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"Tasse, pressing sul governo. La solidarietà di Napolitano", di Andrea Marini

E al quinto giorno… la politica si mosse o quasi. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato un messaggio di solidarietà e sostegno alle popolazioni alluvionate di questi giorni con un particolare pensiero agli emiliani che già hanno subito la dura prova del terremoto. Il ministro dell’ambiente Andrea Orlando rassicura i modenesi che sta monitorando costantemente e «nei prossimi giorni il ministro, che in queste ore sta seguendo con Palazzo Chigi l’iter dei provvedimenti necessari a dare risposta ai danni causati dal maltempo, effettuerà un sopralluogo nelle zone colpite». Non solo, ma via twitter informa di essere «alle ricerca di risorse». E alla porta di Palazzo Chigi il governatore dell’Emilia Romagna Vasco Errani sta bussando con insistenza per avere risposte concrete e subito. Come ad esempio la sospensione delle imposte per almeno sei mesi. Qualche segnale sarebbe arrivato «Ho trovato sensibilità ed attenzione, da parte del Governo, alle questioni più urgenti che ho posto per dare le prime risposte ai tanti problemi che riguardano le zone del modenese coinvolte dalla esondazione del Secchia avvenuta domenica scorsa» fa sapere il governatore dell’Emilia Romagna che ha anche evidenziato che si tratta di chi sta già combattendo con un post-terremoto. «Confido che possa arrivare rapidamente una risposta positiva alla mia richiesta – conclude Errani – Naturalmente si tratta di un primo, ma importante, passo verso il superamento della situazione che si è creata, che si affianca all’iter di riconoscimento dello stato di emergenza, già formalmente richiesto nei giorni scorsi. Confermo con chiarezza che il nostro obiettivo e il nostro impegno sono rivolti al pieno riconoscimento dei danni a tutti i soggetti interessati, imprese, cittadini, Enti pubblici». Staremo a vedere se alle parole seguiranno i fatti, domenica intanto è prevista la visita del ministro Cecile Kyenge. Fin qui la parte della politica. Quanto all’evoluzione dell’emergenza, ieri sono continuate le buone notizie su fronte dell’arretramento dell’acqua. L’unico luogo dove si faticava era Bomporto per via della conformazione del centro storico. Si è ovviato con il taglio dell’argine per facilitare il deflusso. A Bastiglia ancora alcuni tratti del centro con 80 centimetri d’acqua, in via di rimozione mentre i tecnici dell’Enel procedono alla riattivazione dell’energia elettrica già presente in larga parte del paese. Come si diceva si continua a lavorare anche a Bomporto e la situazione sta tornando alla normalità pure a San Prospero, Ravarino, Camposanto e San Felice. Questo quanto ha riferito il prefetto Michele Di Bari al termine della riunione del centro coordinamento soccorsi. «Dalla riunione – si legge in una nota della prefettura – è emerso che l’attuale dotazione dei mezzi e uomini delle forze di polizia, dei Vigili del fuoco, dei Comuni e degli altri soggetti coinvolti dall’emergenza appare sufficiente ed adeguata alle esigenza di soccorso e di intervento». Il direttore dell’Agenzia regionale di protezione civile ha annunciato che è in corso la procedura per il riconoscimento dello stato di emergenza. Il prefetto ha poi partecipato ad una riunione con il presidente della Regione, Vasco Errani, per una valutazione complessiva. Da martedì si sono aggiunti 100 militari su richiesta del prefetto allo stato maggiore dell’Esercito per un totale di 150. Dall’inizio dell’emergenza i vigili del fuoco hanno fatto 1053 interventi di soccorso urgente, 1033 salvataggi di persone, 34 interventi di soccorso e 80 salvataggi di persone con mezzi aerei. Sul fronte viabilità da segnalare che rimangono tuttora chiuse la strada 568 che da Camposanto conduce a San Felice e la Canaletto, da Bastiglia a Modena e la Panaria Bassa da Bomporto a Navicello. Si sta lavorando alacremente per cercare di riaprire prima possibile il tratto della Canaletto, dove però ieri è stato tolto l’asfalto per far defluire meglio l’acqua. E da ieri sera tutti con il naso all’insù: è iniziata una nuova perturbazione con pioggia, si spera sia poco intensa.

