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Il massacro di Treuenebrietzien in cui morirono i carpigiani Mauro Bassi e Danilo Faglioni

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Tra i tanti materiali che si trovano in rete, consiglio la visione di questo web doc “Nella sabbia del Brandeburgo” fatto di voci, immagini e disegni per raccontare una storia sconosciuta agli italiani e ai carpigiani, sebbene riguardi l’Italia e Carpi. Si tratta del massacro – purtroppo uno tra i tanti – di Treuenbrietzen, nel Brandeburgo, nel quale furono trucidati 127 internati militari italiani. Chi erano gli IMI? I 650.000 militari che dopo l’8 settembre si rifiutarono di combattere per i tedeschi e quindi furono deportati in Germania e sottoposti a condizioni disumane, sevizie e violenze, perché rei di aver “tradito” l’alleato nazista. Il loro rifiuto fu una Resistenza, esercitata lontana dall’Italia. Nel massacro di Treuenbrietzen, che – ironia della sorte – avvenne il 23 aprile cioè il giorno dopo la liberazione di Carpi, furono trucidati anche i nostri concittadini Mauro Bassi e Danilo Faglioni. Quattro i sopravvissuti, tra i quali il fiorentino Antonio Ceseri, che raccolse i pochi effetti personali dei caduti, incluso il diario di Mauro Bassi, e si diede pena, con un lungo viaggio, di portare la notizia alla famiglia carpigiana. Da allora è nata una amicizia, lunga una intera vita, che prosegue anche oggi, a compensazione di una morte assurda e ingiusta. Un diario è tutto ciò che rimane di un giovane uomo, strappato alla vita dall’ideologia nazista, dal fanatismo e dall’odio razzista contro i presunti traditori italiani. Un diario che diventa il testimone per trasmettere memoria di quanto accaduto, che passa di mano in mano, come eredità morale, e che viene raccolta con passione civica e amore familiare.
C’è la riflessione sulla trasmissione della memoria nel web doc, ma c’è anche molto altro ancora sulla Storia italiana, tedesca ed europea. Un web doc per conoscere cosa è accaduto (solo) settant’anni fa, per capire come tutto questo possa tornare, proprio in Europa, se non terremo alta la guardia. Un sentito ringraziamento agli autori Katalin Ambrus, Nina Mair e Matthias Neumann, per la sensibilità storica, l’accuratezza del racconto e la necessità di ragionare anche sul presente. Grazie alla Fondazione Fossoli per averlo fatto conoscere a Carpi.