servizi sociali disponibili sul territorio. ARRESTO OBBLIGATORIO In caso di flagranza, l’arresto sarà obbligatorio anche nei reati di mal- trattamenti in famiglia e stalking.
ALLONTANAMENTO URGENTE DA CASA Al di fuori dell’arresto obbligatorio, la polizia giudiziaria se autorizzata dal pm e se ricorre la flagranza di gravi reati (tra cui lesioni gravi, minaccia aggravata e violenze) può applicare la misura ‘precautelare’ dell’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.
BRACCIALETTO ELETTRONICO E INTERCETTAZIONI Chi è allontanato dalla casa familiare potrà essere controllato attraverso il braccialetto elettronico o altri strumenti elettronici. Nel caso di atti persecutori, inoltre, sarà possibile ricorrere alle intercettazioni telefoniche.
OBBLIGHI DI INFORMAZIONE A tutela della persona offesa scatta in sede processuale una serie di obblighi di comunicazione in linea con la direttiva europea sulla protezione delle vittime di reato. La persona offesa, ad esempio, dovrà essere informata della facoltà di nomina di un difensore e di tutto ciò che attiene alla applicazione o modifica di misure cautelari o coercitive nei confronti dell’imputato in reati di violenza alla persona.
DONNE IMMIGRATE In analogia a quanto già accade in attuazione di direttive europee per le vittime di tratta, il permesso di soggiorno potrà essere rilasciato anche alle donne straniere che subiscono violenza, lesioni, percosse, mal- trattamenti in ambito domestico. Sarà sempre però necessario un parere dell’autorità giudiziaria. I maltrattanti (anche in caso di condanna non definitiva) potranno essere espulsi.
GRATUITO PATROCINIO A prescindere dal reddito, le vittime di stalking, maltrattamenti in famiglia e mutilazioni genitali femminili potranno essere ammesse al gratuito patrocinio. PROCESSI PIÙ RAPIDI Nella trattazione dei processi priorità assoluta ai reati di maltratamenti in famiglia, stalking, violenza sessuale, atti sessuali con minori, corruzione di minori e violenza sessuale di gruppo. Si accelerano anche le indagini preliminari, che non potranno mai superare la durata di un anno per i reati di stalking e maltrattamenti in famiglia.
PIANO ANTIVIOLENZA Sul tavolo 10 milioni di euro per azioni di prevenzione, educazione e formazione. Il Piano, elaborato dal ministro per le Pari opportunità, dovrà tra l’altro promuovere il recupero dei maltrattanti e sensibilizzare i me- dia ad adottare codici di autoregolamentazione per una informazione che rispetti le donne. Ogni anno sarà presentata una relazione in Parlamento.
CASE-RIFUGIO Finanziamenti in arrivo anche per i centri antiviolenza e le case-rifugio. Nel 2013 10 milioni di euro, 7 nel 2014 e altri 10 all’anno a partire dal 2015.

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