Tutti gli articoli con tag: donne

8 marzo, siamo la metà del Paese, ma, purtroppo, non facciamo ancora la differenza!

Il Parlamento che sta per lasciare, e di cui sono componente, è stato il più rosa della storia della Repubblica, un obiettivo a cui, come Partito democratico, avevamo contribuito in maniera determinante, grazie anche alle parlamentarie interne che avevano selezionato un numero uguale di candidati tra donne e uomini. Con la nuova legge elettorale, il Rosatellum, avremmo, in teoria, dovuto fare meglio, perché prevede espressamente non più del 60% di candidati dello stesso sesso (e quindi, presumibilmente, almeno un 40% di donne). E, invece, alla realtà dei fatti, il nuovo Parlamento che si insedierà il prossimo 23 marzo potrà contare su meno del 30% di componente femminile. Cosa è successo? Fatta la legge, trovato l’inganno. Il meccanismo delle pluricandidature ha permesso di aggirare le norme sulla parità di genere: la stessa donna, candidata capolista in più collegi, ha consentito di far eleggere in Parlamento fino a quattro uomini posizionati dietro di lei. Insomma, come Pd abbiamo convintamente voluto questo punto della legge, ma poi noi stessi siamo stati i primi ad eluderla.  Non è solo …

Donne: tra quelle che fanno il sindaco e quelle alle quali si chiede di reggere l’ombrello

Modelli che si perpetuano, improvvisi balzi in avanti e qualche retromarcia. Il mondo delle donne visto dalla cronaca di questi giorni ci consegna un bilancio in chiaroscuro. L’ultima tornata amministrativa registra un arretramento nel numero di donne elette sindaco: 101 su 836 Comuni (il 12%, che scende al 9% se si considera solo i capoluoghi di provincia). Nell’editoria, d’altro canto, si assiste ad un vero e proprio boom di libri per bambini dedicati alle figure delle “grandi” donne, quelle che hanno messo il proprio impegno per sconfiggere gli stereotipi, far valere i propri talenti e la propria forza di volontà. Da Ipazia a Samantha Cristoforetti, passando per Rosa Parks, donne di tutto il mondo, modelli positivi da proporre alle bambine e ai bambini per provare a costruire un futuro che riconosca finalmente pari dignità ad entrambi i generi. E, poi, questa storia delle donne “reggi-ombrello” a Sulmona. Una opinabile scelta degli organizzatori (poco previdenti? molto maschilisti? inutilmente servili verso gli importanti relatori presenti?), ma secondo il famoso detto che “un’immagine vale più di cento parole”, …

Donne dell’Est, con le colleghe della Commissione Cultura interroghiamo la Vigilanza Rai

Le scuse del direttore della Rete Rai sono già arrivate, la stessa presidente della Rai Monica Maggioni ha bollato come “inaccettabile” il servizio mandato in onda, e discusso in studio, nel corso della trasmissione “Parliamone sabato”, sulla presunta escalation di gradimento del maschio italiano verso le donne dell’est. La resipiscenza, però, è arrivata solo dopo che, sui social, era partita una caterva di critiche per una trattazione dell’argomento becera e lesiva della dignità delle donne (tutte, italiane e dell’est europeo). Quello che è davvero “inaccettabile” non è tanto che qualcuno abbia avuto un’idea balzana, può capitare, ma che nessuno – né durante la preparazione del programma, né durante il suo svolgimento – si sia alzato per sottolinearne la intrinseca stupidità. Questo significa che in Rai c’è un terreno fin troppo fertile per questo tipo di “scivoloni”, non c’è sufficiente consapevolezza culturale né del ruolo di Servizio pubblico né del rispetto verso l’altro (chiunque sia l’altro: donna, minore, immigrato etc…), valore base di qualunque discorso pubblico. E’ per questa serie di ragioni che, come deputate Pd …

Donne e ragazze nella scienza, un rapporto contrastato dall’infanzia fino all’età adulta

