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Speranza: «Esodati e diritto allo studio, la manovra è più sociale», di Bianca Di Giovanni

«Questa legge di Stabilità ha un forte segno politico impresso dal Pd, che va verso l`equità e la crescita». Roberto Speranza, capogruppo dei democrat, ci tiene a segnalare il contributo del suo partito alla legge di bilancio nel passaggio alla Camera. Il presidente dei parlamentari Pd sa bene che alcune componenti della società si aspettavano forse di più. «Non ci nascondiamo dietro a un dito – spiega – sappiamo che l`intervento è limitato, ma resta il fatto che c`è un`inversione di tendenza».

Speranza parla mentre in commissione Bilancio continua la maratona sugli ultimi emendamenti da votare. Alcune partite sembrano ancora aperte. Quali sono i segnali di equità che avete voluto dare?
«Prima di tutto le modifiche al taglio del cuneo che sono state introdotte. Riducendo essenzialmente la platea dei beneficiari ai lavoratori sotto i 27mila euro di reddito annuo, garantiamo oltre 200 euro in più in busta paga a 12 milioni di persone, da erogare in unica soluzione nel mese di marzo. Lo so che alcuni alzeranno il sopracciglio, asserendo che la somma non è così alta: ma ci sono famiglie per cui quei 200 euro sono molto importanti. Inoltre c`è la creazione del fondo alimentato dai proventi della spending review. Ebbene, la decisione di destinare all`abbassamento delle tasse i proventi dei tagli di spesa è nata qui alla Camera, con una risoluzione voluta dal Pd».

Quali altre misure considera qualificanti per il Pd?
«Voglio ricordare che si sono trovati i fondi per altri 17mila esodati e si è migliorata l`indicizzazione delle pensioni, che è prevista al 100% per gli assegni fino a 3 volte il minimo e al 95% per quelli fino a quattro volte il minimo. Sono risposte forti a bisogni sociali molto urgenti».

E per la crescita?
«Considero misure per la crescita quelle che garantiscono il diritto allo studio. Abbiamo alzato a 150 milioni il fondo per le borse di studio. Ricordo che era una voce ferma a 12 milioni, aumentati poi a 100 con il decreto scuola e oggi a 150. Abbiamo anche collocato 30 milioni per i medici specializzandi. Sul fronte degli investimenti, abbiamo garantito risorse per il dissesto idrogeologico.
Da non dimenticare anche le misure contro le disparità e i privilegi».

Cioè?
«Penso al cosiddetto “galleggiamento”, che abbiamo eliminato. Cioè la possibilità che si aveva nel pubblico di mantenere un benefit economico legato a un incarico temporaneo anche quando quell`incarico è terminato. E ancora, c`è il divieto di cumulo tra redditi da lavoro e pensione fissato a livello del primo presidente della Corte di Cassazione, cioè intorno ai 300mila euro».

Non sembra molto basso…
«Le posso assicurare che tocca parecchie persone, almeno stando al numero di telefonate che ho ricevuto in cui mi si chiedeva di rinunciare a questa misura».

A leggere le cronache sembra che il Pd proceda in ordine sparso. Si pensi alla web tax, su cui da giorni il neosegretario spara ad alzo zero.
«Quel tema non faceva parte del pacchetto di proposte che il gruppo ha ritenuto qualificanti, ma è nato dalla libera discussione in commissione. Non parlerei di ordine sparso: capita spesso che alcuni deputati sostengano misure non concordate con il partito».

Ci sono ancora nodi da sciogliere?
«Credo che si stia studiando la questione dell`aliquota Tasi, su cui l`Anci continua a chiedere un livello più alto. La discussione è ancora in corso».

Cosa replica a chi dice che si fa troppo poco?
«Replico che siamo ancora dentro la crisi. Dire il contrario sarebbe sbagliato. Ma altrettanto sbagliato sarebbe non vedere che invertiamo la tendenza: non ci sono tagli drastici, anzi c`è un primo segnale di redistribuzione».

Si aspetta sorprese dal voto?
«Finora abbiamo retto, la maggioranza è solida. C`è stata una discussione vera, a volte intensa, ma serena. Mi aspetto la tenuta del gruppo, anche perché l`impronta del Pd si vede nei passaggi che ho detto. C`è l`equità e c`è anche la crescita. Certo, si tratta dei primi piccoli passi, ma la direzione è segnata».

L’Unità 18.12.13