Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

Il prossimo giro non si governa senza popolo

Presentata a Roma la Carta d’Intenti per l?italia bene comune e le regole delle Primarie 2012 del centrosinistra. “Le primarie sono fatte cosi’: ci può essere qualche intoppo e il dibattito può essere un po’ troppo aspro. Ma le primarie sono la più grande e bella cosa che la politica possa offrire oggi in Italia. Noi siamo orgogliosi di quello che stiamo facendo, non solo per noi ma per l’Italia: siamo orgogliosi di mettere finalmente una cosa bella”. Così Pier Luigi Bersani intervenendo sul palco della Sala Fellini presso il Centro Congressi Roma Eventi per la presentazione della Carta d’Intenti per l’Italia bene comune. Europa, democrazia, lavoro, uguaglianza, libertà, sapere, sviluppo sostenibile, beni comuni diritti e responsabilità: sono queste le 10 parole che ispirano e caratterizzano l’alleanza di centrosinistra che si riconosce e darà vita alle primarie. 10 parole e 10 impegni programmatici che sono delineati nella Carta d’Intenti che è stata sottoscritta da Pier Luigi Bersani, il leader di Sinistra Ecologia e Libertà, Nichi Vendola e il segretario del Psi, Riccardo Nencini. ***** Appello …

Bersani: «Il coraggio dell’Italia» Oggi il manifesto dei progressisti, di Simone Collini

Chiuso il confronto sulle regole e definito il testo della «Carta d’intenti per l’Italia bene comune», le primarie entrano nel vivo. E non è detto che i motivi di polemica siano destinati a diminuire, anzi. Oggi il leader del Pd Bersani, quello di Sel Vendola e quello del Psi Nencini presenteranno il manifesto che andrà sottoscritto da chi vuole correre per essere scelto come candidato premier. Ma questa mattina dovrebbero essere illustrate anche le modalità di voto della sfida ai gazebo. Il condizionale è d’obbligo perché la riunione tra gli sherpa dei tre partiti della coalizione progressista, che doveva essere risolutiva, si è chiusa con il fronte vendoliano recalcitrante ad accettare la norma (benvista da Pd e Psi) per la quale possa votare al secondo turno (fissato per il 2 dicembre nel caso nessun candidato ottenesse il 50% dei consensi il 25 novembre) soltanto chi si è registrato (cioè ha firmato l’appello a sostegno del centrosinistra) entro la domenica precedente. Per di più, quando sono iniziate a trapelare indiscrezioni su quale fosse il punto di …

Franceschini: “Con le preferenze campagne costosissime lo scambio osceno in Lombardia insegna”, di Goffredo De Marchis

Dario Franceschini avverte gli alleati della “strana” maggioranza: «Sono sicuro che non si possa votare la riforma elettorale contro il primo partito del Paese. Lo capiscono anche i bambini». E se riconosce all’Udc la legittimità di lavorare per il Monti bis, «trovo assurdo immaginare di fare una legge che abbia come conseguenza certa l’ingovernabilità in modo che nessuno vinca solo per tenersi Monti, è un atto contro il Paese», dice il capogruppo democratico alla Camera. Però sulle preferenze il Pd ha qualche imbarazzo. Il fronte dei sostenitori è largo, da Enrico Letta a Massimo D’Alema. «Non mi pare che ci sia questo problema. C’è invece una posizione molto chiara da parte di tutto il partito sia sul doppio turno, la nostra proposta originaria, sia sulla mediazione depositata al senato. Possono esistere sfumature diverse su quanto sia pericoloso il ritorno alle preferenze. Ma la posizione di tutto il Pd è chiarissima: tutti siamo per i collegi uninominali». Il problema delle preferenze è l’esempio del caso Fiorito? «La corruzione può avere tanti canali. Sarebbe sciocco dire che …

"Il PD pronto ad opporsi contro l'ennesima batosta dell'orario di lavoro da 18 a 24 ore", di Giuseppe Grasso

