Anno: 2011

Un patto per la ricostruzione dell'Italia

Conferenza nazionale per il lavoro autonomo e la micro e piccola impresa. Monza 26 Novembre 2011. Siamo in una fase di straordinari cambiamenti. Il termine “crisi” è sempre meno utile a fotografare il passaggio in corso. Siamo, in realtà, in una “grande transizione” articolata lungo quattro fondamentali assi: geo-economico e geo-politico; demografico; economico e sociale; ambientale. Navighiamo in mare aperto, ma la rotta è incerta ed il timone della politica inadeguato. Per ricostruire l’Italia, come in tutti i momenti alti della nostra storia repubblicana, le forze migliori del Paese devono cooperare. La ricostruzione richiede un patto tra soggetti della politica e le rappresentanze delle imprese e del lavoro, secondo i principi di sussidiarietà costituzionale. Il “compromesso al ribasso” degli ultimi decenni tra imprese e politica non è più sostenibile: il “fai da te amorale” previsto per le imprese non può più compensare l’inerzia della politica. Non c’è dubbio: le responsabilità sono, innanzitutto e soprattutto, della politica. La lunga stagione del populismo senza riforme va chiusa. La metrica della politica deve diventare europea: partiti democratici e …

"Il potere in maschera", di Barbara Spinelli

Che l´Italia fosse un campione anomalo nel novero delle democrazie lo si sapeva già. Ce ne accorgiamo ogni volta che qualche straniero, di sinistra o destra, ci guarda sbigottito – o meglio ci squadra – e dice: «Non è Berlusconi, il rebus. Il rebus siete voi che non sapete metterlo da parte». Tutto questo è noto, e spesso capita di pensare che il fondo sia davvero stato raggiunto, che più giù non si possa scendere. Invece si può, tutti sappiamo che il fondo, per definizione, può esser senza fondo. C´è sempre ancora un precipizio in agguato, e incessanti sono i bassifondi se con le tue forze non ne esci, magari tirandoti su per i capelli. L´ultimo precipizio lo abbiamo vissuto tra sabato e lunedì. Una manifestazione organizzata in più di 900 città del mondo, indignata contro i governi che non sanno dominare la crisi economica senza distruggere le società, degenera a Roma, solo a Roma, per colpa di qualche centinaio di black bloc che in tutta calma hanno potuto preparare un attacco bellico congegnato alla …

"La corsa del favorito", di Bernardo Valli

François Hollande è il contrario di Nicolas Sarkozy. È diverso non solo sul terreno delle idee. Lo è anche nello stile. Vuole essere, lo dice lui stesso, un presidente «normale»,non banale, ma dignitoso, dopo il presidente agitato, esuberante, invadente. È convinto che i francesi, delusi da Sarkozy, sapranno apprezzare questa sua differenza. Si propone di fatto, senza bisogno di dirlo, anche come un antidoto capace di annullare gli effetti negativi per la sinistra dello scandalo sessuale di New York, che ha bruciato Dominique Strauss-Kahn, iniziale candidato socialista alla presidenza. Benché si sia trattato di una macchia individuale, essa non ha certo giovato al partito di cui Dsk era il più autorevole esponente. Alle primarie di ieri più del 56 per cento dei quasi tre milioni di futuri elettori di sinistra ha preferito François Hollande a Martine Aubry giudicandolo più idoneo a sconfiggere Nicolas Sarkozy in primavera, quando si concluderà il quinquennio presidenziale. Martine Aubry, figlia del grande europeista Jacques Delors e adesso sindaco di Lille, dopo essere stata più volte ministro nei governi a guida …

"Diventare poveri è ora la prima paura degli italiani", di Carlo Buttaroni

Cittadini in ansia per il timore di perdere il lavoro. Famiglie che intaccano i propri risparmi. Anche se il governo ha negato a lungo la crisi, stanno cambiando gli stili di vita. E torna la voglia di usare lo strumento della politica. Preoccupati per il futuro, in ansia per il lavoro. Un italiano su tre, nell’ultimo anno ha intaccato i propri risparmi e uno su quattro ha dovuto far ricorso a un prestito per andare avanti. Gli italiani scoprono la crisi, modificando abitudini d’acquisto, stili di vita, prospettive. Si direbbe che, dopo averlo a lungo evocato,come per allontanarlo, l’anno zero è veramente arrivato. E con sé ha portato il sentore di una catastrofe imminente, l’ansia di non riuscire a farcela, l’affanno di un futuro dai confini indistinti che trascina dentro un’atmosfera vischiosa. Eppure, a lungo, il Presidente del Consiglio ha negato la crisi, poi l’ha ridimensionata, infine l’ha sottovalutata nella sua drammaticità. E mentre l’Europa mandavasegnali preoccupati e preoccupanti la regola dell’esecutivo era ridimensionare, sminuire, negare. Di fronte alla drammaticità dei fatti Berlusconi si è …

