Anno: 2011

I quarantenni del Pd: «Basta subalternità al neo liberismo», di Simone Collini

I trenta-quarantenni del Pd chiedono che sia il partito a prendere in mano la bandiera della giustizia sociale. Orlando: nuovo modello di sviluppo. Zingaretti: cambiare anche il linguaggio Servono parole e analisi nuove, smettendola di mostrare una certa subalternità al modello liberista. E una classe dirigente che per esprimerle con credibilità deve essere anch’essa nuova. Perché altrimenti andrà in scena un film già visto, con un finale ben noto fin d’ora, brutto per tutti. I trenta-quarantenni del Pd che a settembre si erano dati appuntamenti a Pesaro per discutere della situazione economica, sociale, politica e anche per costringere i vertici nazionali ad aprire un confronto su un diverso modo di gestire il partito sono tornati a riunirsi a L’Aquila. Non è casuale che per questo secondo appuntamento abbiano scelto la città simbolo dell’incapacità della destra, e anche peggio, «dell’utilizzo del dramma come strumento di propaganda», come dice il responsabile Giustizia Andrea Orlando aprendo i lavori. Tra questi edifici ancora tutti puntellati, lontani ma non troppo da quelli abbandonati a loro stessi del centro storico (il …

"Polizia in ginocchio. Tagli incredibili. In piazza disarmati", di Luigina Venturelli

Domani in tutte le piazze d’Italia i sindacati di polizia manifesteranno contro i tagli, chiedendo un contributo di solidarietà ai cittadini per acquistare il carburante per le automobili delle forze dell’ordine. Pochi poliziotti, male equipaggiati, dotati di lacrimogeni scaduti, e spesso troppo anziani per rincorrere teppisti ventenni per tutta la città. Tra le cause a cui imputare la guerriglia urbana che si è scatenata sabato scorso nella capitale, con i suoi oltre 130 feriti e i suoi milioni di euro di danni, c’è anche questa: la scarsa dotazione di uomini e di mezzi a cui i ripetuti tagli di questo governo hanno condannato le forze dell’ordine. Tagli lineari che negli ultimi tre anni ammontano a ben 3 miliardi di euro al comparto sicurezza, pari al 10% del bilancio complessivo del ministero dell’Interno, e ad un miliardo e 31 milioni per la sola polizia di Stato. Alla faccia del presunto governo della sicurezza. POCHI E MALE EQUIPAGGIATI Così si spiegano i bossoli dei lacrimogeni scaduti da dicembre 2006 che ieri mattina tanti curiosi hanno raccolto a …

"Lo strappo delle minoranze violente", di Marco Rossi Doria

Il corteo si sta formando. Giovani dottori e infermieri da anni a contratto. Docenti precari e non. Disabili a cui tolgono aiuto. Operai in cassa integrazione da mesi. Donne giovani e non giovani, spesso con i figli, che stanno perdendo il lavoro e la dignità. Immigrati che lavorano al nero nei campi e nell’edilizia. E tanti ragazzi, universitari e lavoratori. Da Nord e da Sud. E non sono venuti con i bus e i treni speciali pagati dalle grandi organizzazioni, ma a spese proprie. Ci sono i suoni e i colori uguali agli altri 900 cortei del mondo. Bande, bongos, striscioni costruiti fuori da partiti e sindacati, teatro di strada. Colpisce l’assenza di astio e faziosità. Non è una piazza antiberlusconiana. E’ come se fosse il giorno nel quale nessuno s’interessa più a quell’anziano signore del tv color, come se finalmente si sapesse che abbiamo altro da fare. Cos’è questa piazza? C’è la richiesta di poter fare bene il proprio lavoro o di poterne fare uno. Ma il tema è il mondo che vogliamo. Attenzione: …

"Senza ambiguità", di Claudio Sardo

I teppisti e i violenti, identificati nelle immagini dei Black bloc, non sono una propaggine naturale e inevitabile dei centomila manifestanti di sabato a Roma.Ne sono piuttosto la negazione politica e antropologica. Sono i devastatori. I violentatori, come ha titolato l’Unità usando una metafora estrema. Ieri i resoconti dei quotidiani erano divisi tra due opposte interpretazioni. A destra ovviamente prevaleva la lettura contraria alla nostra: i criminali sono stati descritti come un’espressione del movimento, con il corollario della delegittimazione completa delle istanze e delle aspettative dei manifestanti.Vadetto, a onor del vero, che qualcuno anche a destra comincia a interrogarsi sulla portata mondiale di questa ribellione. In fondo, di fronte al dominio della finanza,emerge una domanda primordiale di politica democratica. Ciò che ha colpito ieri è stata la posizione de il Manifesto. Nell’editoriale Valentino Parlato ha scritto che gli scontri con la polizia e le manifestazioni di violenza erano «inevitabili». Anzi, che «è bene, istruttivo che ci siano stati». Il senso di queste parole non sta certo in una giustificazione soggettiva della violenza, piuttosto nella sottolineatura …

"La paralisi su Bankitalia", di Massimo Giannini

C´è un´indecenza pubblica, che più di ogni altra fotografa la crisi politica e la totale paralisi del governo Berlusconi e che rende bugiarda la risposta fornita alla Camera dal presidente del Consiglio all´urgenza di «governabilità» sollecitata mercoledì scorso dal presidente della Repubblica. La nomina del successore di Mario Draghi alla guida della Banca d´Italia. Una “pratica” che ormai da quasi quattro mesi marcisce e rimbalza inutilmente, dal tavolo di Palazzo Grazioli a quello di Via XX Settembre. Senza che il premier sappia assumersi la responsabilità di una decisione. «Signor presidente, lei ha ragione. So bene che la nomina è urgente. Ma l´impuntatura di Tremonti si sta trasformando in una vera e propria interdizione…». Venerdì pomeriggio, salito al Colle tre ore dopo aver incassato la “fiducia mutilata”, il Cavaliere ha spiegato in questi termini lo “stallo” sulla scelta del prossimo governatore. Di fronte a lui, un costernato Giorgio Napolitano gli ha ribadito quello che va dicendo ormai da quasi quattro mesi: questa incertezza «nuoce alle istituzioni, alle persone e anche al Paese. La decisione spetta innanzitutto …

Tagli ad auto e scorte, scontro pm-ministro Allarme anticamorra: "Stop caccia a Zagaria", di Dario Del Porto

Oggi pomeriggio alle diciotto si interromperà la caccia al siuperlatitante del clan dei Casalesi, pm anticlan senza auto nè scorta. Nitto Palma alla Procura: “Il problema straordinari non esiste solo qui” . La caccia al superlatitante del clan dei Casalesi Michele Zagaria si interrompe ogni pomeriggio alle 18. Da quel momento i pm dell’anticamorra restano a piedi. Senza autisti, né macchine blindate e senza scorta. Gli uffici invece chiudono tre ore prima, alle 15, quando il personale amministrativo termina l’orario e si allontana. “Si sono esauriti i fondi per pagare lo straordinario e adesso è tutto bloccato”, spiega il procuratore aggiunto Federico Cafiero de Raho, che coordina il pool impegnato nelle indagini sulle cosche della provincia di Caserta. I tagli alle risorse stanno mettendo in ginocchio la Procura. Ma da Ravello, dove ha preso parte a un convegno, il ministro della Giustizia Nitto Palma bacchetta le toghe napoletane per il caso Tarantini-Berlusconi su cui ha chiesto accertamenti agli ispettori (“a due giorni di distanza il processo si è sdoppiato, mi sembra una situazione paradossale”) e …