Dopo il “no” a votare l’aumento del carico di lavoro ai professori, contenuto nella Legge di stabilità, di Rosy Bindi e di Tonino Russo, arriva anche quello di Manuela Ghizzioni e di Dario Franceschini. L’ultimo attacco alla scuola pubblica è stato assestato dal governo Monti. Si legge in una bozza della prossima legge di stabilità che riguarda la scuola – e che è stata pubblicata su più quotidiani on line di settore – che «a decorrere dal 10 settembre 2013 l’orario di servizio del personale docente della scuola primaria e secondaria di primo e di secondo grado, incluso quello di sostegno, è di 24 ore settimanali». Poi si aggiunge, per soprammercato, che nelle «sei ore eccedenti l’orario di cattedra il personale docente non di sostegno della scuola secondaria titolare su posto comune è utilizzato per la copertura di spezzoni orario disponibili nell’istituzione scolastica di titolarità e per l’attribuzione di supplenze temporanee per tutte le classi di concorso per cui abbia titolo nonché per posti di sostegno, purché in possesso del relativo diploma di specializzazione». Il …

"Il PD pronto ad opporsi contro l'ennesima batosta dell'orario di lavoro da 18 a 24 ore", di Giuseppe Grasso

Dopo il “no” a votare l’aumento del carico di lavoro ai professori, contenuto nella Legge di stabilità, di Rosy Bindi e di Tonino Russo, arriva anche quello di Manuela Ghizzioni e di Dario Franceschini. L’ultimo attacco alla scuola pubblica è stato assestato dal governo Monti. Si legge in una bozza della prossima legge di stabilità che riguarda la scuola – e che è stata pubblicata su più quotidiani on line di settore – che «a decorrere dal 10 settembre 2013 l’orario di servizio del personale docente della scuola primaria e secondaria di primo e di secondo grado, incluso quello di sostegno, è di 24 ore settimanali». Poi si aggiunge, per soprammercato, che nelle «sei ore eccedenti l’orario di cattedra il personale docente non di sostegno della scuola secondaria titolare su posto comune è utilizzato per la copertura di spezzoni orario disponibili nell’istituzione scolastica di titolarità e per l’attribuzione di supplenze temporanee per tutte le classi di concorso per cui abbia titolo nonché per posti di sostegno, purché in possesso del relativo diploma di specializzazione». Il …

"Tornano le preferenze Il Pd: nostro no invalicabile", di Andrea Carugati

Alla fine, dopo mesi di estenuante trattativa, la bozza di nuova legge elettorale è arrivata. Si è materializzata ieri mattina nell’Aula della Commissione Affari co- stituzionali del Senato, con il voto a favore della vecchia Casa delle libertà: Pdl, Lega, Udc e Fli. E il voto di contrario di Pd e Idv. Eccola qui, la nuova bozza: sistema proporzionale con sbarramento al 5%, premio del 12,5% alla prima coalizione (che si traduce in 76 seggi alla Camera e 37 al Senato), eletti scelti per due terzi con le preferenze e in circoscrizioni amplissime, e per un terzo con le liste bloccate, come avviene con la legge in vigo- re dal 2005. Di collegi uninominali, quell’innovazione introdotta a furor di popolo nel 1993, nemmeno l’ombra. Nonostante questa fosse la richiesta princi- pale del Pd, che infatti ha votato contro e ora annuncia battaglia a colpi di emen- damenti in Commissione, e poi in Aula, dove il testo dovrebbe arrivare «entro fine mese», come spiega Schifani. La nuova bozza, almeno per un aspetto, corrisponde ai desiderata più …

"Tornano le preferenze Il Pd: nostro no invalicabile", di Andrea Carugati

Alla fine, dopo mesi di estenuante trattativa, la bozza di nuova legge elettorale è arrivata. Si è materializzata ieri mattina nell’Aula della Commissione Affari co- stituzionali del Senato, con il voto a favore della vecchia Casa delle libertà: Pdl, Lega, Udc e Fli. E il voto di contrario di Pd e Idv. Eccola qui, la nuova bozza: sistema proporzionale con sbarramento al 5%, premio del 12,5% alla prima coalizione (che si traduce in 76 seggi alla Camera e 37 al Senato), eletti scelti per due terzi con le preferenze e in circoscrizioni amplissime, e per un terzo con le liste bloccate, come avviene con la legge in vigo- re dal 2005. Di collegi uninominali, quell’innovazione introdotta a furor di popolo nel 1993, nemmeno l’ombra. Nonostante questa fosse la richiesta princi- pale del Pd, che infatti ha votato contro e ora annuncia battaglia a colpi di emen- damenti in Commissione, e poi in Aula, dove il testo dovrebbe arrivare «entro fine mese», come spiega Schifani. La nuova bozza, almeno per un aspetto, corrisponde ai desiderata più …