La Gazzetta di Modena 24.01.14

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Pighi: «Vogliamo la verità Lo Stato agisca in fretta», di Davide Berti

Il sindaco riferisce sull’emergenza in Consiglio comunale: «Stiamo valutando tutte le modalità Si dovrà agire con ben altra determinazione per fare in modo che una tragedia così non si ripeta». Non ha pronunciato la parola nutrie. E questa è già una notizia viste le dichiarazioni di chi, in questi giorni, ha cercato di scaricare la colpa sugli animali. Così non ha fatto il sindaco Pighi che, invece, ha affondato il colpo mettendo in fila le responsabilità. Dopo aver ricostruito gli avvenimenti di questi giorni, premettendo che la «situazione di emergenza è ancora in atto» e dopo aver ringraziato tutti coloro sono impegnati nei lavori, con una sottolineatura particolare per il presidente della Regione Vasco Errani, il sindaco ha spiegato che il Comune «sta valutando le modalità di intervento e considera tutte le iniziative che verranno percorse nelle diverse sedi come un’opportunità» in cui essere presenti «nell’interesse dei cittadini. Abbiamo perso molto, e dallo Stato ci aspettiamo molto». «Vogliamo partecipare alla ricerca delle verità – ha affermato Pighi – perché siamo convinti che il sistema statale dovrà essere incalzato ad agire con ben altra determinazione sulla tenuta idrogeologica delle montagne e sul sistema idraulico, per portare a scongiurare il ripetersi di tragedie del genere». Per il sindaco di Modena l’accertamento delle cause è importante sia per accertare eventuali responsabilità sia per definire una corretta attività di prevenzione per la quale si chiede ad Aipo, l’autorità interregionale di bacino, «una verifica puntuale e immediata della situazione, con il fine prioritario della prevenzione, che deve riguardare il Secchia, gli argini danneggiati del Naviglio, il Tiepido e il Panaro». La verifica deve riguardare «la tenuta degli argini e la piena efficienza delle opere idrauliche». Tra le diverse interpretazioni prese in considerazione in questi giorni, Pighi ha affermato che la più corretta sembra essere quella che valuta una serie di circostanze ed eventi che insieme hanno contribuito a creare la rottura: arginature non più del tutto adeguate alle caratteristiche delle piene, il ripetersi (anche in questi giorni) di fenomeni di piena ravvicinati, il possibile innesco dovuto a indebolimenti dei manufatti causati dalla fauna selvatica. «E queste possibilità vanno verificate dagli enti preposti una per una – ha dichiarato il sindaco – con grande attenzione e subito, perché vorremmo che i nostri cittadini potessero ragionevolmente stare tranquilli di fronte a un altro evento atmosferico simile a quello dei giorni scorsi». Il sindaco ha spiegato che quando si verifica un evento che causa danno e pericolo sul territorio «la ricostruzione dei fatti va orientata non solo alla puntuale descrizione delle conseguenze, ma anche alla verifica delle cause che l’hanno prodotto: è doveroso in sede amministrativa e lo è in sede giudiziaria approfondendo i fatti fin dove la scienza e la tecnica lo consentono». Ciò significa che gli accertamenti tecnici che svolgerà Aipo, in collaborazione con i Dipartimenti universitari già coinvolti e in un’ottica di futura prevenzione, come già indicato dal Procuratore della Repubblica, rappresentano il nucleo di base che dovrà necessariamente confluire nelle indagini. «Dovranno essere compiuti gli accertamenti di natura tecnica propri del procedimento penale – ha spiegato il sindaco – che non ha per oggetto i soli fatti ma si sviluppa in direzione della verifica se i soggetti, che ricoprono una posizione di garanzia siano stati messi in condizione di fare di più. Oltre a quello che hanno posto in essere, per prevedere e prevenire il succedersi degli eventi, in termini di possibilità di anticipare e scongiurare, in termini di conoscenza o come azione il loro verificarsi».

