Anno: 2009

Napolitano: “No al presidenzialismo”, di Antonella Rampino

Quando plana l`avviso ai naviganti pronunciato da Renato Schifani, quel monito alla maggioranza affinché «sia compatta, altrimenti si torna alle elezioni», quell`invito al Parlamento che «deve sostenere il programma del governo», Giorgio Napolitano ha già avuto modo di difendere, come sempre ma con una nettezza che non lascia spazio a dubbi, il sistema parlamentare italiano contro ogni illusione presidenzialista, fosse pure propugnata dalla Seconda carica dello Stato. Dalla capitale di una Turchia che attende da quarant`anni di entrare nell`Unione Europea, e di fronte alla quale il Capo dello Stato valuta come «pretestuose» le obiezioni dei presidente del Parlamento europeo – il polacco Buzek – Napolitano risponde alla domanda di un giornalista che chiede se anche da noi potrebbe andar bene l`elezione del presidente della Repubblica a suffragio diretto, come ad Ankara sarà dal 2014. Di qui al presidenzialismo il passo è lungo, obietta anzitutto Abdullah Gul che è l`omologo turco di Napolitano e che gli è accanto in conferenza stampa. Ma il presidente italiano coglie il destro per ribadire che la forma «parlamentare resta per …

“Generazione «provvisoria»: bimbi ansiosi e senza sogni”, di Federica Fantozzi

Da generazione tecnologica a generazione «provvisoria». Desiderare, a 7 anni, un lavoro stabile e, a 12, un matrimonio, e prevedere che sarà difficile realizzare entrambe le cose. Il decimo rapporto annuale Eurispes – Telefono Azzurro, presentato ieri a Roma, ritrae un mondo dell’infanzia e dell’adolescenza afflitto dalle ansie di genitori iperprotettivi, sfiduciato e distante dalle istituzioni e dalla politica, grande consumatore di tecnologie dalla tv ai social network frequentati con incoscienza, sempre più assuefatto al bullismo come vittime o spettatori silenziosi e passivi. La ricerca ha riguardato circa 2500 studenti: 1.090 bambini di 7-11 anni e 1.373 ragazzi di 12-19 anni. Emerge una diffusa paura del futuro percepito come incerto e aleatorio: per il 33,6% sarà arduo laurearsi, per il 42,9% trovare un lavoro che piace. Pochi sogni, desideri tradizionali: il 75,3% dei bambini desidera (facendo propri gli auspici di mamma e papà) «andare bene a scuola», il 75,2% aspira alla laurea, il 66% punta a un lavoro stabile, il 70,2% lo vorrebbe anche soddisfacente. Il 65,3% vuole sposarsi, il 71,9% avere figli. Solo il …

“Quanto ci costa il condono della corruzione”, di Giuseppe D’Avanzo

Paese meraviglioso l´Italia. Quando non si acceca da solo, chiude gli occhi. Il frastuono politico assorda e il rumore mediatico lascia nascosta qualche verità e – in un canto – fatti che, al contrario, meritano molta luce e l´attenzione dell´opinione pubblica. La disciplina del «processo breve» ce l´abbiamo sotto gli occhi e vale la pena di farci i conti, senza lasciarci distrarre da ingenui e imbonitori. Qualche punto fermo. Il disegno di legge pro divo Berluscone non rende i processi rapidi (è una cristallina scemenza). Quel provvedimento fabbrica una prescrizione svelta e improvvisa come un fulmine che uccide. Solitamente, a fronte dei reati più gravi, uno Stato responsabile – e leale con i suoi cittadini – si concede un tempo adeguato per accertare il reato e punire i responsabili (la prescrizione non è altro). Più grave è il reato, più problematico e laborioso il suo accertamento, maggiore è il tempo che lo Stato si riconosce prima di considerare estinto il delitto. Le regole della prescrizione svelta e assassina (dei processi) capovolgono questo criterio di efficienza …

Disabili, taglio netto agli insegnanti di sostegno pioggia di ricorsi: “Torna la classe differenziale”, di Maria Novella De Luca