Se Trump impone il nuovo dress code (dress like a woman, vestiti come una donna ovvero con gonna e tacchi) e le donne statunitensi insorgono, ci sono stereotipi di genere meno evidenti, ma che dovrebbero farci insorgere con lo stesso impeto, qui, in Italia. Uno di questi è la convinzione che le scienze non siano materia di studio per cui le donne sono naturalmente portate, con tutti i suoi addentellati, compresa, come denunciava lunedì La Repubblica, la scarsa presenza femminile ai vertici del mondo scientifico. L’11 febbraio si celebra la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella Scienza. Il problema è che se sta aumentando il numero di donne e ragazze che studiano le cosiddette Stem, ovvero Science, Technology, Engineering and Mathematics (anche grazie ad azioni e progetti promossi dal Ministero dell’Istruzione), quando si entra nel mondo del lavoro e della ricerca, man mano che si salgono i gradini delle gerarchie, la presenza delle donne si fa sempre più rarefatta. Tra i rettori delle Università e alla guida degli Istituti di ricerca le donne …

6 febbraio, Giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminili

Secondo una credenza della Costa d’Avorio il clitoride femminile racchiuderebbe in sé un grande potere, per questo va tolto e donato agli spiriti. Questa è una delle presunte giustificazioni della brutale usanza della mutilazione dei genitali femminili: una spiegazione ammantata di mitologia per una pratica violenta ed estremamente dolorosa per la vittima con cui l’uomo, in molte nazioni, cerca di controllare la sessualità femminile “estirpandola”. Il 6 febbraio è la Giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminili. Il taglio del clitoride e delle grandi labbra, o addirittura l’infibulazione, riguardano – si calcola – tra le 46mila e le 57mila donne immigrate nel nostro Paese. E’ una usanza antichissima che, purtroppo, nonostante le proteste, le denunce e l’opera di informazione, persiste e continua ad essere inflitta sul corpo delle bambine. In Italia è fuorilegge (e c’è chi la pratica illegalmente), ma ci sono ancora tante famiglie che, approfittano del periodo di vacanze, tornano nei luoghi di origine per far “tagliare” le bimbe. Con il dente di leone viola messo sulla copertina della mia pagina Fb, simbolo …

La ripetitività dei casi di femminicidio desta meno allarme sociale e crea assuefazione

Accoltellate, strangolate, percosse, sparate e ustionate: l’orrore con cui gli uomini – mariti o ex – si accaniscono contro le loro donne si arricchisce sempre di nuove, e più terribili, sfaccettature di ferocia. Ma come per ogni forma di violenza, anche quella contro le donne sta, purtroppo, creando assuefazione, nonostante il fenomeno sia sempre in continua crescita. La conferma nella ricerca condotta da Swg dal titolo “PoliticAPP, speciale “Emergenza femminicidi”. I femminicidi, nel nostro Paese, negli ultimi dieci anni sono stati 1.250. Secondo l’Istat sono 3 milioni le donne vittime di stalking, mentre crescono esponenzialmente, ma non ci sono ancora statistiche in merito, gli episodi di cyberbullismo e revenge porn (le modalità con cui avviene l’altrettanto devastante gogna mediatica sul web e sui social). Solo nel 2015 il fenomeno era avvertito come un’emergenza sociale dall’82% della popolazione, oggi siamo scesi di dieci punti percentuali. I più freddi sembrano essere i più giovani, quelli che hanno tra i 18 e i 24 anni, soprattutto i maschi. Perché? Difficile dare una risposta univoca. Forse l’essere costantemente bombardati …

Trump, le donne, l’Europa e la sinistra

Su Fb, un utente tra i tanti ha ammesso di avere paura di Trump; un interlocutore ha risposto “Perché? È Presidente USA non Europeo”. Un altro ha aggiunto “Perché ti fa tanta paura? Non ti spaventa di più il cartello che gli si oppone e sembra apparentemente intenzionato a scatenare anche una guerra civile?” e un altro: “Preoccuparsi di Trump e dimenticare i danni causati al mondo dai guerrafondai Bush, Clinton (marito e moglie) e Obama mi pare francamente eccessivo”. Una spigolatura di opinioni – e come tali fondate su convincimenti forti ma magari non avvalorate dai dati oggettivi – che dimostrano come anche in Italia di fronte a Donald Trump, il popolo si “spacchi a metà”. Da noi è già accaduto vent’anni fa, alla nascita della parabola berlusconiana: il Silvio nazionale convinse metà del Paese che la sua esperienza imprenditoriale avrebbe rifatto grande l’Italia, a partire dal milione dei posti di lavoro. Sappiamo com’è andata a finire: il promesso miracolo è rimasto nell’agenda, la crisi del 2008 non è stata interpretata in tempo (qualcuno …