Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

"Legge elettorale, è scontro tra Bersani e Casini", di Maria Zegarelli

Se le danno (metaforicamente parlando) di santa ragione per tutto il giorno in un botta e risposta che trova tregua soltanto in serata. Il primo ad attaccare è Pier Luigi Bersani al quale non è andato affatto giù il voto dell’Udc insieme a Pdl e Lega sulla legge elettorale. Pier Ferdinando Casini non se le tiene anche se alla fine gli sherpa di Pd e Udc sono ottimisti sull’intesa tra di loro: il vero muro resta il Pdl con il quale i contatti dal Nazareno sono pari a zero, e per ora nessun incontro previsto. «Casini morirà di tattica dice il segretario Pd -. Bisogna invece tenere la barra dritta, come io cerco di fare, e dire dove si vuole andare. Non ho dubbi che comunque dovremo dialogare. Ci vuole un governo politico sorretto da una maggioranza politica. Abbiamo questo diritto-dovere». Per questo il Pd, spiega, si «metterà di traverso» per fermare la legge a cui punta il Pdl. La soglia al 42,5% per il premio di maggioranza, «messa lì senza dire altro è un …

“Legge elettorale, è scontro tra Bersani e Casini”, di Maria Zegarelli

Se le danno (metaforicamente parlando) di santa ragione per tutto il giorno in un botta e risposta che trova tregua soltanto in serata. Il primo ad attaccare è Pier Luigi Bersani al quale non è andato affatto giù il voto dell’Udc insieme a Pdl e Lega sulla legge elettorale. Pier Ferdinando Casini non se le tiene anche se alla fine gli sherpa di Pd e Udc sono ottimisti sull’intesa tra di loro: il vero muro resta il Pdl con il quale i contatti dal Nazareno sono pari a zero, e per ora nessun incontro previsto. «Casini morirà di tattica dice il segretario Pd -. Bisogna invece tenere la barra dritta, come io cerco di fare, e dire dove si vuole andare. Non ho dubbi che comunque dovremo dialogare. Ci vuole un governo politico sorretto da una maggioranza politica. Abbiamo questo diritto-dovere». Per questo il Pd, spiega, si «metterà di traverso» per fermare la legge a cui punta il Pdl. La soglia al 42,5% per il premio di maggioranza, «messa lì senza dire altro è un …

“L’Europa scelga il rigore ragionevole”, intervista di Francesco Sforza con Pier Luigi Bersani e Martin Schulz

«Se un giorno mi avessero detto che sarei diventato Cavaliere, proprio io…». Sorride Martin Schulz, presidente del Parlamento Europeo, al pensiero di quando il Cav lo apostrofò con il termine kapo creando incidenti diplomatici a catena e un discreto subbuglio internazionale. Ieri Schulz è andato al Quirinale per ricevere da Giorgio Napolitano l’onorificenza della Gran Croce e ha riservato la mattinata a un lungo incontro con Pierluigi Bersani. Tra i due c’è una conoscenza di lunga data, e spesso durante il colloquio che hanno poi aperto ai giornalisti di due testate, La Stampa e la Faz, si sono scambiati pacche sulle spalle e occhiate di amicizia. Matteo Renzi? «Non lo conosco – ci preciserà Schulz al termine dell’incontro –. Forse l’ho incrociato una volta durante un passaggio a Firenze, ma niente di ufficiale». Obama vince le elezioni in America, Merkel va a Bruxelles a richiamare il Parlamento sulla necessità di armonizzare le politiche fiscali e di bilancio, e la Grecia nel frattempo sperimenta un vero e proprio inferno sociale. L’urgenza di riflettere su un futuro …

"Il tentativo (fallito) di azzerare questo Pd", di Giorgio Merlo

Non voglio buttarla sul vittimismo, tantomeno sulla dietrologia. Ma è indubbio che nei mesi scorsi c’è stata la volontà, neanche tanto nascosta, si azzerare “questo” Pd. Un’operazione politica nata attraverso i soliti sermoni di alcuni cosiddetti opinion leader e passata attraverso le conduzioni dei noti milionari di alcuni talk show televisivi che preconizzavano, settimanalmente, la fine di “questo” Pd ormai inadatto alle nuove sfide politiche. E l’occasione propizia per azzerare questo soggetto politico ormai fuori moda erano proprio le primarie del Pd, cioè lo strumento che permetteva ai cittadini del centro sinistra di scegliere il candidato a premier della coalizione. Un disegno comunque pericoloso perché partiva dal presupposto che un partito così organizzato e che metteva insieme culture politiche troppo diverse tra di loro non poteva che implodere a vantaggio di formazioni più moderne e più collaudate per reggere le sfide dei “tempi nuovi”. È persino inutile aggiungere che la “rottamazione”, al di là forse degli intenti di chi la propugnava in modo anche violento, era il grimaldello decisivo capace di far saltare il banco …

