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Direzione Pd Modena, le Primarie per i sindaci si terranno il 2 marzo

La Direzione ha approvato un ordine del giorno e varato una bozza di regolamento. Primarie da tenersi domenica 2 marzo in un unico turno; in mancanza di un candidato ufficiale del partito sono mille le firme che devono raccogliere i candidati che intendono presentarsi nei Comuni con oltre 100mila abitanti, cifra che va a scalare per i Comuni più piccoli; un tetto di spesa per ogni singolo candidato, nello stesso massimo ambito territoriale, che non può superare i 12mila euro (anche in questo caso più i Comuni sono piccoli più il limite di spesa è basso): sono queste alcune delle principali novità contenute nella bozza di regolamento, varato dalla Direzione provinciale del Pd, che ora il segretario provinciale Pd Lucia Bursi avrà il compito di portare alla valutazione delle forze politiche che si riconoscono nel centrosinistra. Le Assemblee comunali dei singoli territori avranno, comunque, il compito di deliberare a maggioranza qualificata il regolamento territoriale.

La Direzione provinciale del Pd, riunitasi la sera di martedì 7 gennaio, ha dato il proprio via libera alla bozza di regolamento quadro per la selezione delle candidature a sindaco in vista delle amministrative del 2014 e ha approvato un ordine del giorno che conferisce al segretario provinciale Pd Lucia Bursi il mandato per “condividere la proposta di Regolamento per le primarie approvato dalla stessa Direzione con le forze politiche che si riconoscono nel centrosinistra e inviarlo definitivamente ai territori entro il 13 gennaio prossimo”. Le Primarie di coalizione o di partito si terranno domenica 2 marzo in un turno unico. Ogni Assemblea comunale dovrà verificare se esistono le condizioni, sul proprio territorio, per promuovere la costituzione di una coalizione di centrosinistra. Se ci sarà un solo candidato iscritto al Pd questo sarà considerato il candidato del partito e non avrà la necessità di raccogliere firme a sostegno del suo nome. Se ci saranno, invece, più candidati iscritti al Pd dovranno raccogliere un numero di firme rapportato al numero di componenti dell’Assemblea comunale o degli iscritti nel suo Comune. La soglia massima di firme da raccogliere, prevista per i Comuni con oltre 100mila abitanti, è di mille firme. Per i Comuni più piccoli si va a scalare. La bozza di regolamento stabilisce anche i limiti massimi di spesa che il singolo candidato dovrà rispettare nella campagna per le primarie: la cifra massima stabilita per i Comuni con oltre 100mila abitanti è di 12mila euro. Anche in questo caso più i Comuni sono piccoli più il limite di spesa è basso. Alle primarie voteranno tutti coloro che si dichiarano elettori del centrosinistra residenti in quel determinato Comune. “Si tratta di una proposta equilibrata – ha spiegato il segretario provinciale del Pd Lucia Bursi nel suo discorso iniziale – frutto dell’impegno di un gruppo di lavoro che si è riunito, a più riprese, in questi giorni di festività e che ringrazio. Ora porteremo questa proposta alla valutazione delle forze del centrosinistra. Ricordo, però, che le primarie sono sì lo strumento principe per la selezione dei nostri candidati, ma si tratta solo di uno strumento. Prima di tutto c’è la politica, ci sono i contenuti, le sfide della costruzione dei programmi per il governo delle nostre città”. La bozza di regolamento dovrà ora, come detto, essere definito nel confronto con le forze del centrosinistra, ma anche declinato secondo le specifiche esigenze dei singoli territori. Saranno infatti le Assemblee comunali a deliberare il regolamento territoriale a maggioranza qualificata.

La seduta della Direzione provinciale si era aperta con un applauso di vicinanza all’ex segretario nazionale Pd Pierluigi Bersani e alla sua famiglia in questo momento così delicato e difficile.