"Gelmini e la strategia dello scaricabarile", di Manuela Ghizzoni
E’ cosa nota che Tremonti non goda più del primato all’interno del Consiglio dei Ministri che fino a non molti mesi fa lo rendeva primus inter pares. Ma, stando all’intervista odierna della Gelmini, siamo al capro espiatorio: davvero la ministra è stata solo comprimaria nella decisione dei tagli alla scuola? Questa capitis deminutio del propria ruolo è tipica della strategia del “si salvi chi può”, ma non riesce a convicerci del fatto che la ministra si limitasse semplicemente a recitare la parte della fustigatrice della scuola “presunta lassista e post-sessantottina”, da punire con il taglio del personale docente e ATA, con la riduzione del tempo di istruzione, con la retorica della meritocrazia da sostituire alla promozione delle pari opportunità, con la trasformazione della scuola da motore per il progresso personale e del Paese in perpetuatore della condizione di nascita e delle differenze sociali (ne sono esemplare testimonianza i quiz per la prova di preselezione dei dirigenti scolastici: provare per crede!). Ma è altrettanto vero che dall’intervista appare l’idea di un ministro che “governa per caso”, …
