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Manuela Ghizzoni | Tra passione politica e pratica parlamentare

La “restituzione” della mia attività parlamentare

Dopo 12 anni di attività parlamentare, sono tornata al mio lavoro di ricercatrice all’università di Bologna e al ruolo di volontaria e attivista del mio partito: al termine di questa importante esperienza ho sentito la necessità di realizzare una sorta di “restituzione” del lavoro svolto e ho quindi pubblicato il volume dal titolo: “Tra passione politica e pratica parlamentare: tre legislature a consuntivo“. Nel volume, che potrete sfogliare cliccando sul titolo, ho provato a raccontare cosa ho fatto in concreto per la mia comunità in questi 12 anni, di quali temi – locali e nazionali – mi sono occupata, quali provvedimenti sono riuscita a portare a un compimento e quali, invece, sono rimasti in sospeso, in attesa di una ripresa o una nuova definizione. Non si tratta di una autobiografia (non mi sembra il caso!), ma una raccolta di immagini, testi e considerazioni per ripercorrere insieme il mio impegno da parlamentare dal 2006 al 2018. Insieme a Roberta Vandini, dell’Ufficio stampa del Pd modenese, ho lavorato partendo dai comunicati stampa prodotti in questi anni, materiale …

Un altro buon risultato, incrementata la borsa di dottorato

Come giustamente dichiara ADI – Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca Italiani, un risultato importante è stato raggiunto: dopo 10 anni, finalmente si incrementa il valore della borsa di dottorato (da 13.638,47 a 15.343,28). Il merito è di chi ha avanzato e sostenuto la proposta, così come di chi ha saputo accoglierla e trasformarla in norma. L’incremento della borsa si accompagna, inoltre, alla abolizione delle tasse universitarie per i dottorandi privi di borsa e alla introduzione della Dis-coll per i dottori di ricerca, una misura previdenziale di tutela e che sancisce che la “ricerca è lavoro”! Tre importanti risultati ottenuti nella legislatura che si sta chiudendo.

Tasse universitarie, quando a prevalere è la polemica, non la realtà delle cose

In rete e sugli organi di informazione è tutto un fiorire di studi e commenti sul tema della gratuità degli studi universitari. È una cosa positiva che la società – e non solo la politica o i diretti interessati – si misurino con una questione che riguarda lo sviluppo del Paese e la crescita delle persone. Ed è anche fonte di soddisfazione (sebbene i dati in esame mi siano arcinoti) per chi, come me, ha cercato di occuparsi del tema dal 2014 (anno in cui ho presentato una proposta di legge), riuscendo poi a far approvare nella legge di bilancio per il 2017 l’esonero delle tasse per gli studenti con un isee familiare inferiore a 13.000 euro. Una novità straordinaria per il nostro Paese. Ma tutto questo interessante dibattito è anche fonte di “rammarico” perché non un moto di interesse alcuno (sulla rete e sulla stampa) accompagnò la discussione su questa misura e tanto meno la sua approvazione. Un rammarico che deriva dalla consapevolezza che ad animare il dibattito sia più lo scontro ideologico dell’interesse …

Tasse universitarie, già esentati i meno abbienti

Non una promessa, ma un fatto già in fase di realizzazione. Da questo anno accademico, quello iniziato nel settembre 2017, sono già 15mila (secondo un calcolo recente del Sole 24 ore del lunedì) gli studenti universitari, provenienti da famiglie poco abbienti, che hanno potuto iscriversi all’università, senza oneri, grazie alle agevolazioni per il diritto allo studio introdotte su proposta del Partito democratico nella Legge di bilancio 2017. La “no tax area”, insomma, pur nel silenzio generale, sta funzionando. Le nuove norme prevedono la cancellazione delle tasse universitarie per chi ha un reddito familiare Isee (non il reddito tout-court) fino a 13mila euro (quota maggiorata per iniziativa di molte università pubbliche lungimiranti, come le nostre Unimore e Unibo), e tasse calmierate per chi ha un reddito Isee fino a 30mila euro. Stime ufficiali non sono ancora state elaborate, ma, come detto, secondo la valutazione realizzata dal quotidiano economico Il Sole 24 ore del lunedì le ricadute pratiche sarebbero considerevoli: esenzione dalle tasse per quasi 600mila ragazzi e l’iscrizione di ben 15mila studenti in più che, verosimilmente, …

Docenti universitari, compensazione per gli scatti stipendiali non ricevuti

Il provvedimento era rimasto escluso dall’esame al Senato della legge di Bilancio ma, come affermato allora dal viceministro Morando, la questione é stata affrontata alla Camera. Nel corso dell’ultima seduta notturna della Commissione Bilancio è stato approvato l’emendamento – da me presentato, insieme a un gruppo di colleghi – in risposta alle richieste dei docenti universitari. In attesa che entri in vigore il nuovo meccanismo degli scatti stipendiali, che da triennali diverranno biennali a parità di trattamento economico, infatti, i docenti e ricercatori, da qui al 2020, riceveranno un assegno ad personam a valere sui fondi inutilizzati delle cattedre Natta: una parziale compensazione degli scatti stipendiali non ricevuti negli anni scorsi.

Università, la no tax area funziona: ben 15mila iscritti in più

A volte, in questo come in tante altre professioni, ci sono battaglie, in cui credi convintamente, ma che non riesci a condurre in porto. Altre, invece, in cui, nonostante difficoltà e contrasti, ottieni risultati che illuminano un percorso e danno un senso ad anni di impegno e attività. Oggi il Sole 24 ore del Lunedì pubblica un inchiesta sulle ricadute pratiche che l’istituzione della no-tax area ha prodotto nelle università italiane. L’esclusione dal pagamento delle tasse universitarie per gli studenti provenienti da famiglie con un Isee inferiore ai 13mila euro ha comportato l’esenzione dalle tasse per quasi 600mila ragazzi e l’iscrizione di ben 15mila studenti in più (dati riportati dal quotidiano) che, verosimilmente, vista la provenienza dai ceti sociali meno abbienti, non avrebbero avuto questa opportunità. Naturalmente ora si tratterà di verificare se tutti questi giovani rientrano in toto nella casistica prevista (penso ai crediti che dovranno, comunque, acquisire per mantenere l’esenzione), se e di quanto sarà necessario integrare la compensazione prevista di 105 milioni di euro di risorse aggiuntive al Fondo di Finanziamento ordinario, …

L’eccezionale scoperta del professor De Luca e della sua équipe

Un bambino può camminare, correre, vivere una vita normale, grazie al lavoro dei ricercatori del Centro di medicina rigenerativa Ferrari dell’Università di Modena e Reggio Emilia guidati dal professor Michele De Luca. Il “bambino-farfalla” si stava letteralmente esfoliando, senza speranza alcuna di guarigione: il professor De Luca e la sua équipe sono riusciti a ricostruire, rigenerandoli, ampi lembi di pelle che poi è stata trapiantata in Germania, a Bochum, dove vive il bambino affetto da questa rara patologia. La rivista internazionale Nature ha dato conto di questo incredibile risultato. Vent’anni di ricerche si sono tradotti in una soluzione terapeutica innovativa e mai sperimentata che apre inedite speranze a tanti malati nel mondo. Siamo di fronte a un’eccezionale conquista scientifica nel campo della medicina rigenerativa tutta “Made in Mo”. Mi unisco anch’io alla grande mole di ringraziamenti che arrivano da tutto il mondo scientifico, accademico e politico nazionale e internazionale. Ora occorre unire le forze per far sì che questo centro di eccellenza mondiale sia messo in condizioni di continuare a lavorare al meglio delle sue …