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"La corruzione costa 60 miliardi di euro", di Nicola Luci

Non ci voleva l’Europa per capire che la corruzione in Italia è un fenomeno preoccupante. Ma, nel primo rapporto sulla lotta alla corruzione che la Commissione Ue renderà noto oggi, si dice anche che il problema non riguarda solo Italia. Il fenomeno è diffuso in tutto il Continente. E non è a basso prezzo. Ci costa moltissimo. Secondo il rapporto oltre 120 miliardi di euro.
Va anche detto che la stessa Commissione riconosce al nostro Paese gli sforzi legislativi, definiti notevoli, per combattere il fenomeno. Che pur tuttavia dalle nostre parti resta «preoccupante». Per questo Bruxelles suggerisce di potenziare il regime di integrità delle cariche pubbliche elettive, di consolidare la legge sul finanziamento ai partiti e risolvere con «massima urgenza» le carenze della prescrizione e le lacune in materia di conflitto di interesse. Norme che in Italia fanno ricordare il periodo in cui Silvio Berlusconi era alle prese con i suoi guai giudiziari.
Ma, come detto, pur con i nostri limiti, non siamo messi peggio degli altri. Dalla relazione emerge infatti che il fenomeno merita maggiore attenzione un po’ ovunque nei 28. L’integrità dei politici rimane un problema in molti Stati, e il rischio di corruzione è generalmente più elevato a livello regionale e locale, dove i sistemi di controllo e contrappeso, ed i controlli interni, tendono ad essere più deboli di quelli a livello centrale.
Il dossier dedica particolare attenzione agli appalti pubblici. Ed è naturale che sia così. Lo Stato è per definizione uno big spinder specie quanto si parla della realizzazione di opere infrastrutturali. Secondo la Commissione gli appalti pubblici sono un settore importante per l’economia Ue, poiché circa un quinto del Pil è speso ogni anno da enti pubblici per forniture, lavori e servizi, e un comparto tra i più esposti al rischio di corruzione.
Stando ai dati raccolti da Price& Waterhouse per l’Olaf, l’agenzia antifrode europea, ed emersi in un’audizione al Parlamento europeo, ad ottobre dei 120 miliardi che la Commissione Ue stima siano sottratti ogni anno dalle tangenti all’economia europea, ben la metà, ovvero 60 miliardi, e’ il peso del fenomeno italiano e le possibilità che nel Belpaese un appalto pubblico sia viziato dalla corruzione arrivano al 10% delle gare, oltre tre volte il dato francese e più di dieci volte quello dell’Olanda.
L’ultimo sondaggio di Eurobarometro sulla percezione del fenomeno rivela che per tre quarti di europei (76%), e ben il 97% degli italiani, la corruzione è un fenomeno dilagante. E se per oltre la metà (56%) di europei il livello, nel proprio Paese è aumentato negli ultimi tre anni, uno su dodici (8%) afferma di essere stato oggetto o testimone di casi di corruzione nell’anno precedente.
Inoltre, viene sottolineato, quasi due europei su tre, e l’88% degli italiani ritiene che la corruzione e le raccomandazioni siano spesso il modo più facile per accedere ad una serie di servizi pubblici.

L’Unità 03.02.14