Anno: 2011

"Conflitto di interessi famigliari", di Carlo Federico Grosso

Marina Berlusconi ha rilasciato ieri al «Corriere» un’intervista il cui contenuto è a dir poco stupefacente. Il punto centrale del ragionamento è costituito da una vicenda e da una notizia. La vicenda è la controversia civile che ha visto Cir contrapposta a Fininvest, e quest’ultima condannata, in appello, a risarcire alla prima oltre 564 milioni di euro. La notizia è che Fininvest avrebbe «appena presentato un esposto al ministro della Giustizia e al procuratore generale della Cassazione (cioè ai titolari dell’azione disciplinare) nel quale si segnala un’anomalia che avrebbe avuto un peso decisivo sulla sentenza». Sarebbe accaduto che, nella motivazione, la Corte di appello avrebbe fatto perno su un precedente giurisprudenziale fondamentale, che sarebbe stato tuttavia stravolto con il taglio di passaggi decisivi, tali da ribaltare addirittura «totalmente» la tesi giuridica ivi sostenuta. Le parole usate da Marina Berlusconi sono durissime: «Altro che leggi ad personam, qui siamo al diritto cucito su misura; quando ci sono di mezzo mio padre o le nostre aziende, spuntano addirittura princìpi giurisprudenziali inediti; peccato che siano princìpi inesistenti, nati …

"Studenti in piazza. La scuola pubblica non è una spesa: è un investimento", di Mariano Di Palma*

Guardando gli ultimi anni di attacchi alla scuola pubblica sembra che ormai lo spazio pubblico della formazione italiana abbia ormai esaurito le sue potenzialità, abbia raggiunto uno stadio così detto «di non ritorno». Spulciando la finanziaria ancora una volta non abbiamo trovato un euro di investimento reale alla voce istruzione pubblica. Sarà che non ci siamo abituati alla logica della scuola come spesa e non come investimento. La soluzione alla crisi in salsa italiana, del resto, è l’impoverimento sociale e culturale del Paese, la cancellazione dei diritti, la distruzione di ogni dimensione pubblica. L’aumento delle classi pollaio, l’assenza di voci di bilancio sul diritto allo studio, i tagli all’offerta formativa, le poche briciole sull’edilizia scolastica con le scuole che cadono a pezzi, è solo il campanello di allarme dello stato in cui versa la scuola italiana da anni agli ultimi posti in Europa. Questo è il prezzo che il Governo Berlusconi fa pagare alle studentesse e agli studenti per una crisi e un debito causati dalla mala politica di questi decenni.
La sfida che lanciamo quest’autunno, …

"La tirannia della maggioranza", di Stefano Rodotà

Davvero i diritti rischiano di non abitare più in Italia. Abbiamo già accumulato abbastanza discredito internazionale per l´incapacità di gestire la crisi. E anche per l´impresentabilità oltre frontiera del Presidente del consiglio. Ora si è fatta ancor più palese la vocazione censoria della maggioranza di centrodestra con le ultime iniziative contro la libertà d´informazione, e il mondo comincia a guardarci con il giusto sospetto verso chi mescola prepotenza e ignoranza. Prepotenza, perché siamo davvero di fronte ad uno di quei casi classici di “tirannia della maggioranza”, della quale parlò Alexis de Tocqueville, i cui scritti i sedicenti liberali italiani non hanno nemmeno annusato. Ignoranza, rivelata dal modo in cui è stata affrontata la questione dell´informazione e della conoscenza su Internet, con norme incompatibili con la natura stessa della rete, come ha denunciato proprio oggi Wikipedia, con una pagina che già sta facendo il giro del mondo (la parziale marcia indietro su questo aspetto della legge non fa venir meno il discredito che già ci è caduto addosso). I fatti di ieri sono chiarissimi. Con il …

"Quei laboratori clandestini di tutte le Barletta d’Italia", di Roberto Giovannini

