Anno: 2008

Salva-Rete4: il Governo ritira l’emendamento

da unita.it Alla fine il governo dichiara la resa di fronte all’ostruzionismo dell’opposizione e modifica l’emendamento nella parte così detta “salva Rete 4”. Pd e Italia dei Valori cantano vittoria. È un «successo dell’opposizione» dice Giovanna Melandri, ministro ombra delle Comunicazioni. Melandri spiega che la nuova riformulazione del governo «non è del tutto esaustiva e risponde solo parzialmente ai rilievi dell’Unione europea». In ogni caso, ha aggiunto, «cade quella norma odiosa che salvava Rete4». Per questo, ha spiegato l’esponente del Pd, «pur non cambiando il nostro giudizio e il nostro voto sull’intero emendamento, cade il nostro ostruzionismo». «Il governo – commenta Silvana Mura di Idv – forte dei suoi numeri pensava di venire a fare una passeggiata di salute, invece si è ritrovato nelle forche caudine e ne esce con le ossa rotte. Ieri è andato sotto pur avendo un’ampia maggioranza, oggi ha dovuto rinunciare alla sanatoria tombale a favore di Rete quattro, scelta per lui dolorosa quanto inevitabile per due motivi. Il primo è che il governo si è accorto che se non avesse …

Nascono per essere felici

I dati sulla condizione dei minori, l’abbandono scolastico accompagnato dallo scivolamento della povertà di un ragazzo su quattro confermano il grave rischio d’impoverimento. Portiamo subito questi problemi in Parlamento. Quasi un bambino su quattro in Italia è a rischio povertà. Sui “diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia” è stato pubblicato il dossier sulla condizione dei minori e sul grado di rispetto della Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Crc), presentato oggi alla vigilia dell’anniversario della ratifica della Convenzione da parte dall’Italia, avvenuta il 27 maggio 1991. Il rapporto è stato redatto dal Gruppo Crc composto da 73 organizzazioni ed associazioni, coordinato da Save the Children Italia. Sono circa 900.000 i giovani che abbandonano prematuramente gli studi. E quasi restano sommersi, i fenomeni di sfruttamento e abuso, quali lavoro minorile, prostituzione e pedo-pornografia on line. Indice puntato contro la tendenza ad utilizzare la detenzione preventiva per i minori, in particolare per quelli stranieri, e nel mancato rispetto delle misure di protezione previste per i quelli che vengono ascoltati in un processo. Sul tema è intervenuto …

«Bodei: il Pd riparta da laicità e diritti», di Bruno Gravagnuolo

PERCHÉ L’ITALIA VA A DESTRA Parla lo storico della filosofia impegnato in questi giorni al Seminario della «Fondazione Italiani Europei» su «Religione e democrazia». «L’irruzione delle Chiese in politica? Nasce dalle falle della politica laica» «L’irruzione della religione in politica nasce dalle debolezze della politica democratica, dopo il crollo delle ideologie e delle filosofie del progresso. Ma è tempo di ricominciare a elaborare un’identità laica. A fondamento della democrazia e del nesso religione/politica». Giudizio problematico nel metodo, ma netto nella sostanza quello di Remo Bodei Il filosofo migrato negli Usa all’Ucla di Los Angeles, studioso dei Destini personali (Feltrinelli), del soggetto e delle «forme di coscienza» punta al cuore di una questione politica centrale: l’identità del Pd dopo la sconfitta elettorale. In sintesi per Bodei – in questi giorni a Marina di Camerota al Seminario della Fondazione ItalianiEuropei che si chiude oggi con Todorov, Larmore e Massimo D’Alema – ci vuole un «lavoro gramsciano di lunga durata». Per ridefinire laicamente il nesso «Religione – democrazia». E dare smalto e baricentro al Partito democratico. Contro il …

