Anno: 2011

«Ascoltiamo quell'urlo in piazza», di Francesco Guerrera *

Una ragazza bionda urla, disperata, mentre due poliziotti la buttano sul ruvido asfalto newyorchese ed un terzo prepara le manette. Il momento – catturato da un fotografo del Daily News questa settimana – non è una delle solite scene di piccola criminalità che punteggiano la vita quotidiana di New York. Il «reato» della giovane era quello di aver protestato contro Wall Street – la stradina di Manhattan che per lei e centinaia di altri manifestanti contiene tutti i mali del capitalismo moderno. L’urlo muto della foto, che ricorda il famoso dipinto di Munch, sta riecheggiando in altre piazze del mondo. Dagli indignados madrileni che hanno occupato Puerta del Sol alle barricate sanguinose dei disoccupati greci, fino alla violenza cieca e truffaldina dei saccheggiatori di Londra, la crisi economica sta alienando e marginalizzando una parte della popolazione mondiale. Le proteste europee sono forse meno epocali della «primavera araba» che ha ribaltato i regimi di Tunisia, Egitto e Libia e meno aggressivi dei metodi Gandiani di Anna Hazare – il guru anti-corruzione indiano. Ma qualcosa in comune …

"Bambini a pane e acqua perché i genitori non pagano la retta: dopo il Veneto la pratica arriva in Piemonte e Lombardia" di Gianni Trovati

Non bastava il caso di Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza, che l’anno scorso era salito alla ribalta della polemica nazionale per la decisione del sindaco di lasciare a pane e acqua a scuola i figli delle famiglie non in regola con il pagamento della retta. L’idea di bambini che sbocconcellano un pezzo di pane mentre il compagno di banco mangia pastasciutta, hamburger e insalata aveva mobilitato i partiti di opposizione alla Giunta leghista, la Caritas, i consumatori. Con scarso successo, perché in questi giorni l’idea è tornata in auge a Galliate, 15mila abitanti alle porte di Novara, dove per combattere la morosità e l’evasione il sindaco Davide Ferrari ha deciso di mettere in pratica lo stesso sistema. Anche qui, polemica (per ora solo locale) con l’opposizione alla Giunta di centrodestra, con tanto di grida del consigliere comunale dell’Idv che viene allontanato dall’Aula del consiglio per «intemperanze». Più che politica, però, la questione è di buon senso, perché nessuno schieramento può dirsi immune dal vizietto del rigore a danno dei bambini invece che degli adulti …

Scuola: Ghizzoni (Pd), ci sono altri dati occultati dal Miur: forse per evitare altre brutte figure?

“La decisione del ministero dell’Istruzione di non comunicare i dati su promossi e bocciati nell’ultimo anno scolastico è un’altra trovata dell’ormai ex portavoce del ministro Gelmini, ancora purtroppo direttore generale del Miur. Pare che la scelta sia dovuta all’imbarazzo di comunicare la flessione in percentuale dei bocciati: giustificazione bislacca poiché il dato dimostrerebbe al contrario che i nostri studenti migliorano, ma il ministro continua purtroppo a confondere il rigore con le bocciature. Lo ha dichiarato Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd della commissione Cultura della Camera. “La notizia ci fa presumere, inoltre, che – prosegue Ghizzoni – ci sia sempre Zennaro dietro all’occultamento illecito dei dati statistici dell’istruzione perpetrato negli ultimi tre anni: in particolare, non sono più pubblicati sul sito, come invece è sempre accaduto, i dati sugli orari scolastici settimanali. In altre parole da tre anni ignoriamo esattamente quante siano le classi a tempo pieno, quante quelle a 30 e a 24 ore, novità introdotta dalla Gelmini nel 2009-2010 con il ritorno al famigerato maestro unico. Questi sono dati statistici che devono essere comunicati dalle …

1.210.406 firme

Il referendum contro il Porcellum totalizza numeri da record Il referendum contro il Porcellum totalizza numeri da record: 1.210.406 firme. Nella storia delle consultazioni referendarie ha fatto meglio solo la campagna del 1993, quando vennero raccolte 1.370mila firme, ma nel doppio del tempo. «Un trionfo», commenta l’ex premier Romano Prodi, che, accompagnato da Parisi, è stato fra i primi a firmare, in comune a Bologna. Partito in salita nel cuore del caldo agostano, con poche risorse, poco tempo e molto ottimismo della volontà, il referendum è passato in un mese e mezzo dalla speranza di arrivare almeno a 560mila firme a qualcosa di più del raddoppio: «Un miracolo popolare», dice il presidente del comitato Andrea Morrone. A Santi Apostoli esultano: «Questa cifra è lo specchio della rabbia e della speranza dei cittadini, che hanno così sottoscritto una domanda – dice Parisi – chi deve dare risposte è bene che le dia, sono sei anni che le aspettiamo». da Europa Quotidiano ****** “Il Pd fa i conti con la valanga”, di Rudy Francesco Calvo A destra, …

PD: "Confronto subito con imprese e forze sociali"

Marcegaglia presenta “Progetto imprese per l’Italia”. Bersani: “Alcuni punti vanno in direzione delle nostre proposte, come quella sul fisco”. Letta: “E’ chiaro che non è l’attuale governo ad essere in grado di affrontare le priorità”. “Con le imprese siamo pronti a confrontarci già nei prossimi giorni con il nostro progetto”, ha detto il Segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, durante la riunione con i segretari provinciali del partito, in risposta al “Progetto delle imprese per l’Italia”, presentato dalla presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. “Alcuni dei punti che hanno esposto oggi, a partire da quello sul fisco, vanno nella stessa direzione di quanto abbiamo presentato anche nei nostri emendamenti”. “Bene il manifesto delle imprese. E’ un testo in larga parte condivisibile che indica obiettivi ambiziosi e parte da una giusta analisi dei problemi dell’Italia e delle risorse a cui attingere per ripartire”: Così il vicesegretario del PD Enrico Letta. “E’ chiaro – ha continuato – che non è l’attuale governo ad essere in grado di affrontare quelle priorità. Noi siamo pronti al confronto e alla sinergia …

"Amari Inganni", di Michele Ainis

In Italia capita che l’ovvio suoni come una bestemmia in chiesa. O perlomeno nella chiesa in cui dice messa la politica, certa politica. Quella che a sua volta contrabbanda come verità lapalissiane il diritto a battersi per il libero Stato di Padania (Bossi) o le virtù mirabolanti d’una legge elettorale definita addirittura Porcellum. Ha fatto male il capo dello Stato a smascherare questo doppio inganno? No, ha fatto bene: a lungo andare il silenzio si trasforma in connivenza. Costituzione alla mano, l’inganno vale innanzitutto per la presunta secessione del presunto popolo padano. Perché l’Italia è «indivisibile», dice l’articolo 5; e quindi l’unità del nostro territorio rappresenta un limite assoluto alla revisione costituzionale. Significa che non possiamo cambiare la Costituzione per dividere il Paese in due come una mela, nemmeno usando le procedure dettate dalla Costituzione. A meno che non decidessimo di gettare nel cestino dei rifiuti l’intera Carta del 1947, sostituendovi delle cartoline, tante quanti gli staterelli che precedettero l’Unità. Ma allora servirebbe una guerra, una rivoluzione. E soprattutto servirebbe il responso della storia, l’unica …