"ll compromesso fa tutti felici ma il premier esce indebolito", di Marcello Sorgi
La scelta di Ignazio Visco come nuovo governatore di Bankitalia chiude con un compromesso una vicenda trascinatasi oltre ogni limite di tollerabilità. Come vicedirettore generale, Visco rappresenta infatti la candidatura interna a lungo invocata da via Nazionale e sostenuta cautamente dal Quirinale, e inoltre scontenta simmetricamente sia Berlusconi che Tremonti, il primo attestato ieri sul nome di Lorenzo Bini Smaghi, il membro del direttorio della Bce di cui Sarkozy chiede in modo sempre più pressante le dimissioni, per far posto a un francese dopo l’uscita dal vertice di Trichet, e il secondo sdraiato sul nome del direttore generale del Tesoro Vittorio Grilli. La terna di cui per mesi s’era detto che era composta da candidati ultraqualificati, che avrebbero comunque consentito una scelta serena, e stata scartata in blocco. A ciascuno dei tre ha nociuto apparire come il prescelto di uno degli attori in campo: Saccomanni di Draghi, e per questo avversato da Tremonti, Bini Smaghi di Berlusconi e Letta, contro il parere del Consiglio superiore della Banca d’Italia, che ieri tra l’altro ha stigmatizzato ufficialmente …