Sicurezza sì, Intolleranza no. Appello: ebrei per i Rom

I raid di Ponticelli contro un campo nomade sono la grave spia di una stagione di intolleranza verso immigrati e comunità rom che sta pericolosamente attraversando il nostro Paese. Tale clima prende le mosse da un senso generale di paura, d’incertezza, che tende ad amplificare in molti cittadini la percezione d’insicurezza, la sensazione d’essere indifesi nei confronti della delinquenza. È un sentimento questo che non va affatto sottovalutato, e certamente esiste in Italia un problema di sicurezza anche legato al fenomeno dell’immigrazione clandestina, che è diffuso e va risolto con efficacia. Ma come sempre quando si diffondono sentimenti così profondi ed acuti, e peraltro – va ribadito – anche comprensibili, è facile che le reazioni colpiscano per primi gli “stranieri”, gli “altri”. Compito della politica è dare risposte al bisogno di sicurezza dei singoli e delle comunità, e al tempo stesso mostrarsi inflessibile verso ogni fenomeno di xenofobia, di razzismo, di aggressione verso intere categorie di presunti “nemici”: i romeni, gli immigrati irregolari, i rom. È inaccettabile qualunque giustificazione o minimizzazione di questi atteggiamenti e …

«Secondo l’Istat nel 92,5% dei casi le donne non denunciano. Tre milioni di vittime tra vergogna e silenzio», di Cinzia Sasso

Sono quasi tre milioni in Italia le donne che hanno subito violenze in famiglia. Donne che hanno studiato, che hanno un lavoro, che hanno figli, genitori, amici: non emarginate, povere, disperate. Donne che al mattino vanno in ufficio e al pomeriggio accompagnano i bambini ai giardini, le maniche lunghe a nascondere i lividi, il sorriso stampato per forza. Donne che nel silenzio hanno subito stupri nel letto coniugale, botte, minacce, ma anche violenza più sottile: la firma negata sul conto, i soldi con il contagocce, le offese, l´annullamento della personalità «sei uno zero, non sai fare nulla». Donne che – spiega l´Istat – nel 92, 5 per cento dei casi non denunciano quello che accade; che se chiedono giustizia alla fine l´ottengono solo nell´1 per cento dei casi e che forse anche per questo nel 33,9 per cento subiscono in silenzio, senza parlarne neppure con i familiari; che nell´80 per cento pensano che la violenza subita dal partner non sia un reato; che per il 44, 5 si sentono solo impotenti. Donne che non hanno …

«Donne. Quando il nemico è in casa», di Natalia Aspesi

Le violenze in famiglia sono sempre più diffuse Un dramma su cui ora indaga un docu-film che sarà trasmesso da Rai3. Lo abbiamo visto in anteprima: raccoglie le testimonianze delle vittime abusate e picchiate dai mariti. Ma racconta anche gli interventi della polizia negli appartamenti dove le tragedie si consumano. Vi raccontiamo le loro storie Lui la picchia “perché è innamorato”. Lei lo denuncia e poi si pente “Ci siamo messi in contatto con le questure di 23 province per seguire il lavoro” “Mi aveva annullato, convinto che non valevo niente” Quella frase, gridata, sussurrata, esplosa, prima o poi le accomuna tutte: «Non ce la faccio più ». Sono le ragazze, le donne di ogni età che spezzano un legame che era d´amore ed è diventato un inferno: un sogno angosciosamente scivolato in un incubo che il più delle volte continuerà a rendere la loro vita insopportabile, anche dopo le denunce, la fuga da casa, la cacciata del compagno, la separazione, il cambiamento di città, la speranza di ritrovare finalmente pace e dignità; o che …

Roma: assalto neonazista, pestato un extracomunitario. Maroni: anche colpa di chi delinque

Un gruppo di venti ragazzi, guidati da un uomo, tutti con i volti coperti da foulard con il segno della svastica, ha fatto irruzione a Roma verso le 17:30 in un alcuni negozi nel quartiere Pigneto gestiti da extracomunitari bengalesi e senegalesi. Il gruppo che, a quanto raccontano alcuni testimoni presenti al momento dell’aggressione, prendeva ordini in italiano dall’uomo che li guidava, era armato di bastoni. Il gruppo ha colpito alcuni esercizi commerciali e un’abitazione tra via Macerata e via Ascoli Piceno. In questa seconda via hanno danneggiato due vetrine e un frigo bar di un negozio di alimentari ed le vetrine di un call center. In via Macerata sono stati assaltati un altro locale di alimentari e la vetrata di un portone di un’abitazione. Un cittadino del Bangladesh, che gestisce un bar, è stato pestato a sangue. Paura nel quartiere, dove sono molti gli extracomunitari che gestiscono attività commerciali. Tutti sono scappati e molti hanno chiuso le saracinesche dei negozi. Una cronista dell’Agi, testimone dell’episodio, ha tentato invano di chiamare il 113, per molti …