Una volta – solo quindici anni fa – a Barletta e dintorni nel tessile-calzaturiero lavoravano almeno 10 mila persone. Aziende con alti e bassi, ma medio-grandi; che pagavano stipendi regolari. Adesso, nel 2011, se va bene nelle poche ditte che non hanno chiuso i battenti ci saranno un migliaio di lavoratrici. Altre mille sono impiegate nelle aziende «irregolari-regolari», quelle che magari pagano in ritardo o tagliano di un terzo la busta paga. E poi, c’è il mondo dei sottoscala e degli scantinati, imprese che non esistono per la legge. «Saranno cinquanta in città, forse di più – spiega Luigi Antonucci, segretario della Cgil della provincia -, le scopriamo per puro caso, magari passando davanti a una porta da cui escono dei rumori. Strutture improvvisate, malsane, pericolose. Dove non riusciamo ad entrare». Oggi l’Istat stima circa tre milioni di lavoratori irregolari. «Ma il fenomeno dei laboratori clandestini – chiarisce Clemente Tartaglione, economista del centro studi Ares 2.0 – è relativamente limitato e marginale. Il grosso del lavoro irregolare, dove non si rispettano regole, leggi e contratti, …

"Sull'orlo del vulcano", di Eugenio Scalfari

Moody´s, la principale delle tre agenzie internazionali di “rating” ha declassato di tre punti in una sola volta il debito italiano. «Lo sapevamo – ha commentato il “premier” – non cambia nulla». Il commento è tipicamente suo. Nel corso degli ultimi quattro anni, da quando la crisi internazionale è esplosa, lui ha commentato le fasi principali di quella tempesta in questo modo: 1. «La crisi non c´è, è un´invenzione dei “media” e dei comunisti». 2. «La crisi c´è stata ma l´abbiamo superata». 3 «La crisi è tuttora in corso ma noi ne usciremo meglio degli altri». Dopo questi tre passaggi, che hanno coinciso con il progressivo aggravamento della situazione economica internazionale e italiana, ci siamo trovati nella condizione d´esser posti sotto il “protettorato finanziario” di Draghi e di Trichet, cioè della Banca centrale europea, che ci ha dettato per iscritto le misure da prendere se volevamo essere aiutati dall´intervento della Bce a sostegno del nostro debito sovrano. Vi immaginate se Trichet avesse dettato il da fare alla Merkel o a Sarkozy o a Cameron o …

"Elogio della Bocassini", di Oreste Pivetta

Ilda Boccassini, magistrato e “togarossa” celebre e sbeffeggiata, offesa, vilipesa dalla stampa berlusconiana, s’è presa la libertà,discutendo di mafia, di proporre alcune considerazioni a proposito di intercettazioni con grande schiettezza oltre che con equilibrio, intelligenza, competenza Lo ha fatto dopo una giornata passata in tribunale a sostenere le ragioni di un processo, quello per il caso Ruby, che si deve fare, malgrado i soliti tentativi dei soliti legali di rinviare, occultare, insabbiare. Considerazioni impreviste e forse imprevedibili nel momento in cui il presidente del Consiglio muove l’ennesima campagna censoria, per fortunatra molti ostacoli emolte opposizioni, giornalisti in prima fila. Ilda Boccassini, con naturalezza, ha detto una cosa semplice, che a legger certe cose sui giornali s’indigna, e ne ha detto un’altra difficile, lei magistrato rivolgendosi ad altri magistrati: che s’è fatto un cattivo uso di quel formidabile strumento da parte della magistratura, ovvero da parte degli uffici del pubblico ministero a livello nazionale, proponendole di fatto come il campo, l’occasione, di uno scontro politico senza autentica politica, contribuendo al degrado di una politica che degradata …

"Le mani su Alenia della Lega predona", di Gianni del Vecchio

Il nuovo ad di Finmeccanica chiude lo stabilimento aeronautico di Casoria e lo trasferisce a Nord, per la gioia di Bossi. «Più che di federalismo industriale parlerei di semplice accaparramento, da parte dei leghisti, di saldi di fine stagione prima che il governo cada». Gigi Moncalvo è stato direttore de La Padania, il giornale del Carroccio, ed è quindi uno che conosce bene il modo di pensare e di agire di Bossi e dei suoi uomini. Proprio per questo ha ancora più valore il suo commento, nel corso della trasmissione In Mezzora in onda domenica scorsa, al nuovo piano industriale dell’Alenia, la società aeronautica del gruppo Finmeccanica. Piano che spoglierebbe il Centro-Sud di fabbriche d’eccellenza e posti di lavoro a favore del Nord, con grande gaudio dei dirigenti leghisti. Per capire questa storia di egoismo territoriale, bisogna tornare indietro di qualche mese. A inizio aprile il Tesoro ufficializza le nuove nomine per le più importanti società di proprietà statale, e ovviamente alla spartizione di presidenti e amministratori delegati partecipa anche la Lega. Bossi riesce a …