La Gazzetta di Modena 24.01.14

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Aipo, l’ente speciale “padrone” del Secchia, di Carlo Gregori

Occhi puntati su Aipo: un coro di voci tra chi vive e lavora intorno al Secchia afferma senza mezzi termini che l’ente preposto alla sorveglianza e alla manutenzione del fiume non si vede quasi mai e che lo stato di incuria in cui versa il fiume è dovuto solo a questo ente interregionale che ha competenza in esclusiva sulle aree fluviali. È davvero così? Cos’è Aipo e come lavora a Modena? Nata dalle ceneri dell’ex ufficio del Magistrato per il Po, l’Agenzia interregionale per il Fiume Po opera dal Piemonte l Veneto lungo tutte le aste fluviali che interessano il bacino del Po (a Modena ha sede in via Fonteraso, in centro storico). Ha piena competenza per la polizia Idraulica e il servizio di piena, due compiti di massima importanza per la sicurezza del territorio oltre gli argini, oltre che elle aree fluviali. Tra i compiti, anche «gestire gli eventi estremi, partecipando alla previsione e al monitoraggio dei medesimi nonché, per quanto possibile, intervenendo a fronteggiare situazioni di criticità e di rischio». Aipo opera sui territori regionali in base ad accordi con le singole Regioni, compresa l’Emilia-Romagna attraverso un protocollo del 2001. Governata da un Comitato che dà gli indirizzi “politici” di azione, costituito da assessori delle quattro Regioni, e da un direttore che è anche legale rappresentante – oltre a un collegio di revisori che ne cura la contabile e finanziaria, Aipo è strutturata su sette “dirigenti apicali”, tre di questi coordinano le principali funzioni tecniche e gestionali, quattro si occupano di ciascuna area regionale del bacino. Il personale è di circa 360 unità. Gli interventi vengono pianificati e gestiti attraverso un Programma triennale che si sviluppa provincia per provincia. Così, per Modena, restando solo al Secchia (ci sono anche interventi per il Naviglio e il Panaro), nell’ultimo programma troviamo una copertura finanziaria per opere del valore d 2,5 milioni di euro circa tra il 2013 e il 2015. Solo per il tratto della Bassa per il 2013 erano previste spese di mezzo milione di euro per “Lavori di manutenzione per lo sfalcio e la pulizia delle arginature del Secchia” che riguardavano anche i Comuni di Modena e Carpi. Una spesa di 120mila euro era per “lavori di manutenzione della cassa di lamiazione del Secchia comprendenti la pulizia del manufatto, della briglia selettiva e della strumentazione”. Altri 250mila euro sono andati per “Lavori urgenti per la pista di servizio in sommità arginale del Secchia nei Comuni di Novi e Concordia” e ben 78mila euro per la “Sostituzione di pilastrini”. Per quest’anno il Programma prevede una spesa di 500mila euro per “Lavori di manutenzione per lo sfalcio e la pulizia delle arginature del Secchia”, da Modena a Novi e lungo tutta l’asta della Bassa. Altri 120mila euro sempre per pulire la cassa di laminazione. A questi si aggiungono 1200 euro spesi l’anno scorso e da spendere quest’anno per il “protocollo di intesa con la provincia”. Per quest’anno il protocollo di Aipo prevede un “Piano di controllo delle nutrie a difesa delle opere idrauliche”. Un altro mezzo milione di euro è previsto per il 2015 sempre per la pulizia e lo sfalcio. Nessuna notizia dal sito ufficiale Aipo sui tempi medi dei servizi erogati e sui costi. Aipo assegna anche appalti a ditte esterne.

La Gazzetta 24.01.14