Anno: 2008

Arriva la stangata di settembre. Rincari per scuola, luce e cellulari. Con l’autunno nuovi carichi sulle famiglie. I consumatori stimano gli aumenti in 600 euro. Mr. prezzi: “Mese critico”. Ma gli esperti attendono per ottobre una inflazione sotto il 4%

ROMA – S’inizia con libri e cartoleria, si continua con i telefonini e si finirà con le bollette di luce e gas. Settembre ha già il suo calendario definito di aumenti. A questo vanno aggiunti i rincari “da verificare” di Rc Auto e mutui bancari e la grande incognita: le “locomotive” del caro vita di questo 2008, benzina e alimentari, freneranno la corsa sulla scorta della discesa dei prezzi del petrolio? Le associazioni dei consumatori hanno stimato gli aumenti certi in 600 euro: riscaldamento 170-180 euro, luce e gas 100 euro, gli alimentari 120 euro, Rc auto 45 euro, libri di testo 70/80 euro in più. La riapertura delle scuole porterà un aumento anche per i corredo degli alunni. Il prezzo del diario è aumentato infatti del 5% nei supermercati (a 12 euro) e del 7% nelle cartolerie (a 14,50 euro), mentre quello di uno zaino di marca è cresciuto del 4% nei supermercati (a 52 euro) e dell’8% nelle cartolibrerie (a 62 euro). Stesso incremento invece per i quaderni (+4%) con un prezzo di …

Luigi Guerra. Il preside di Scienza della Formazione a Bologna: “Se il progetto andrà avanti la scuola italiana rischia il black out; è una follia, colpiranno le fasce più deboli”

Luigi Guerra è preside di Scienze della Formazione, a Bologna. Nella sua facoltà, si formano (anche) i futuri docenti delle elementari. Ma con la reintroduzione del maestro unico e la cancellazione del tempo pieno, dice preoccupato, «la scuola italiana rischia il black-out». Professore, qual è il valore del tempo pieno? «Questo modello ha avuto e ha tutt’ora un valore enorme per la scuola italiana. Andando indietro nel tempo, alle sue origini, ha avuto un ruolo fondamentale. Storicamente, ha ridotto la disuguaglianza sociale. Prima, a seconda del territorio, della situazione familiare e della classe di appartenenza, i bambini avevano una diversa esposizione alle agenzie culturali. I figli dei ricchi, della borghesia, avevano accesso ad una ricca offerta formativa, al di là delle 4 ore di scuola. Quelli di famiglie operaie, invece, a quei tempi si limitavano all’apprendimento delle materie classiche, italiano e matematica, che avveniva solo a scuola. Non potevano avere nulla di più». E il tempo pieno ha risolto questo, chiamiamolo così, problema riguardante i rapporti sociali e di classe? «Il modello inaugurato in Emilia-Romagna …

“Sei povero in una città ricca? Vivrai vent´anni di meno”, di Pietro Greco

Giovedì 28 agosto, la Commissione sui Determinanti Sociali della Salute ha presentato al Direttore generale dell´Organizzazione Mondiale di Sanità (Oms), Margaret Chan, il rapporto sulla possibilità di superare una delle più odiose ingiustizie al mondo: le disuguaglianze nella salute causate dalle disuguaglianza sociali ed economiche. La Commissione – costituita da 14 persone di grande autorevolezza e diversa formazione, tra cui l´italiano Giovanni Berlinguer e l´indiano Amartya Sem, premio Nobel per l´economia – ha svolto in tre anni un lavoro molto articolato, indicando non solo le principali disuguaglianze nella salute generate da cause sociali, ma indicando anche un obiettivo (contenuto nel titolo del rapporto Closing the Gap in a Generation, superare queste disuguaglianze nel corso di una generazione) e gli strumenti per realizzarlo. Che le disuguaglianze nelle condizioni di salute generate da cause sociali esistono ce lo dice, ormai, una sterminata letteratura scientifica. Esse sono tra le nazioni: una bambina che sta nascendo oggi nel Lesotho ha una speranza di vita inferiore di 42 anni a una bambina che sta nascendo in questi stessi istanti in …