Ogni ora tagliata è un salto all´indietro. Ogni insegnante che se ne va un trauma psicologico difficile da ricostruire. Come una barriera architettonica che non si riesce mai ad abbattere, perché per loro, i bambini e i ragazzi H (così la scuola ancora li definisce) la vita in Italia si è fatta davvero dura. Si chiamano Valerio, Giulia, Martina, Claudia, Adele, hanno dai 4 ai 18 anni, hanno disabilità diverse, e abitano in ogni luogo d´Italia. Da quest´anno, con i tagli della riforma Gelmini, hanno perso la metà dei loro diritti: ore di sostegno dimezzate, assistenza inesistente, accesso allo studio, di fatto, negato. Parliamo di studenti disabili, vittime del taglio degli insegnanti di sostegno, la faccia più oscura e dolorosa della scuola senza più fondi, dove spesso non c´è più nessuno che accompagni al bagno il piccolo con handicap, nessuno che lo sorvegli, e dove anche 5 o 6 alunni disabili vengono concentrati in un sola classe. Dove, denuncia Alessandra Corradi, una mamma di Verona con un bimbo di 4 anni, cieco e con una …

“Ma il vero bersaglio è un altro”, di Marcello Sorgi

La crisi del centrodestra, che si trascinava da settimane, da ieri s’è di molto aggravata. Da politica che era, è diventata istituzionale, con il presidente del Senato che invoca le elezioni anticipate come antidoto al logoramento della maggioranza, e accusa, pur senza nominarlo, il presidente della Camera, di essere responsabile di questo stesso logoramento, che impedisce al governo di rispettare gli impegni assunti con gli elettori. Stavolta l’abituale soavità del senatore Schifani non è bastata ad addolcire la sostanza, durissima, del suo intervento, e la sorpresa generale con cui è stato accolto. Infatti, anche se come tutto finisce di tanto in tanto nel frullatore del dibattito politico quotidiano, la materia dello scioglimento delle Camere è di stretta competenza del Capo dello Stato ed è solitamente tabù per i presidenti delle Assemblee. Ai quali tocca semmai maggiore prudenza, legata alla necessità di rappresentare la volontà di tutti i parlamentari, e non solo delle maggioranze che li hanno eletti, quando il momento di decidere la fine della legislatura si presenta veramente. La Costituzione (articolo 88) stabilisce che …

Scuola, Pd: da Gelmini insofferente attacco agli studenti. Ghizzoni: gli studenti sono più avanti del ministro dell’istruzione

“Ancora una volta il ministro Gelmini attacca gli studenti che legittimamente manifestano per la salvaguardia della scuola pubblica”. Così la capogruppo del Pd nella commissione cultura della Camera, Manuela Ghizzoni, commenta le affermazioni del ministro dell’Istruzione. “E’ il ministro ad avere una preclusione ideologica al confronto, la scuola sta vivendo un disagio ed un’incertezza che non conosceva da anni proprio a causa delle politiche di questo governo. E il ministro invece di prenderne atto e rimuoverne le cause attacca e dimostra insofferenza verso qualsiasi atto di dissenso. I giovani oggi hanno dimostrato di avere a cuore il futuro della scuola come molla per il progresso civile e sociale del paese: gli studenti sono più avanti del ministro dell’istruzione. ****** Di seguito le parole del Ministro sulle manifestazioni degli studenti a cui risponde l’On. Ghizzoni “Gelmini: Manifestanti non rappresentano studenti italiani In piazza quelli legati a centri sociali. “Basta slogan anni ’70” “Gli studenti italiani hanno capito che bisogna avere il coraggio di guardare al futuro, di cambiare la nostra scuola, di fare scelte coraggiose. Riproporre …

“Un regalo alle mafie”, di Nerina Dirindin

Il governo fa cassa con i beni confiscati alla mafia. Un emendamento alla Finanziaria prevede che possano essere venduti gli immobili di cui non sia effettuata la destinazione entro i novanta giorni imposti dalla legge. Ma complessità delle procedure e carenza di risorse finanziarie per la ristrutturazione rendono molto difficile rispettare questi termini. Dunque, la norma abolisce di fatto l’uso sociale dei beni confiscati e ne impedisce la restituzione alle collettività. Anzi, rischia di restituirli alle organizzazioni criminali, già pronte a riacquistarli dallo Stato. La settimana scorsa il Senato ha approvato un emendamento alla Finanziaria che consente la vendita dei beni confiscati alle mafie. Don Ciotti ha subito lanciato un appello a tutte le forze politiche perché la proposta, “che rischia di tradursi in un ulteriore regalo alle mafie, venga abolita nel passaggio alla Camera”. IMPOVERIRE LE MAFIE ATTRAVERSO LA CONFISCA Impoverire le mafie attraverso la confisca dei loro patrimoni è una strategia che aveva già capito bene più di venti anni fa, Pio La Torre, parlamentare ucciso a Palermo nel 1982. Non a caso, …