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Nuovi docenti, sì ai 24 Cfu ma non a tutti i “costi”


Non c’è ancora il decreto attuativo che definisce ambiti e modalità che già il mercato si è attrezzato per offrire pacchetti formativi a pagamento per gli aspiranti docenti. Ed è per prevenire possibili abusi nei confronti dei laureati e laureandi che intendono intraprendere il nuovo percorso formativo per la professione docente nelle scuole medie e superiori che ho presentato una interrogazione alla ministra dell’Istruzione e dell’Università Valeria Fedeli. Il decreto approvato dal Consiglio dei ministri che istituisce il nuovo sistema è in corso di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Stabilisce che per poter accedere al nuovo concorso nazionale, tra gli altri requisiti, occorre aver acquisito anche almeno 24 crediti formativi universitari nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e in quelle concernenti le metodologie e le tecnologie didattiche. Questi crediti hanno un valore “orientativo” per i futuri docenti, chiamati a misurarsi, prima del concorso, con le discipline delle scienze dell’educazione, in un utile esercizio di apprendimento e autovalutazione rispetto ai contenuti di base delle competenze professionali. Sebbene manchi ancora la norma che stabilirà i dettagli sui settori scientifico-disciplinari e quindi sugli insegnamenti a cui dovranno corrispondere i 24 crediti, le modalità organizzative del loro conseguimento all’interno del corso di studi oppure in forma aggiuntiva, nonché gli eventuali costi a carico degli interessati, sul web già fioriscono offerte di corsi a pagamento indirizzati a coloro che vogliono cimentarsi con il primo concorso nazionale che sarà bandito nel 2018. Il rischio è che si speculi sulle ovvie preoccupazioni e ansie di chi vorrebbe già cominciare a prepararsi al meglio per affrontare con successo il concorso. Temo che questa ansia legittima porti ad iscriversi a tali corsi, ma in assenza della normativa specifica essi non possono assicurare né che gli esami da sostenere siano quelli giusti né che i costi siano allineati con le future previsioni. Ho, quindi, deciso di sottoporre la questione all’attenzione della ministra, così che al più presto possa essere emanato il decreto attuativo, che dettaglierà le materie oggetto dei 24 crediti, le modalità organizzative ed i costi dei corsi, in modo da consentire a studenti e neo-laureati di poter contare su informazioni chiare e dettagliate su questo aspetto cruciale del nuovo sistema di formazione iniziale e di accesso al ruolo dei docenti della scuola secondaria. Ho altresì sollecitato la massima sorveglianza da parte degli uffici competenti affinché non siano diffuse sull’argomento informazioni parziali o tendenziose, con la possibilità che gli interessati siano indotti in errore e affrontino spese che possono rivelarsi inutili o eccessive. I 24 crediti sono necessari, ma non a tutti i “costi”.

Ecco il testo dell’interrogazione

Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca – Per sapere – premesso che:
– la legge 107/2015, all’articolo 1, comma 181, lettera b), delega il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi per provvedere al riordino, adeguamento e semplificazione del sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria;

– il relativo decreto legislativo, approvato dal Consiglio dei ministri, è in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale;

– tra i principi e criteri direttivi cui attenersi in questo decreto figura che tra i requisiti per l’accesso al concorso vi sia anche il possesso da parte dei candidati di almeno 24 CFU nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e in quelle concernenti le metodologie e le tecnologie didattiche;

– il decreto ha stabilito, all’articolo 5, comma 4, che i settori scientifico-disciplinari, gli obiettivi formativi, le modalità organizzative relativi ai 24 crediti, nonché gli eventuali costi a carico degli interessati, siano individuati con lo stesso decreto ministeriale che determinerà l’ordinamento didattico del corso di specializzazione, di cui all’articolo 9 del medesimo decreto, riservato ai vincitori del concorso;

– il decreto legislativo ha altresì stabilito, all’articolo 17, comma 7, che il primo concorso nazionale sarà bandito nel 2018, quindi, tra gli studenti universitari o i neo-laureati che intendono dedicarsi all’insegnamento nella scuola secondaria senza provenire dalle file degli abilitati o dei supplenti con esperienza di insegnamento, è forte l’ansia di conoscere i dettagli sui settori scientifico-disciplinari dei 24 crediti e sulle modalità di conseguimento;

– in una tale situazione vi sono istituzioni formative di varia natura che stanno offrendo la possibilità di conseguire mediante corsi a pagamento tali crediti, sebbene manchi la normativa relativa e, in particolare, i settori scientifico-disciplinari e gli obiettivi formativi di riferimento ;

– a solo titolo esemplificativo, l’Università Telematica Pegaso, già nella home page www.unipegaso.it, propone il corso: “Professione docente, Proposta per acquisire 24 cfu” che permette, al costo di 120 euro per insegnamento, di seguirne in e-learning quattro, di 6 crediti ciascuno: “Didattica dell’inclusione, “Tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento”, “Psicologia generale e “Antropologia culturale;

– la società I.CO.TE.A C.A.T., con sedi a Milano e Ispica– che si dichiara autorizzata dal Ministero al rilascio della laurea in scienze della mediazione linguistica con decreto direttoriale 23/9/2013 – nella sua pagina di accesso propone l’iniziativa formativa denominata “Concorso docenti 2018: Come acquisire 24 CFU in discipline antropo-psico-pedagogiche e in metodologie” che consiste nell’erogazione di un “Master denominato Pedagogia e Scuola un percorso formativo che consente di ottenere la certificazione di 24 CFU nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche”, al costo di 649 euro;

per sapere:
– se il Ministro non ritenga opportuno emanare nel più breve tempo possibile il decreto per individuare i settori scientifico-disciplinari all’interno dei quali sono acquisiti i 24 crediti formativi universitari, i loro obiettivi formativi, le modalità organizzative del loro conseguimento in forma curricolare, aggiuntiva o extra-curricolare, e gli eventuali costi a carico degli interessati, anche in forma anticipata rispetto all’ordinamento didattico del corso di specializzazione, in modo da consentire a studenti e neo-laureati di poter contare su informazioni chiare e dettagliate su questo aspetto cruciale del nuovo sistema di formazione iniziale e di accesso al ruolo dei docenti della scuola secondaria;

– se, nelle more dell’emanazione di questo decreto, il Ministro non ritenga opportuno che sia prestata la massima sorveglianza da parte degli uffici competenti affinché non siano diffuse in merito informazioni parziali o tendenziose, con la possibilità che gli interessati siano indotti in errore e affrontino spese che possono rivelarsi inutili o eccessive.

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