Mese: Maggio 2016

Cubetto, un’inchiesta su un reato odioso

Una vicenda che fa male e che ci lascia increduli. Possibile che dopo quello che abbiamo passato, qualcuno pensi di lucrare sugli aiuti pubblici, costruendo scuole (e forse altri edifici) con cemento non idoneo a garantire la sicurezza degli edifici in caso di una nuova scossa di terremoto? E’ questo il quadro, inquietante, che emerge dall’inchiesta della Procura di Modena denominata “cubetto”. Quel “cubetto” di cemento, all’apparenza innocuo, veicolo della frode che potrebbe mettere a rischio vite umane. E’ un reato particolarmente odioso, quello su cui si sta indagando. Ancora tutta da capire e da dimostrare, naturalmente, la genesi e la portata della frode, ma anche le responsabilità dei singoli e delle aziende coinvolte. Come cittadini e rappresentanti delle istituzioni non possiamo che chiedere di fare al più presto chiarezza. A cominciare dal numero effettivo di edifici nella cui costruzione è stato utilizzato questo calcestruzzo depotenziato. Occorre dissipare al più presto i dubbi e aumentare la sicurezza dei controlli: in maniera evidente, nel sistema, nonostante tutte le precauzioni adottate, ci sono ancora delle falle. Il …

Difendere le donne e la loro libertà di scelta

20 donne uccise nei primi tre mesi dell’anno da mariti o ex compagni e fidanzati. Il 2016 inizia con il poco invidiabile primato di una nuova recrudescenza dei femminicidi. Il caso della studentessa romana trovata morta parzialmente carbonizzata (fermato l’ex fidanzato, guardia giurata), è solo l’ultimo di una drammatica escalation. Nonostante gli sforzi fatti sui versanti giuridico, sociale ed economico, gli uomini continuano ad ammazzare le loro compagne o ex compagne perché ne negano l’autonomia e la libertà di giudizio. Le vittime, tra l’altro, sono sempre più giovani e le uccisioni avvengono spesso alla fine di storie relativamente brevi. Solo venerdì scorso, la senatrice Anna Finocchiaro è stata a Vignola per inaugurare il nuovo Centro contro la violenza sulle donne allestito dall’Unione Terre di Castelli. Lo ricordo come segnale positivo, sebbene le strutture per affrontare il fenomeno non siano ancora sufficienti per affrontare il fenomeno in crescita, nonostante lo sforzo delle associzioni femministe e femminili e la lungimiranza di alcune amministrazioni territoriali (come la Regione Emilia-Romagna, che si è  dotata di una apposita legge, di …

L’affermazione di Trump e i timori del resto del mondo

Il bianco e il nero, intesi come emblema di tutto ciò che è antitetico e non solo (e banalmente) come colore della pelle. Il commento del giornalista, nostro conterraneo, Vittorio Zucconi sulle figure del presidente uscente degli Stati Uniti Barak Obama e dell’appena confermato candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump mette l’una a fianco all’altra, plasticamente, due visioni del mondo e due modi di intendere il ruolo della più grande potenza mondiale. Il ponte per Obama, il muro per Trump. La fatica di tessere rapporti per Obama, l’ostentazione della forza per Trump. Lo stesso Obama racconta che i leader del G7 si sono mostrati preoccupati per l’ipotesi che alla guida della più grande potenza mondiale possa andare un uomo che ha, tutto sommato, una visione semplicistica del mondo. Ad ogni suo comizio, crescono le contestazioni e si ingaggiano scontri. Eppure cresce anche il suo consenso in quella parte di America che si sente accerchiata, costretta, non più vincente come un tempo. Il filosofo Zygmunt Bauman oggi prova a leggere il bisogno dell’uomo forte (o …

Migrazioni, la via italiana e la condivisione del G7

Una nota di merito per il nostro Paese. Al G7, in Giappone, i leader delle più importanti potenze mondiali hanno condiviso l’impostazione del Governo italiano che guarda all’immigrazione come a un fenomeno globale a cui si devono garantire risposte globali. In particolare c’è condivisione sulla filosofia di fondo che anima il cosiddetto “Migration compact”, la proposta italiana all’Europa di aiutare, attraverso i meccanismi della cooperazione internazionale, i Paesi di provenienza dei migranti a sviluppare azioni e progetti locali: “Se li vuoi aiutare a casa loro – ha confermato il premier Renzi nel corso della conferenza stampa finale – occorrono progetti di sviluppo locale. L’equazione per cui se vuoi investire in sicurezza devi investire in educazione – un euro in sicurezza, un euro in cultura – è la proposta italiana di cui si discute sempre più a livello internazionale”. Una posizione che considero lungimirante e che svetta sulle posizioni miopi e di chiusura adottate da alcuni Paesi dell’Unione europea. Comprendo le paure che l’ondata migratoria sta ingenerando nelle comunità già provate dalla crisi economica, ma, a …

Approvata la riforma del Terzo settore

Approvata ieri in via definitiva la riforma del Terzo settore. Una legge attesa da tempo, per la quale il Partito democratico ha lavorato in prima linea per portare in Parlamento le tante istanze raccolte sul territorio da volontari ed associazioni. Un ulteriore tassello di quell’Italia del futuro solidale ed inclusiva che abbiamo iniziato a tratteggiare attraverso provvedimenti come le leggi sulla cooperazione internazionale, contro lo spreco alimentare, la promozione del commercio equo-solidale e il sostegno all’agricoltura sociale. Per chi volesse approfondire: Riforma del Terzo settore

Costituzione: le radici culturali e politiche della necessità del cambiamento

Un interessante articolo di scienza politica in chiave storica. Ricostruisce con puntiglio, seppur succintamente, la posizione del gruppo dirigente del Pci, nel passaggio al Pds, in ordine alle riforme istituzionali. Accreditarsi il sostegno alla attuale modifica della Costituzione a posteriori, o addirittura postumo, di persone che non possono replicare non è utile e nemmeno corretto. Forse giova invece conoscere alcune delle radici culturali e politiche da cui nasce questa esigenza di cambiamento. Una lettura utile fuori dal clamore della polemica, per chi vuol farsi un’idea. L’Unità – LE RADICI DELLA RIFORMA

Quegli sbarchi tra pietà, paure e speranze

Quando li vediamo ammassati, spaventati, andar giù a centinaia su un traghetto pensato per trenta persone proviamo pietà per loro. Sono i profughi che, chiusa la rotta balcanica, tornano a tentare la fortuna sulla rotta mediterranea, provando (e non sempre riuscendo vivi nell’impresa) a sbarcare sulle coste italiane e spagnole, per poi dirigersi (salvo barriere più o meno impenetrabili) verso il Nord dell’Europa. Se, poi, hanno gli occhioni neri della piccola di nove mesi che ha perso la madre, tra l’altro incinta, durante la traversata, si fa strada anche la voglia di adozione. Ma passata l’emozione del momento, si torna a sprofondare nella paura e nella chiusura. C’è un video che ha circolato, per diverse settimane su Facebook in cui gli immigrati rivolgono domande agli italiani. Un senegalese esprime la questione cruciale: “Perché quando vedete un bambino nero dite “Ma che carino!” e gli fate le coccole e quando è grande lo volete cacciare?”. E’ vero, chissà quanti vorrebbero oggi accogliere la bambina di nove mesi, ma se avesse potuto arrivare con la madre, in …