attualità, politica italiana

Vicinanza ai terremotati, condanna per chi specula

Nelle ore in cui la terra continua a tremare e le scosse fortissime e ripetute stremano la resistenza dei cittadini coinvolti, c’è bisogno di solidarietà e di vicinanza per chi soffre, c’è necessità di informazioni scientifiche su quanto sta accadendo, si sente l’urgenza di analizzare i fatti. Non si sente il bisogno, invece, di opinioni demagogiche, scorrette e di inutile polemica politica: NON ESISTE alcuna legge che collega il risarcimento del danno subito alla magnitudo del sisma, come afferma la sen. Blundo del M5S.

screenhunter_18-oct-30-15-19Una balla che è circolata a lungo dopo il terremoto dell’Emilia, registrato a 5.9 della scala Richter e quindi, per i “gomblottisti” di professione, sospetto di essere stato declassato per non assegnare i contributi a chi ha subito danni, che una fantomatica normativa – CHE NON ESISTE – garantirebbe solo per sismi superiori a 6.1.
Tanto è vero che, come riporta tempestivamente La Stampa, la stessa Blundo ha modificato – meno male – quanto precedentemente affermato. Sempre troppo tardi, purtroppo, perché sui social media la disinformazione corre più veloce di qualsiasi smentita: le oltre 400 condivisioni al suo post, quanto contribuiranno a diffondere ancora la sua menzognera iniziale versione?
Ai signori “gomblottisti” chiedo pertanto di portare la prova di quanto affermano e quindi di indicare ai cittadini il numero e l’anno di emanazione di questa ipotetica legge sul risarcimento danni. Non potranno farlo, perché ad oggi, ciò che ha garantito il contributo ai danneggiati sono leggi specifiche, emanate in conseguenza delle diverse crisi sismiche, come per il Fruili, l’Umbria, L’Aquila, l’Emilia e ora il Centro-Italia.
Ricordo che per il terremoto emiliano, con scosse 5.9 e 5.8, con due diversi provvedimenti (di giugno 2012 e gennaio 2013) sono stati disposti risarcimenti al 100%, analogamente ha fatto il decreto governativo n. 189 di questo ottobre per affrontare il terremoto di agosto in Centro-Italia. E ora lo si farà per affrontare le conseguenze delle nuove scosse di questa settimana. Perché di fronte a tanto dolore e tanta ansia, ci siano ancora persone che continuano ad esacerbare gli animi e la polemica politica sfugge alla mia comprensione, soprattutto nelle nostre zone dove, purtroppo, è freschissimo il ricordo di cosa significhi vivere giorni di continua tensione in attesa della prossima, inevitabile, scossa. La mia vicinanza alle genti delle Marche, dell’Umbria e del Lazio. #tenetebotta.

Salva