Anno: 2008

“L’intreccio virtuoso tra scuola, cultura scientifica ed economia”, di Luigi Berlinguer

Si svolge oggi a Venezia, per iniziativa della confindustria veneta, un convegno sull’importanza degli istituti tecnici e professionali per lo sviluppo dell’economia italiana e sull’intreccio che questa questione rappresenta rispetto alla diffusione della cultura scientifica e all’economia in genere. Confindustria da tempo getta un grido d’allarme e parla di emergenza tecnico-scientifica del paese. Insiste inoltre su un’idea intelligente di Gianfelice Rocca a proposito del peso internazionale dell’economia italiana nel campo del middle tech, non volendo con questo sottovalutare la necessità di competere con imprese hi tech sul mercato mondiale, ma guardando anche all’ambito dell’innovazione tecnologica su un fronte più diffuso, meno di punta e tuttavia indispensabile e di grosso impatto economico. L’impresa italiana e lo stesso paese hanno un ruolo internazionale in questo campo, ma rischiano di vederlo ridursi se si sottovaluta, appunto, sia il valore di una cultura scientifica diffusa, sia l’apporto che può dare una preparazione scolastica come quella degli istituti tecnici e professionali. L’allarme è fondato su due elementi: sulla riduzione preoccupante di studenti e negli istituti tecnici e nei corsi di …

La battaglia del federalismo, di Stefano Fassina

Il tema è rilevante innanzitutto perché l’attuale assetto federale come disposto dal Titolo V della Costituzione, approvato in fretta ed in chiave elettorale dal centrosinistra nel 2001, non funziona e va rivisto: la confusione generata dalle “materie di legislazione concorrente” nel migliore dei casi complica, ma molto spesso paralizza, l’intervento pubblico in ambiti fondamentali per i diritti dei cittadini e decisivi per le performance delle imprese (si pensi, solo per fare qualche esempio dell’assurda estensione della concorrenza legislativa, alle politiche di previdenza complementare, alle politiche per le infrastrutture, alle politiche energetiche, ecc). In secondo luogo, il tema del federalismo finanziario è rilevante in quanto, opportunamente declinato, è condizione per rafforzare la partecipazione democratica dei cittadini secondo il principio della sussidiarietà e per migliorare l’efficienza e l’efficacia delle amministrazioni pubbliche secondo il principio autonomia-responsabilità politica. Non a caso, il Governo Prodi a metà 2007 approvò, dopo una lunga e faticosa discussione con la Conferenza Unificata Stato-autonomie territoriali, un Disegno di Legge Delega, poi bloccato, come tanti altri provvedimenti innovativi seri, dalle contraddizioni e dalla fragilità dell’allora …

La dura legge dell’Ici, di Enzo Costa

Mentre scrivo queste righe non so su quale rete e trasmissione il Cavaliere neo-Trisunto del Signore stia ri-annunciando al telefono l’abolizione dell’Ici. Il mio computo per difetto da zapping distratto è fermo a Uno Mattina e Porta a Porta con i rilanci replicati di quasi tutti i tiggì pubblici e privati, ma potrei aver colpevolmente mancato una sua chiamata in viva voce al Processo di Biscardi su 7 Gold, un suo intervento via cellulare in un’edizione straordinaria del martedì di Buona Domenica ed una raffica di suoi sbarazzini mms transitanti per tutti i palinsesti pomeridiani prima e dopo i break pubblicitari. E magari proprio ora mi sto perdendo la sua telefonata a Meteo2, ma è solo perché ritengo utile formulare per iscritto quella che denominerei la “dura legge dell’Ici”. Che recita così: “Se un governo di centrosinistra nell’ultima sua Finanziaria abroga l’Ici per il 40% degli italiani, preservandola solo per i ceti più abbienti, nessuno lo sa: il governo non lo comunica adeguatamente, gli esponenti della maggioranza non lo dicono o ripetono a sufficienza nei …

