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Il balsamico trentino non è prodotto tradizionale


Anche il prodotto trentino vuole fregiarsi del titolo di “aceto balsamico”: è in corso, infatti, la 27esima revisione annuale dell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali e tra le imminenti novità ci sarebbe proprio l’introduzione dell’ “aceto balsamico trentino” che, nella denominazione, richiama i prodotti emiliani la cui qualità è tutelata, ovvero l’aceto balsamico tradizionale di Modena Dop, l’aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia Dop e l’aceto balsamico di Modena Igp. Contro questa evenienza si sono schierati i deputati emiliani del Pd, in particolare, per il modenese, io e il collega Davide Baruffi: abbiamo infatti firmato una interrogazione al ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina. Il Consorzio di tutela dell’aceto balsamico di Modena chiamato a esprimere le sue osservazioni nel corso dell’istruttoria ministeriale, ha contestato il fatto che le metodiche di produzione del cosiddetto aceto trentino rispecchino i requisiti previsti dallo specifico decreto ministeriale del 1999 che fa rientrare nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali solo quelli le cui metodiche siano praticate “in maniera omogenea e secondo regole tradizionali e protratte nel tempo, comunque per un periodo non inferiore ai venticinque anni”. Tra l’altro, sono ancora in corso alcune vertenze giudiziarie sul corretto uso dei termini “aceto balsamico” e “balsamico” per prodotti comparabili all’Igp modenese il cui esito potrebbe incidere direttamente sulla questione della corretta denominazione del prodotto trentino. La Corte di giustizia dell’Unione europea ha, infatti, stabilito che sia il giudice nazionale a decidere sull’uso legittimo di singoli elementi di una denominazione composta, sulla base anche della normativa comunitaria. In attesa delle decisioni di merito, riteniamo, quindi, opportuno che la denominazione “aceto balsamico trentino” non venga inserita nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali, aprendo il varco a possibili fraintendimenti nelle scelte del consumatore finale con i prodotti della tradizione emiliana così apprezzata nel mondo.