economia

"Senza sanzione la regola nasce azzoppata", di Paolo Baroni

Introdurre un obbligo senza poi prevedere una sanzione ha senso? Visto dalla parte dei consumatori, che da domani possono pretendere di pagare col Bancomat ogni spesa superiore ai 30 euro, ovviamente no. E’ chiaro che senza una multa per i «renitenti al Pos» questo obbligo, peraltro pure abbastanza blando, viene meno. Il cittadino/cliente potrà insomma pure chiedere, rivendicare, magari battere i pugni sul tavolo, dopodiché se il Pos non è installato ci sta ha poco da fare. Dovrà pagare comunque, in contanti, con un assegno o un bonifico a seconda degli importi.

Il «buco» nel Decreto Sviluppo varato nel 2012 dal governo Monti è evidente. E come al solito lascia spazio alle solite ondate di populismo all’italiana: per gli avvocati è solo un «onere» non certo un obbligo giuridico, e poi c’è chi grida al «regalo alle banche» con la speranza di affondare una delle poche misure che se applicata per davvero una mano nel contrasto all’evasione certamente la può dare. «E’ chiaro che l’assenza di un profilo sanzionatorio indebolisce la cogenza della norma», ammette il sottosegretario alle Finanze Enrico Zanetti. Che di suo era propenso ad un nuovo rinvio e che nei giorni scorsi in Parlamento ha spiegato la posizione del governo sostenendo che l’intenzione è comunque quella di proseguire sulla strada della riduzione dell’uso del contante.

Sarebbe stato meglio introdurre una ennesima proroga? All’interno del governo si è deciso di no per evitare di fare la solita figura all’italiana, posto che la norma risale addirittura al 2012 e nel frattempo si sono succeduti tre governi. Per cui domani si parte. Certo in maniera molto soft. Al ministero dello Sviluppo, a cui compete gestire l’operazione – come ha annunciato il ministro Guidi alle assemblee di Confcommercio e Confesercenti – contano di qui alle prossime settimane di avviare un tavolo con tutti i soggetti interessati all’operazione (commercianti, artigiani e ordini professionali e – ovviamente – banche e compagnie telefoniche) per definire meglio come procedere ma soprattutto per cercare di spuntare con condizioni di miglior favore per i servizi Pos. E quindi togliere di mezzo l’alibi dei costi.

È chiaro che prima che sia chiuso questo confronto di sanzioni non si potrà parlare. Di fatto anche questa è una forma di rinvio, ma del resto non siamo il paese del Milleproroghe?

da www.lastampa.it