Salari, pensioni, prezzi: così riparte il Pd

«Salari, pensioni, prezzi, precariato: noi punteremo sulla nostra agenda, non su quella della Destra. Faremo opposizione nell’interesse dei cittadini, non solo per dire dei sì o dei no ai provvedimenti del governo». Sono giorni complicati al loft, perché quando si perde, si oscilla sempre tra due linee: chiudersi a riccio e urlare soltanto dei no, e all’opposto, inseguire il vento, snaturando identità e progetto. Invece Veltroni, ma anche tutti gli altri leader che in questi giorni riflettono in privato e in pubblico, su un punto sono d’accordo: «Abbiamo lanciato i messaggi giusti, ma non abbiamo avuto il tempo di farli arrivare all’Italia profonda, angosciata dalla paura e delusa da questi due anni di governo del centrosinistra». Per questo, dice Veltroni, potremo fare un’opposizione dura, ma non ideologica. Propositiva su tutto ciò che riguarda la vita dei cittadini, intransigente sulle regole, sul rispetto della Costituzione, e implacabile nello smascherare le promesse berlusconiane che presumibilmente non diventeranno mai realtà: «Non deve finire come nel quinquennio 2001-2006, dove la crescita è stata zero, il deficit è schizzato in …

Tra zanzare e mitra. La stampa internazionale è scettica sul nuovo governo

Conferenze stampa come talk show, ospiti internazionali graditissimi e applausi scroscianti. E’ il tempo della festa dopo la vittoria e Silvio Berlusconi si gode la sua terza ribalta, senza troppa fretta. D’altronde un successo così, chi se lo aspettava. Anche la Lega dovrà attendere. Le elezioni hanno regalato nuova linfa al Cavaliere, anagraficamente da terza età, ma ossessionato dalla perenne ricerca della “giovinezza”. Senza UDC e con un’ampia maggioranza in Parlamento, il leader Pdl si rilassa e parla d’affari in compagnia dell’amico Vladimir Putin, nuovo primo ministro russo, ma al potere ininterrottamente dal 26 marzo 2000. In Sardegna non nasconde l’insofferenza per le zanzare che insistono nel pungerlo e, nonostante il ricorso a creme, rimedi esotici e zampironi futuribili, creano piccoli e pruriginosi arrossamenti. In occasione della conferenza stampa, mimando il gesto del mitra, prende di mira una giornalista russa, colpevole di “domanda scomoda” che ha imbarazzato l’amico “Zar di ghiaccio”, anche lui come il Cavaliere, inguaribile esteta della bellezza femminile e bersaglio dell’informazione non schierata. Eppure la stampa dovrebbe aver capito, dopo 15 anni …

Pensieri proibiti di un elettore del Nord, di Ferdiando Camon

Da uomo del Nord, parlo qui del Nord con un certo disagio, perché sento il rischio di essere frainteso. Parto dai sindaci. Quando un giornale di sinistra parla di Gentilini, immancabilmente lo chiama sceriffo e lo sfotte come quel rozzo razzista che è, privo di senso dello Stato, incolto nella storia e nel diritto. Ho avuto polemiche feroci con lui, al limite della querela. Ma poi mi chiedo come mai la gente lo elegge sindaco per un numero di volte superiore a quello legale: vuol dire che la città è popolata di cittadini ignoranti, incolti di storia e di diritto, razzisti? E come mai la sua città riceve dalla Caritas il riconoscimento di città dove più perfetta è l’integrazione degli immigrati? Gli immigrati usano il passaparola quando chi è arrivato qui chiama a venire qualche parente rimasto in patria. Allora, chi sbaglia? Treviso o chi la critica? Sbaglia chi la critica. Un conto sono le sparate razziste e le dichiarazioni indifendibili dell’uomo, altro conto è il sindaco che alle 6 del mattino gira per la …

Il PD e il Nord: interviste a Cofferati, Penati e Fioroni

“La Padania esiste, è qui e va capita” Ma quindi, signor sindaco, intendiamoci: possiamo rompere un tabù e titolare quest’intervista “cari amici del Pd, la Padania esiste”? Sergio Cofferati ci pensa un attimo perché, come un fulmine, forse gli ripassano per la mente i dubbi che ebbe prima di sgombrare un campo di immigrati e dire “cari compagni, la sicurezza non è un valore della destra” (affermazione oggi scontata, ma allora accompagnata da fischi e accuse di tradimento); o quando, non troppi mesi dopo, decise di sperimentare lì – a Bologna – la “vocazione maggioritaria” del Pd, rompendo la sua alleanza con la cosiddetta sinistra radicale. Dunque, Cofferati ci pensa. E poi si apre in un calda risata. «Ma certo che sì, la Padania siamo noi. Guardi che io son di lì, nato a Sesto e Uniti, provincia di Cremona, in mezzo ai contadini…».Ci vorrà forse del tempo perché anche quest’affermazione – “la Padania esiste” – venga digerita come ineluttabilmente vera. Ma per Sergio Cofferati è importante che ciò avvenga: e che il Pd ne …