La resa dello Stato, di Giuseppe D’Avanzo

Le cose del calcio hanno un gran pregio: smascherano l´ipocrisia nazionale, ci rivelano quanto “politica” e ideologica sia la strategia della “tolleranza zero” che governi di ogni colore hanno proposto nel tempo. Nella prima giornata del campionato di calcio, la “tolleranza zero” è diventata massima tolleranza. Non avviene per una sventura o per un´avventura. I fatti sono noti. Un paio di migliaia di tifosi organizzati del Napoli hanno invaso la stazione ferroviaria di piazza Garibaldi; assalito un treno; costretto i viaggiatori ad allontanarsi e preteso che il convoglio raggiungesse Roma, dove i prepotenti – molti con il passamontagna a coprire il volto – sono stati accolti da trenta bus che li hanno accompagnati – gratis – all´Olimpico dove sono entrati senza alcun controllo dal cancello principale, molti senza biglietto, alcuni con sacchi di bombe carta. Il viaggio ha provocato danni alle cose (vagoni, bus) per quasi 600 mila euro. Oggi tutti a chiedersi come sia potuto accadere quel che, con un eufemismo, il sottosegretario agli Interni Mantovano definisce «una catena di anomalie». A porre la …

Il futuro dell’opposizione? Se son rose fioriranno. Confronto tra Casini e Finocchiaro alla Festa Democratica

Una gremita platea ha accolto con entusiasmo il dibattito/confronto tra Anna Finocchiaro, capogruppo al Senato del PD e Pierferdinando Casini, leader dell’UDC sul tema “Quale Italia” per il futuro? L’incontro è stato animato e moderato dai giornalisti Simona Sala (Tg1) e Nino Bertoloni Meli (Il Messaggero). Il dichiarato obiettivo dei due conduttori è stato quello cercare punti di contatto e affinità tra i due politici in vista di una possibile alleanza elettorale nel prossimo futuro. A tal fine la prima domanda proposta dalla Sala è stata proprio quella di capire quale fossero le possibili convergenze di fronte alla difficile situazione economica che coinvolge il Paese. Per la Finocchiaro, sia il PD sia l’UDC condividono come priorità politica la preoccupazione sociale e lavorativa degli italiani. La responsabilità della maggioranza è quella di dare risposte credibili che non si possono riassumere solo con l’abolizione dell’ICI o la Social Card. Per giunta l’ICI era stata già abolita per quasi la metà degli italiani già dal governo Prodi, e la Social Card ricorda molto la tessera del pane del …

Scuola, On. Ghizzoni (Pd): “Gelmini conservatrice, riporta l’Italia agli anni venti”

Con decreto ridotte ore scolastiche, a rischio il tempo pieno, insegnamenti più generici “La scuola primaria, che rappresenta il fiore all’occhiello del nostro sistema educativo viene sacrificata sull’altare dei tagli di Tremonti”. Così Manuela Ghizzoni, capogruppo del Pd nella Commissione Cultura della Camera, commenta il contenuto del decreto legge pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale in cui – prosegue la deputata – “è scritto nero su bianco che parti significative di un intervento che dovrebbe essere strutturale e rispondente ad un preciso progetto educativo sono invece la tragica conseguenza dei tagli approvati dalla manovra d’estate e dalla scelta di considerare la scuola come luogo dove fare cassa “. “Mentre nelle scorse settimane si orientava l’attenzione pubblica su dibattiti un po’ stucchevoli e fuorvianti quali il grembiulino e il voto in condotta – prosegue Ghizzoni – il ministro Gelmini si accingeva a infliggere un duro colpo al nostro sistema educativo. Con l’articolo 4 del decreto legge 137 si riduce a 24 ore settimanale l’orario scolastico della scuola primaria, si mette in discussione il tempo pieno, nonostante sia …

“Effetto Brunetta, all’asta 11 precarie”, di Alessia Grossi

Non si tratta di «malate immaginarie» né di «fannullone» licenziate in tronco secondo i rigidi dettami del ministro della pubblica amministrazione Renato Brunetta. Ma di 11 centraliniste del call center dell’Ospedale di Legnano. Licenziate dal 1 settembre dopo sei anni di lavoro precario grazie al decreto legge che impedisce il rinnovo del contratto precario per coloro che hanno prestato servizio per un periodo superiore a tre anni in un quinquennio. «Sono queste le normative che avvantaggiano i precari. È questo il decreto sulla semplificazione del pubblico impiego» denunciano le telefoniste in una mail che fa già il giro su internet. Si definiscono «le prime vittime di Brunetta», le prime perché dall’entrata in vigore del decreto saranno migliaia i precari che potranno vedersi non rinnovare il contratto. E anche se sanno di «non fare notizia come le altre norme messe in atto dal ministro», loro, alcune delle quali «madri, sole e a monoreddito che in sei anni non hanno fatto neppure un giorno di malattia, sempre puntuali ed efficienti» non si arrendono. Così, provocatoriamente da lunedì …