I quarantenni del Pd: «Basta subalternità al neo liberismo», di Simone Collini
I trenta-quarantenni del Pd chiedono che sia il partito a prendere in mano la bandiera della giustizia sociale. Orlando: nuovo modello di sviluppo. Zingaretti: cambiare anche il linguaggio Servono parole e analisi nuove, smettendola di mostrare una certa subalternità al modello liberista. E una classe dirigente che per esprimerle con credibilità deve essere anch’essa nuova. Perché altrimenti andrà in scena un film già visto, con un finale ben noto fin d’ora, brutto per tutti. I trenta-quarantenni del Pd che a settembre si erano dati appuntamenti a Pesaro per discutere della situazione economica, sociale, politica e anche per costringere i vertici nazionali ad aprire un confronto su un diverso modo di gestire il partito sono tornati a riunirsi a L’Aquila. Non è casuale che per questo secondo appuntamento abbiano scelto la città simbolo dell’incapacità della destra, e anche peggio, «dell’utilizzo del dramma come strumento di propaganda», come dice il responsabile Giustizia Andrea Orlando aprendo i lavori. Tra questi edifici ancora tutti puntellati, lontani ma non troppo da quelli abbandonati a loro stessi del centro storico (il …
