Anno: 2011

"Tre milioni in nero Camusso: dobbiamo tornare alle regole", di I. Cimmarusti

«Questa è una delle più grandi stragi sul lavoro del Paese, quelle donne stavano lavorando in un luogo non idoneo. Non è che ci solleviamo se si tratta di cinesi e per gli altri non vale. Ora bisogna avere un grande rispetto per le vittime e le loro famiglie. Poi, dopo il dolore e l’attenzione alle famiglie, bisogna riflettere seriamente su come si fa a far ripartire un’economia legale in questa città, nel Mezzogiorno e in tutto il Paese». Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, a Barletta per i funerali pubblici delle quattro operaie senza contratto, morte schiacciate dal palazzo crollato di via Roma. Con loro c’era anche la figlia 14enne del titolare della ditta. Nessun commento esplicito è giunto dal segretario generale sulle parole del sindaco Nicola Maffei, che non si era sentito di criminalizzare chi, pur di dare un lavoro, sottopagava gli operai. Il segretario generale, però, pur precisando che «non voglio interpretare né credo sia utile farlo», ha detto che «il tema della sicurezza sul lavoro va affrontato e non …

"Il decreto sviluppo slitta ancora", di Marco Rogari

Si allungano ancora i tempi per il varo del decreto sulla crescita. Alla fine di una giornata fitta di riunioni prima alla Camera, con Silvio Berlusconi, Giulio Tremonti e altri ministri, e poi a palazzo Grazioli con il premier e il solo stato maggiore del Pdl, ha preso corpo l’ipotesi di rimandare al 19-20 ottobre (al rientro del presidente del Consiglio dal Consiglio europeo di Bruxelles) il via libera del Consiglio dei ministri al provvedimento, in un primo tempo previsto per il 13-14 ottobre. Non è ancora sicuro invece che il varo posticipato riguardi anche la legge di stabilità, che dovrebbe vedere la luce prima del 15 ottobre. Anche se fin qui si è sempre parlato di una presentazione simultanea dei due provvedimenti. E mentre le misure sulla crescita restano in stand by, continua la partita, non priva di tensioni, sui tagli ai ministeri (al centro degli incontri di ieri mattina a Montecitorio tra Tremonti e gli altri ministri), così come il pressing della maggioranza, Pdl in testa, sul ministro dell’Economia per ottenere misure strutturali …

"Pronto il documento di «sfiducia» Pisanu e Scajola cercano i numeri", di Federica Fantozzi

Tensione altissima nel Pdl. Circola già la bozza del testo che chiede un «nuovo governo» per debito sotto controllo, crescita e legge elettorale. Pisanu: «Votare adesso sarebbe un male per l’Italia». Unappello al «senso di responsabilità». Una richiesta di «transizione guidata» per aprire la sospirata fase di rinnovamento e superare la crisi economica. Una consapevolezza: «Una campagna elettorale in questo momento sarebbe un disastro per l’Italia. Bisogna scongiurare le elezioni anticipate». E, dunque, l’esigenza di un nuovo governo che faccia tre cose: tenga sotto controllo il debito, rilanci l’economia e faccia una nuova legge elettorale. Il documento dell’area che si è coagulata intorno a Pisanu e Scajola è pronto. Ora serve l’occasione giusta. Più defilati Formigoni (che dopo la rottura con Lupi ha perso il controllo di parte delle truppe, e Alemanno alle prese con il malessere degli ex An. Del testo circolano già alcune bozze riservate, su cui un gran numero di parlamentari vorrebbe mettere le mani. «Le elezioni anticipate sarebbero un male – dice intanto l’ex ministro dell’Interno a Sky -Ci consegnerebbero, magari …

Napolitano avvisa "Il governo di tregua fu utile al Paese", di Antonella Rampino

«C’era bisogno di un governo di tregua quando il Presidente Einaudi diede l’incarico a Giuseppe Pella. E anche se ebbe vita breve, fu un’esperienza importante e utile, che segnò il futuro dell’Italia repubblicana». Giorgio Napolitano ha rievocato ieri, in una tappa importante del suo viaggio italiano nel centociquantesimo dell’Unità, a Biella che nel Pantheon nazionale è anzitutto patria di Quintino Sella, il primo governo di transizione della storia repubblicana. Facile sarebbe stato accennare solo all’unico titolare di Via XX settembre che sia mai stato capace di un pareggio di bilancio. E invece, Napolitano scandisce quel richiamo al «governo di tregua», e nel passaggio immediatamente successivo, nel cuore del Nord Ovest largamente governato dalla Lega, quasi grida «di tutto ha bisogno l’Italia fuorché di pregiudizi e divisioni». E i leghisti applaudono, applaudono anche quando il Presidente – reduce da un bagno di folla scandisce che «al Sud si lavora, si fatica, e a volte in maniera bestiale». Oggi, in cima ai pensieri del Presidente ci sono le cinque donne morte di lavoro nero nel crollo di …

Va a tre donne il Nobel per la Pace

Ellen Johnson Sirleaf, presidentessa della Liberia, la sua concittadina Leymah Gbowee, avvocato impegnato per i diritti femminili premiate insieme all’attivista yemenita Tawakkul Karman “per la loro lotta non violenta a favore del processo di costruzione della pace”. IL premio Nobel per la pace 2011 è andato a tre donne: Ellen Johnson Sirleaf, presidentessa della Liberia, Leymah Gbowee, avvocato liberiana e all’attivista yemenita Tawakkul Karman. “Per la loro lotta non violenta a favore della sicurezza delle donne e dei loro diritti verso una partecipazione piena al processo di costruzione della pace”, recita la motivazione del premio. Ellen Johnson Sirleaf, attuale presidente della Liberia e prima donna a rivestire questo incarico nel continente africano, ha ricevuto il riconoscimento insieme alla sua concittadina Leymah Gbowee, attivista pacifista e all’attivista yemenita Karman, che si occupa di diritti delle donne e democrazia nello Yemen, paese negli ultimi mesi in preda a gravi conflitti sociali e politici. Arrivata al potere nel 2005, la “signora di ferro” africana è impegnata nella ricostruzione del suo paese, devastato da 14 anni di guerra civile, …

"Presidi, 975 quesiti sbagliati. Il Pd: concorso da rinviare", di Mariagrazia Gerina

«La capacità di negoziare e promuovere il cambiamento all’interno della scuola dipende dal carisma del dirigente (risposta giusta ndr) o dalla bontà delle relazioni tra i componenti (risposta sbagliata ndr)?». Ecco, il ministero dell’Istruzione ha deciso di mettere gli aspiranti presidi di fronte a quesiti di questo tipo. Chi risponde bene vince un posto da dirigente scolastico. Chi risponde male è fuori. Già ma chi lo dice che una è la risposta giusta e l’altra è quella sbagliata? Dilemmi, appunto. Più che domande scritte per selezionare equamente i candidati migliori. E poi errori veri e propri, refusi, imprecisioni tali da compromettere la comprensione del quesito. Insomma, un pasticcio. L’ennesimo. che si compie alle spalle dei quarantaduemila insegnanti iscritti al concorso per dirigenti scolastici, e degli altri che non hanno neppure potuto presentare la domanda.A pochi giorni dalla prova preselettiva, convocata per il 12 ottobre, viale Trastevere si presenta con la candida ammissione che sui 5663 quesiti, pubblicati nelle scorse settimane per consentire agli aspiranti di esercitarsi in vista del test, ben 975 erano sbagliati. Le …