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I ministri: «19 milioni per la sicurezza dei fiumi», di Carlo Gregori

Primo: sono stati reperiti 19 milioni per concludere il piano sul Nodo Idraulico di Modena. Secondo: verranno individuati i percorsi per avviare una procedura per arrivare a rimborsare i cittadini, i commercianti, gli imprenditori e gli agricoltori danneggiati. Terzo: si cerca di governare un ritorno alla normalità; da lunedì, a questo proposito, è confermato che le scuole delle zone colpite saranno riaperte. Questi i tre temi principali emersi ieri sera dopo il vertice alla Protezione civile di Marzaglia tra il ministro Graziano Delrio (Rapporti con le Regioni) e Andrea Orlando (Ambiente) insieme con il presidente della Regione Vasco Errani, i sindaci dei Comuni alluvionati, il presidente della Provincia Emilio Sabattini e tutte le autorità locali. È stato proprio il ministro Orlando ad annunciare il reperimento di fondi per destinare 19 milioni di euro al completamento del Nodo Idraulico modenese. «Abbiamo cercato di dare un po’ di sollievo da subito alla popolazione con il Decreto del Consiglio dei ministri che pospone il pagamento delle tasse. Adesso possiamo annunciare che, tenendo conto dei criteri per la programmazione dedicata alla sicurezza idrogeologico, destineremo i soldi dove c’è più bisogno e le poche risorse reperite saranno stanziate già dal 2014 per realizzare anche il completamento del Nodo Idraulico modenese». Non è una scelta conseguente all’alluvione, ha chiarito Orlando: era in programma da tempo. «Ma con quest’opera potremo affrontare le cause dell’alluvione dando un’ulteriore risposta per il futuro». Grande attenzione del governo per quanto accade a Modena è stata sottolineata dal ministro Delrio (ospite di casa, essendo reggiano): «Fin dalle prime ore siano stati in contatto con il prefetto, le forze dell’ordine, i sindaci, la Provincia e la Regione e abbiamo dato due risposte. È solo l’inizio – ha precisato – ma punteremo su una totale trasparenza soprattutto per capire le cause dell’accaduto. Non bisogna avere paura della verità». E poi un annuncio importante: «La prossima settimana con gli enti locali avvieremo una proceduta per arrivare a interventi puntuali. L’obiettivo è di aiutare le popolazioni e far sì che si riprendano il loro destino. Finora ha lavorato la Protezione civile, ora tocca alla politica». Delrio ha garantito che continuerà un raccordo tra governo ed enti a ogni livello. Infine, è stata confermata l’apertura delle scuole da luned ì. Un segno, è stato detto, per un ritorno alla normalità. Cauta soddisfazione dei sindaci coinvolti nel disastro provocato dalla rottura dell’argine del Secchia, presenti all’incontro. «È importante che ci sia un progetto complessivo che unisca gli interventi per l’emergenza e la soluzione al Nodo Idraulico», ha detto Giorgio Pighi per Modena ». Sandro Fogli di Bastiglia: «Bene per la gestione e la vicinanza del Governo, ma aspetto i risultati. Siamo sindaci di piccoli Comuni e qui rischiamo di vedere chiudere le attività commerciali e ridurci a paesi-dormitorio». Alberto Borghi di Bomporto: «La nostra gente si aspetta risposte precise, secche: vogliono solo ciò che hanno perso. Bene per il Nodo Idraulico, un’opera fondamentale». I sindaci hanno anche ricordato l’incontro con i parlamentari modenesi per far fronte comune in vista di risultati concreti e veloci.

La Gazzetta di Modena 26.01.14

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Errani: «Necessario lo stato di emergenza», Carlo Gregori

Il presidente della Regione: «L’obiettivo è trovare il modo di ripagare in fretta i cittadini». Vasco Errani, presidente della Regione, annuncia tre punti essenziali di intervento subito dopo l’incontro con i due ministri, i sindaci e le autorità: «Daremo una risposta secondo la massima trasparenza alle domande sulle cause della rottura dell’argine. Per questo ci siamo affidati alle università della regione e all’ateneo di Padova che ha l’eccellenza per queste indagini, chiedendo di mettere a disposizione le competenze migliori in campo ingegneristico». Errani ha aggiunto che le indagini sulle cause del disastro dovranno essere condotte con il massimo della trasparenza. Secondo, ottenere la dichiarazione di stato di emergenza e lavorare per il pieno riconoscimento dei danni subiti dai cittadini, dal commercio, dall’agricoltura e dalle imprese; dare soluzione al nodo idraulico di Modena, come ha già annunciato adesso il Governo, attraverso lo stanziamento di 19 milioni di euro. Errani ha ricordato che oggi verrà il prefetto Franco Gabrielli, capo della Protezione civile, per un sopralluogo “de visu” sulle zone alluvionate. Il compito della politica è però ora volto alla popolazione, ha garantito: «Abbiamo avviato, come noto, un percorso per conoscere i danni subiti. Mi riferisco ai cittadini, ai commercianti, agli agricoltori e agli imprenditori del settore manifatturiero. Va aggiunto che questa procedura si sovrappone a quella già avviata per il terremoto ed è un fatto inedito che fa della gestione del territorio di Modena per queste emergenze un punto specifico su scala nazionale. Noi dobbiamo far sì che sia l’obiettivo trovare un percorso per risarcire i danni ai cittadini». Come è stato sottolineato anche in seguito, se per il terremoto le procedure sono più macchinose e complesse, per l’alluvione ci sono procedure più semplici. Errani ha anche insistito a lungo sull’importanza delle opere conclusive sul progetto del Nodo Idraulico modenese. «Capisco il dibattito e capisco le polemiche e la rabbia dei residenti ma questo intervento, che avevamo chiesto da molto tempo di finanziare, potrà dare una soluzione a tutto il sistema idrico locale, uno dei modi principali». E infine ha aggiunto. «Questi, ripeto, sono i primi interventi. Poi penseremo alla cassa integrazione in deroga e a interventi per riaprire le attività».

La Gazzetta di Modena 26.01.14