Anno: 2009

“Qui si sente odor di zolfo…”, di Giorgio Genta*

Meglio cambiarla radicalmente l’integrazione scolastica oppure cercare di migliorare quello che esiste, ad esempio realizzando davvero una presa in carico collegiale degli alunni con disabilità? Anche perché le varie proposte che vengono avanzate per risolvere i problemi degli studenti con disabilità hanno un vago sentore di zolfo, o meglio ancora di “classi speciali”… Mentre è indiscutibile che sia stata l’integrazione scolastica nelle classi “normali” ad aprire la società italiana alle persone con disabilità Ma se si sente odor di zolfo, vuol proprio dire che siamo all’inferno? Se molti insegnanti di sostegno non sono adeguatamente preparati a svolgere le loro mansioni e se hanno scelto di svolgerle solo per facilità di carriera, vuol dire che tutta l’integrazione scolastica è da buttare? Troppo semplicistico condannare (ma anche assolvere) in blocco trent’anni di integrazione scolastica! Come andavano le cose prima? Ora vanno peggio o meglio? E come andranno domani, cambiando? Meglio cambiare radicalmente o cercare di migliorare quello che esiste, ad esempio realizzando davvero una presa in carico collegiale degli alunni con disabilità? È da un po’ di …

“Ultimo scempio sugli immigrati”, di Gad Lerner

Pur di acquisire il consenso della Lega a un provvedimento di vitale interesse per il loro principale, i maldestri giuristi di Berlusconi, in spregio al codice penale, patrocinano una riforma del processo che modifica profondamente il senso comune di giustizia e lo stesso orizzonte dei valori civili. Di fatto, introducono nel diritto italiano il principio della discriminazione su base etnica e di censo. Come definire altrimenti la scelta di escludere dal beneficio della prescrizione gli imputati di immigrazione clandestina? Questo prevede il disegno di legge “per la tutela del cittadino contro la durata indeterminata dei processi”. Una scelta inequivocabile, come del resto quella di considerare il furto e lo scippo reati più gravi della corruzione. Esprimendo “indignazione e tristezza”, lo denuncia il padre gesuita Giovanni La Manna: “La già insensata fattispecie di reato di immigrazione clandestina, semplice contravvenzione punita con un´ammenda, da oggi viene equiparata ai reati di mafia e terrorismo”. Non è un paradosso. Lo straniero irregolare, se approvata la nuova legge, subirà la medesima limitazione di garanzie riservata a presunti mafiosi e terroristi. …

La denuncia dei ricercatori “80 milioni spariti dalla Finanziaria”, di Rosaria Amato

Ghizzoni (Pd): “Messi in discussione fondi già stanziati nel 2007”. Sono finiti nel nulla 80 milioni destinati all’assunzione a tempo indeterminato di 4200 ricercatori universitari. La denuncia è dell’Osservatorio della Ricerca, un gruppo trasversale di scienziati e ricercatori italiani. Il rischio che la somma, stanziata dalla Finanziaria 2007 ma “vincolata” a un successivo provvedimento, svanisse nel nulla si è concretizzato quando l’emendamento presentato in Aula al Senato (e a suo tempo bocciato in commissione Bilancio a Palazzo Madama, che ha appena approvato il provvedimento in via definitiva) è diventato un semplice “ordine del giorno”. Niente fondi per le assunzioni. A quel punto i ricercatori hanno perso le ultime speranze: “Siamo di fronte alla ormai quasi certa perdita di fondi per le assunzioni – denuncia il coordinatore dell’Osservatorio, Rino Falcone, del Cnr – fondi già stanziati che andranno in economia. Sappiamo quanto sia complicato recuperare risorse per questo settore, e come tutti i politici sensibili ai temi della consocenza si lamentino delle difficoltà di farle uscire dal bilancio dello Stato. Qui le risorse ci sono già …

Universita’, Ghizzoni: a rischio fondi per ricercatori, Gelmini vuole precariato

“Sono fortemente a rischio i fondi per l’assunzione dei nuovi ricercatori e per pagare gli stipendi dei neo assunti”. Lo denuncia la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni dopo che la maggioranza al Senato non ha permesso il voto dell’emendamento che sbloccava i fondi riservati all’assunzione dei ricercatori. “La trasformazione dell’emendamento in un ordine del giorno – sottolinea Ghizzoni – desta molte preoccupazioni anche perchè avviene troppo a ridosso della ‘scadenza’ . E’ veramente molto alto il rischio – spiega – che gli 80 milioni di euro destinati al pagamento degli stipendi dei neo ricercatori universitari (i cosiddetti ‘posti Mussi”) e all’ultima tranche del piano di assunzione di nuovi ricercatori tornino nelle casse di Tremonti a danno dei nostri atenei che stanno vivendo una situazione molto grave. Oggi al Senato – prosegue – il ministro Gelmini è stato, di fatto, sfiduciato dal suo stesso Governo che non solo tradisce gli impegni a fornire risorse aggiuntive alla ricerca, ma addirittura mette in discussione soldi che già esistono e che devono solo essere …

