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Scuola, Manuela Ghizzoni “La bufala del gender” – comunicato stampa 09.09.15

Anche in provincia di Modena viene segnalata, soprattutto sui social, la diffusione di allarmismi ingiustificati e notizie infondate sull’introduzione nella scuola della cosiddetta “teoria del gender”. “Si tratta di una assoluta bufala – conferma la parlamentare modenese del Pd Manuela Ghizzoni, componente della Commissione Istruzione della Camera – La scuola non trasmette e non trasmetterà alcuna imposizione di orientamenti sessuali. La legge 107 “Buona scuola” semplicemente recepisce quanto disposto dalla Convenzione di Istanbul, che tutte le forze politiche hanno votato in Parlamento, per promuovere l’educazione alla parità tra i sessi e contro ogni tipo di violenza e discriminazione”. Ecco la sua dichiarazione:
“Anche nella nostra provincia, stanno circolando con insistenza sui social, e tra le famiglie, notizie del tutto infondate sulla introduzione della “teoria del gender” a scuola in conseguenza della approvazione della legge 107 “Buona scuola”. Lo ribadisco: è una bufala. La scuola non trasmette e non trasmetterà alcuna imposizione di orientamenti sessuali. È in malafede chi in queste ore fa credere invece alle famiglie che a scuola si farà lezione sulla “masturbazione infantile” o sulla “destrutturazione della famiglia”. La peggior forma di ideologia è quella che mistifica la realtà per renderla conforme ai propri pregiudizi. E sul gender siamo purtroppo di fronte ad una grande mistificazione. Cosa dice infatti la legge 107? Si limita a recepire quanto disposto dalla Convenzione di Istanbul, che tutte le forze politiche hanno votato in Parlamento, per promuovere l’educazione alla parità dei diritti e delle opportunità tra i sessi – che passa attraverso il contrasto agli stereotipi culturali – contro ogni tipo di violenza e di discriminazione, per il rispetto della persona e della dignità umana. Riporto il testo esatto del comma 16 della legge, unico punto in cui si usa il termine “genere”: “Il piano triennale dell’offerta formativa assicura l’attuazione dei princìpi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall’articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119”. Il decreto legge 93 citato è quello che ha introdotto nel nostro ordinamento norme per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere, adottate anche sotto la spinta del drammatico fenomeno dei femminicidi. In sostanza, a scuola, luogo della crescita e della formazione, si ribadiranno i concetti, presenti nella nostra Costituzione e nelle Carte internazionali, sul rispetto dei diritti e doveri della persona, sul sostegno alle pari opportunità tra i sessi, per contrastare ogni tipo di violenza o di istigazione all’odio. Concetti che verranno mediati dalla sensibilità e dalle competenze dei docenti, in modo adeguato al livello cognitivo e di maturità degli alunni. Voglio sottolineare, infine che non è in corso alcuna raccolta di firme per un referendum abrogativo della norma sull’insegnamento della teoria del gender, poiché non si può abolire ciò che non c’è!”.