Polizia al verde, a Modena parte la colletta "Chiediamo ai cittadini 1 euro per la benzina", di Stefano Totaro

Una ventina di giorni. Quelle che hanno il pieno forse dureranno qualcosina di più. Poi si chiude. O meglio, tutte le vetture saranno messe in garage, inesorabilmente a secco. E la polizia farà un corso accelerato di Totò e Fabrizi, per rivisitare le inossidabili tecniche di corsa e inseguimento dei ladri. Non è uno scherzo e nemmeno una provocazione. Tant’è che ai modenesi tutte le forze di polizia, assieme ad altre “divise” schiaffeggiate dai tagli e dalle carenze, chiederanno un euro. Un euro per comprare benzina, un bollettino postale già complilato con i riferimenti bancari del conto di solidarietà: verrà distribuito martedì sotto ai portici del collegio, in piena via Emilia. E ci sarà anche una coreografia particolare per attirare l’attenzione dei passanti sul problema che riguarda direttamente la loro sicurezza: bidoni di nafta e benzina (vuoti ovviamente), con tanto di lampeggianti e sirene . Un bollettino postale da un euro, un offerta per permettere ai dipendenti del ministero dell’interno in forza a Modena di solcare ancora le strade. Bruno Fontana, segretario provinciale, parla per …

"Esami a raffica dopo la fiducia", di Fabrizio Forquet

Nella settimana della crisi sfiorata c’è stata una bocciatura per il Governo che è passata quasi inosservata. Ma che rischia di pesare non poco sulla sua prossima navigazione. È quella che la Corte dei conti ha espresso sulla delega fiscale varata dal ministro Giulio Tremonti a luglio. Per il presidente dei magistrati contabili, Luigi Giampaolino, la riforma non ha di fatto più copertura, perché parte delle entrate sono state usate dal decreto di agosto. Il riferimento va all’aumento dell’Iva e all’aliquota unica sulle rendite finanziarie, ma anche agli oltre 20 miliardi nel triennio che devono contribuire al pareggio di bilancio. Sentiamo Giampaolino: «Oltre a largamente affidarsi a mezzi incerti, limitati e talora superati dagli eventi, la copertura del Ddl risulta intaccata e messa in forse dalla concorrenza che si è venuta a determinare tra due obiettivi: quella della riforma tributaria e quello della messa in sicurezza dei conti pubblici con riferimento alle risorse attese dal riordino della tassazione delle attività finanziarie e dalla parziale revisione delle aliquote Iva. Dimensioni ben più consistenti – ha ammonito …

"Lady Bossi i figli e gli epurati", di Michele Brambilla

Pare che una delle chiavi per capire la politica italiana stia in una frase che Umberto Bossi s’è lasciato scappare poco meno di un mese fa a Somma Lombardo, in provincia di Varese, durante un comizio: “Tutto quello che guadagno lo metto in Lega, e mia moglie mi sgrida”. Bossi e famiglia abitano a Gemonio – all’imbocco della Valcuvia, il panorama dominato da un orribile cementificio in una villetta giallina, inizio Novecento. Meglio della casetta bianca del tempo Avanti Lega: ma comunque niente di che, una villetta piccolo borghese. Si può dire quel che si vuole, di Bossi: ma non che con la politica abbia fatto i soldi. «Soprattutto da quando lui si è ammalato – racconta un importante leghista varesino – la signora è preoccupatissima per i figli. Teme che all’università e nel mondo del lavoro vengano penalizzati perché si chiamano Bossi. Vuole allora che abbiano un futuro nel partito: dove, però, vede nemici dappertutto». La signora è Manuela Marrone, 57 anni, seconda moglie di Bossi e madre di Renzo, Roberto Libertà e Sirio …