“L’elemosina di Tremonti: Slitta un po’ di acconto Irpef”, di Bianca Di Giovanni

Il governo riduce gli acconti (non le tasse). Giornata di propaganda e colpi di scena. Il consiglio dei ministri della mattina termina con il varo di un non meglio identificato «taglio», «sconto», «riduzione» dell’acconto Irap, Ires e Irpef. Solo in tarda serata dagli uffici tecnici filtra una disposizione molto diversa. Domanda non retorica: che cosa ha varato il consiglio? Cosa hanno esaminato e approvato i ministri riuniti al tavolo circolare? Una scatola vuota? pare di sì. Solo all’economia quella scatola si è riempita. Con una decisione che ha molto dello stile tremontiano. La manovra si concentra esclusivamente sull’acconto Irpef versato prevalentemente dagli autonomi: piccole imprese di persone, partite Iva, professionisti. Esclusi i lavoratori dipendenti che non abbiano altri redditi e che possiedono una sola casa . Si decide in sostanza di ridurre l’acconto da versare a novembre di circa il 20%, passando dal 99% al 79%. Se l’acconto diminuisce, sarà il saldo di giugno ad aumentare. L’operazione, infatti, non consiste in uno sgravio fiscale, ma soltanto in uno slittamento. Una sorta di moratoria, simile a …

“Conflitto d’interessi, il Cavaliere sbarca al cinema”, di Giorgio Frasca Polara

Nuova, indecorosa tappa della bulimìa conflittuale di Silvio Berlusconi: ora si accaparra anche qualche centinaio di schermi cinematografici con il risultato che uno dei tanti suoi conflitti d’interesse “dal piccolo schermo delle tv rischia di coinvolgere anche il grande”. In questi termini, infatti, la questione è stata posta dai deputati Giuseppe Giulietti, dell’Idv, ed Emilia De Biasi del Pd, ai ministri Biondi (Beni culturali) e Scajola (Sviluppo economico) in seguito alla nascita in Italia della società “The Space Cinema”. Che cosa è questa impresa? E’ un circuito con ventuno partners amministrato da una società guidata da Alessandro Benetton (abbigliamento, autostrade, autogrill, aeroporti, Mediobanca, ecc.) con il 51%, ed il gruppo Mediaste con il 49% che riversa le attività di Medusa Multicinema (figlia di Medusa-cineproduzioni) insieme ai Warner Villane Cinemas sotto il controllo di una nuova holding. Vero è che “Tre Space” per ora è solo un marchio, destinato a diventare una SpA; ma può già contare su una dote di 24 strutture per 242 schermi distribuiti in tredici regioni, dalle Alpi al Lilibeo. Per capirci, …

“La vergogna al potere”, di Curzio Maltese

Un colpo di spugna definitivo sui due processi in corso del premier, la corruzione dell´avvocato Mills e l´evasione fiscale sui diritti televisivi. Berlusconi con tutta evidenza mentiva quando ha giurato, dopo la bocciatura del Lodo Alfano, che si sarebbe difeso «come un leone» in tribunale smontando le tesi accusatorie. Al coraggio del leone, preferisce sempre la strategia del caimano. Oltre all´impunità del premier, la legge garantisce quella di migliaia di altri nei processi in corso, dai crac Parmalat e Cirio allo scandalo dei rifiuti a Napoli. Anche qui, i soliti effetti collaterali della guerra di Berlusconi ai magistrati. Decine di migliaia di cittadini, compresi i risparmiatori truffati da Tanzi e Cragnotti, vedono svanire le residue speranze di ottenere giustizia. La maggioranza aveva promesso un testo in grado di «mettere d´accordo destra e sinistra» e in un certo senso ha mantenuto. La legge è giudicata «imbarazzante» dal giurista Antonio Baldassarre, vicino al centrodestra, e «indecente» dal capogruppo democratico Anna Finocchiaro, che l´ha sbattuta contro il muro. Dalle prime reazioni pare compatto anche il fronte dell´opinione pubblica …