"Se il potere esige la privacy", di Carlo Galli
La maggior parte dei goffi tentativi di rendere accettabile l’inaccettabile legge-bavaglio si fonda sull’argomento liberale della privacy, cioè della tutela della vita privata del cittadino. Ma si tratta di una mistificazione. Lo dimostra un’analisi non ideologica. Lo dimostra una valutazione non dogmatica ma storica e politica del liberalismo. È una mistificazione che nasce dall’identificazione di Berlusconi con “il cittadino”, ovvero dall’omissione, voluta e consapevole, dell’elemento del potere, dei rapporti di potere; omissione che è appunto l’essenza dell’ideologia. La privacy – insieme all’habeas corpus di cui è una conseguenza – è stata infatti progressivamente elaborata, in età moderna, per affermare l’autonomia e l’autocontrollo del cittadino, il suo dominio su se stesso, per consentirgli, insomma, di difendersi dal potere; per istituire uno spazio fortificato, e ben presidiato dalla legge, che custodisce la prima libertà moderna: la vita del singolo. Ma questa affermazione di libertà si inserisce in una lotta fra popolo e governi assoluti, e non si esaurisce in se stessa; fa parte di una più ampia rivendicazione di trasparenza e di pubblicità del potere, delle sue …
