attualità, politica italiana

Dalla giuria popolare di Sanremo al tribunale del popolo di Grillo

Pizzarotti_Fb

Il Movimento 5 stelle ha deciso di sospendere il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, che ha ricevuto un avviso di garanzia per la vicenda delle nomine dei vertici del Teatro Regio. Perché Pizzarotti sì e Nogarin, sindaco di Livorno, no? I maligni diranno che è perché Pizzarotti non era più, da tempo, in accordo con la linea ufficiale del Movimento. Ma Grillo ha spiegato diversamente, ha detto che Pizzarotti non è stato trasparente. A quanto pare, ieri, era stato chiesto al sindaco di Parma copia dell’avviso di garanzia e di tutti i documenti relativi alla vicenda delle nomine. Il sindaco non li avrebbe consegnati e, quindi, vista – dice Grillo – “l’impossibilità di una valutazione approfondita e oggettiva dei documenti”, è scattata la sospensione. I meccanismi di democrazia e partecipazione interne ai partiti, quando trasparenti e in linea con la legislazione vigente, sono appunto questioni interne. Tuttavia questa richiesta dei documenti mi ha molto colpito. Quasi che non spetti ai giudici valutare sulla base di tutta la documentazione la rilevanza penale o meno dell’operato di un sindaco. Qui esiste una sorta di gogna interna che analizza e sentenzia senza che l’indagato possa difendersi. Che è cosa ben diversa dalla valutazione di opportunità politica di sospendere qualcuno dal movimento o dal partito. Sapevo della giuria popolare di Sanremo, non sapevo ancora del tribunale del popolo di Grillo. Ps. Stando alla risposta di Pizzarotti più che al tribunale del popolo siamo al tribunale dello staff di Grillo.