attualità, economia

"Le truppe scelte dell’evasione. Quei milionari privi di reddito", da redazione Unità

Periodicamente le Fiamme Gialle diffondono bilanci dettagliati delle attività
antievasione sul tutto il territorio italiano.
Ed è sempre sconcertante verificare quanta parte della ricchezza nazionale venga nascosta e sottratta al fisco, così compromettendo la tenuta del nostro sistema tributario e distorcendo l’intera economia reale. Solo nel corso dei primi cinque mesi del 2014, ad esempio, la Guardia di Finanza ha recuperato oltre 10 miliardi di evasione fiscale internazionale, ha scoperto frodi, truffe e sprechi di denaro pubblico per 2,1 miliardi ed appalti irregolari
per 1,1 miliardi, ha denunciato 1.435 responsabili di reati contro la pubblica
amministrazione, ed ha smascherato 3.070 evasori totali.

IL GEOMETRA E IL PENSIONATO
Ma più dei numeri, la cui incidenza è comunque parziale rispetto all’enorme
montagna di nero su cui si reggono i pilastri meno nobili di questo Paese,
sono le storie dei personaggi che in modo più o meno fantasioso sono finora
sfuggiti al fisco a raccontare le dimensioni del fenomeno evasione. E le distorsioni sociali ed economiche che si porta dietro. Esemplare, da questo
punto di vista, è il caso del nullatenente geometra 64enne romagnolo che
all’erario avrebbe nascosto 1,15 milioni di euro, tra appartamenti, terreni, conti correnti, auto e moto. Oppure quello del povero pensionato che formalmente risiedeva in Venezuela da quarant’anni, ma che gli agenti hanno scoperto vivere agiatamente a Castellanza, in provincia di Varese: luogo molto
più comodo, rispetto al lontano Sudamerica, per svolgere un’attività imprenditoriale nella vicina Svizzera, ovviamente senza pagare un euro di tasse in Italia.
Questa ed altre vicende simili sono emerse grazie al «pieno di interventi
voluti dal comando provinciale della guardia di finanza di Varese per individuare i casi di estero-vestizione, ossia della fittizia localizzazione all’estero della residenza fiscale delle persone, siano esse fisiche o giuridiche». Una pratica purtroppo molto diffusa nei territori vicino alla frontiera svizzera, da cui spesso partono i proventi poi depositati a Lugano. Ma se qualcuno si ferma ai Paesi limitrofi, le Fiamme Gialle hanno altresì rintracciato soldi mai dichiarati in Italia anche negli Stati Uniti e in Venezuela.
Raramente l’astuzia e la creatività di chi vuole frodare il fisco si fermano ai confini noti. Non a caso ammonta ad oltre 460 milioni di euro il valore dei
beni sequestrati agli evasori fiscali nei primi cinque mesi del 2014. Una cifra che sale fino a 914 milioni, se ai sequestri eseguiti a garanzia della pretesa erariale si aggiungono anche quelli proposti all’autorità giudiziaria. Ancora.
Dall’inizio dell’anno la Guardia di Finanza ha recuperato a tassazione 10,3
miliardi di euro sul fronte dell’evasione fiscale internazionale, attuata attraverso la fittizia residenza all’estero, le stabili organizzazioni non dichiarate ed altre manovre ritenute elusive. Ad esempio, solo rispetto a «scatole vuote» e società di carta, le cosiddette frodi carosello, sono state denunciati 193 responsabili con evasione dell’Iva per oltre 235 milioni di euro. Sul fronte di un’evasione meno fantasiosa, ma certo non meno dannosa, i
controlli in materia di scontrini e ricevute – oltre 163mila da gennaio a maggio di quest’anno – hanno riscontrato irregolarità ben nel 32,5 per cento dei casi, portando anche alla scoperta di 9.400 lavoratori in nero irregolari scoperti e alla sanzione di 1.935 datori di lavoro.

CRIMINALITÀ E REATI FINANZIARI
Un capitolo fondamentale delle attività delle Fiamme Gialle riguarda il sequestro e la confisca di beni alla criminalità economica ed organizzata, che
ha raggiunto quota 2,8 miliardi di euro. In particolare, dall’inizio dell’anno
sono stati eseguiti accertamenti patrimoniali antimafia nei confronti di oltre
5.500 persone che hanno portato al sequestro di beni per 2,4 miliardi di euro,
mentre a 413 milioni di euro ammonta il valore dei beni confiscati, quindi definitivamente entrati nel patrimonio dello Stato. La lotta al riciclaggio di capitali sporchi ha poi portato ad individuare 542 milioni di euro oggetto di riciclaggio, a denunciare 717 persone e ad arrestarne 36. Inoltre sono stati denunciati 2.060 responsabili di reati bancari, finanziari, societari e fallimentari, e 257 usurai, di cui 51 tratti in arresto.
Un tema doloroso, molto presente in queste settimane di cronaca giudiziari,
è quello degli appalti pubblici: la Guardia di Finanza ha trovato procedure
di affidamento viziate per oltre 1,1 miliardi di euro, denunciato 374 responsabili, di cui 34 finiti in carcere. Infine, sono stati segnalati danni erariali da cattiva gestione del denaro pubblico per oltre 1,6 miliardi di euro, con 1.435 denunciati e 126 arrestati.

da L’Unità