“Il tentativo (fallito) di azzerare questo Pd”, di Giorgio Merlo

Non voglio buttarla sul vittimismo, tantomeno sulla dietrologia. Ma è indubbio che nei mesi scorsi c’è stata la volontà, neanche tanto nascosta, si azzerare “questo” Pd. Un’operazione politica nata attraverso i soliti sermoni di alcuni cosiddetti opinion leader e passata attraverso le conduzioni dei noti milionari di alcuni talk show televisivi che preconizzavano, settimanalmente, la fine di “questo” Pd ormai inadatto alle nuove sfide politiche. E l’occasione propizia per azzerare questo soggetto politico ormai fuori moda erano proprio le primarie del Pd, cioè lo strumento che permetteva ai cittadini del centro sinistra di scegliere il candidato a premier della coalizione. Un disegno comunque pericoloso perché partiva dal presupposto che un partito così organizzato e che metteva insieme culture politiche troppo diverse tra di loro non poteva che implodere a vantaggio di formazioni più moderne e più collaudate per reggere le sfide dei “tempi nuovi”. È persino inutile aggiungere che la “rottamazione”, al di là forse degli intenti di chi la propugnava in modo anche violento, era il grimaldello decisivo capace di far saltare il banco …

Errani, assoluzione piena «La verità si è fatta strada», di Giulia Gentile e Claudio Visani

Assolto con formula piena dall’accusa di falso ideologico «perchè il fatto non sussiste». Vasco Errani come Nichi Vendola. La campagna del Giornale e della destra su Terremerse, per tentare di accomunare i due governatori a «Batman», agli scandali nelle Regioni Lazio, Piemonte e Lombardia, è fallita. Gioisce il popolo democratico. Plaudono i sindaci del terremoto, le istituzioni regionali e il centrosinistra a Roma. «Sull’onestà, il rigore e la correttezza di Errani non ho mai avuto un dubbio al mondo. Anzi ne sono buon testimone», commenta Pier Luigi Bersani che è legato al presidente dell’Emilia-Romagna da una lunga collaborazione, da amicizia e stima reciproca. «Vorrei sottolineare – aggiunge il segretario Pd – lo stile che Vasco ha avuto, il grande rispetto per l’inchiesta e per il lavoro dei magistrati. Quando la gente è tranquilla, non ha paura di nulla». E in serata a Bologna, dov’è per una iniziativa dei comitati Bersani, l’ex premier Massimo D’Alema sembra ora “prenotare” Errani per un ruolo nel governo nazionale che verrà: «È una delle personalità di governo più significative che …

La nuova legge elettorale

“Non è possibile immaginare che dalla palude venga fuori una qualsiasi governabilità”. Questo è stato il commento di Pier Luigi Bersani sulla riforma elettorale dopo il blitz di Pdl, Udc e Lega che ha alzato a 42,5% la soglia per il premio di coalizione alla prossima tornata elettorale. “Non ce l’ho con nessuno, invito tutti a riflettere, a fare come abbiamo fatto noi: prima di tutto l’Italia. Noi – ha continuato il Segretario del PD – un anno fa abbiamo fatto una scelta che significa prima di tutto l’ Italia, la facessero anche loro questa scelta. La legge elettorale non può lasciare il paese nella confusione: la soglia del 42,5% e’ troppo elevata e occorre studiare una tecnica che consenta alle forze di maggioranza di governare”. “Noi lavoriamo per un accordo pero’ voglio dire due cose molto precise: la prima e’ che nessuno pensi che si possa andare avanti a strappi, magari fatti contro di noi, per poi aggiustare qualcosa dopo. Si deve ragionare sull’insieme di questa riforma. Non si va avanti a strappi. Seconda …