Anno: 2011

Bindi e Franceschini dicono sì al referendum anti-Porcellum", di Mariantonietta Colimberti

Tutti contro il Porcellum, e questo si sapeva già; sempre più numerosi quelli “per” il Mattarellum, e questa è una notizia. Perché dalla riunione del coordinamento dem di domani (che si occuperà anche del caso Penati e della manovra), potrebbe emergere un orientamento diverso dalle conclusioni della direzione dello scorso 19 luglio, quando con soli tre voti contrari (di Arturo Parisi, Giulio Santagata e Sandra Zampa) era stato approvato un progetto di riforma della legge elettorale – sistema maggioritario con collegi uninominali a doppio turno, recupero proporzionale su base circoscrizionale e una piccola quota nazionale come diritto di tribuna – relegando in soffitta le proposte referendarie in campo, sia i quesiti proporzionalisti di Passigli sia quelli pro-Mattarellum di un fronte che già allora si prospettava ampio: da Castagnetti a Parisi, Bindi, Veltroni e molti altri. Perché dinanzi al pericolo che la battaglia parlamentare possa non arrivare mai o risultare fiaccata dalle insidie del palazzo, si va facendo sempre più strada la convinzione dell’utilità del referendum, sia come strumento di pressione, sia, in ultima istanza, per …

"Ma i conti continuano a non tornare", di Stefano Lepri

No, i conti non tornano. Ancora il Tesoro non ha fornito cifre precise, ma la manovra di Ferragosto appare parecchio indebolita. E non è bene anche solo darne l’impressione, quando sui mercati i titoli di Stato italiani sono sostenuti da interventi che la Bce ha deciso in modo non unanime, con la Bundesbank all’opposizione. Si rischia di aggravare il disamore dei tedeschi verso l’euro. I soliti italiani, diranno: gli dai una mano e approfittano per prendersela comoda. Prima dell’accordo di Arcore era corsa voce che il «contributo di solidarietà» sarebbe stato sostituito da un aumento dell’Iva. Poi il ritocco Iva è scomparso, ma tutti gli altri pezzi della manovra sono stati riaggiustati come se ci fosse. I due moventi principali sono stati renderla più presentabile all’elettorato del centro-destra e attenuare l’ostilità degli enti locali. Ossia minori aggravi fiscali, o almeno l’apparenza di minori aggravi fiscali, da una parte; minori tagli di spese dall’altra. Che così facendo la somma resti uguale è più che dubbio. Già prima, alcuni analisti reputavano la manovra insufficiente a raggiungere l’obiettivo …

"Iniquità, ricorsi e possibili rimborsi caos pensioni per 130mila lavoratori", di Roberto Mania

Caos previdenza. La “decisione di Arcore” sulle pensioni di anzianità rischia di avere un cammino tortuoso in Parlamento, con i maldipancia anche nel Pdl oltreché nella Lega, ed è destinata a provocare subito dopo un´ondata di cause davanti ai tribunali. Da ieri sono al lavoro – costretti a una vera gimcana tra le norme – i tecnici della Ragioneria e gli uffici legislativi del Lavoro e dell´Economia per preparare il testo che dovrà essere inserito nel maxi emendamento del governo. Obiettivo: rendere compatibile con l´attuale normativa generale, e forse con la stessa Costituzione, l´idea di non considerare i riscatti previdenziali effettuati (onerosamente) per la laurea e quelli (gratuiti) per il servizio militare ai fini del calcolo dei 40 anni di contributi per l´accesso alla pensione di anzianità indipendentemente dall´età anagrafica. Di fatto un aumento (da uno a quattro, cinque anni e anche più) dell´età effettiva di pensionamento. Interessati dagli 80 ai 100-130 mila lavoratori. Perlopiù uomini. Risparmi ma anche minori entrate Attraverso questa misura il governo calcola di risparmiare 500 milioni il primo anno (il …

L’insegnante: “Carte cambiate a giochi aperti”, di Luigi Grassia

Questa cosa mi angoscia, mi fa venire una gran rabbia. È tutto il giorno che ricevo telefonate di persone nelle mie condizioni. Mi ero fatta tutto un programma. Sarei andata in pensione presto e avevo tante cosa da fare: avrei avuto più tempo per scrivere i miei libri per le scuole, e per fare più spesso la volontaria nella Croce Rossa. E invece mi hanno cambiato le carte in tavola a giochi aperti». Donatella Bottero, che insegna inglese in una scuola per geometri di Torino, non si dà pace, anche se dice: «Adesso comincio gli esami di settembre. Magari tornando a lavorare mi passa tutto. Ma che peccato». Al tempo. Lei quanti anni ha? E quale storia? «Sono nata nel 1956. Lavoro nella scuola dal 1977 o 1978, ho fatto pochissimo precariato, per cui avevo quasi raggiunto i 35 anni di anzianità, a parte un piccolo scatto che avrebbe comunque comportato un ritardo. Ma così…». Scusi, non si arrabbi ancora di più. Ma guardi che parecchi esperti di previdenza non si commuoverebbero per il suo …

"La prova del tifone", di Barbara Spinelli

Hanno la memoria corta, coloro che guardando fuori dalla finestra, e vedendo i tempi come son brutti, concludono che non è sotto cieli sì rabbuiati che si può fare dell´Europa una grande potenza.Una grande potenza decisa a non farsi abbattere dalle raffiche dei mercati e da quel che le raffiche dicono: la crisi di un mondo, non del mondo; la nascita di un universo multipolare, non più egemonizzato da America e Occidente. L´idea dell´unificazione europea non nacque nei sogni di uomini che se ne stavano sdraiati su verdi prati, ma nella tormenta e nella guerra, quando le forze dei nazionalismi e delle dittature mietevano morte. Lo sanno gli italiani, che da quelle guerre uscirono più saggi perché vinti. Lo sanno soprattutto i tedeschi, per i quali l´Europa fu redenzione democratica. Sembrano averlo dimenticato, ma se negli Anni ´30 la crisi li spezzò, anche spiritualmente, fu perché la Germania era stata trattata, dopo il 14-18, come uno Stato da vessare, da punire economicamente. I suoi creditori furono esosi e sterminatamente vacui, le riparazioni imposte al vinto …

"La truffa delle frequenze tv nel Far West dell´etere", di Giovanni Valentini

Mentre il sindaco di Agrigento pensa di cedere ai privati il brand della Valle dei Templi, o qualcun altro di vendere la tv di Stato, il governo italiano vuole regalare ai “soliti noti” altre sei frequenze televisive liberate nel passaggio dal sistema analogico a quello digitale. Il pacco-dono è stato confezionato a palazzo Chigi per essere spedito ai due principali beneficiari: la Rai e Mediaset. Rai e Mediaset, cioè i detentori del vecchio duopolio che oggi fa capo direttamente o indirettamente al presidente del Consiglio. E naturalmente il costo della munifica elargizione, da uno a tre miliardi di euro, sarà a carico di tutti noi, cittadini e contribuenti, sudditi del regime televisivo, in termini di mancato incasso per lo Stato: a meno che nei prossimi giorni non venga approvato al Senato un emendamento del Pd per bloccare questo ennesimo saccheggio via etere. Siamo in piena emergenza economica e finanziaria. Dobbiamo ridurre il nostro colossale debito pubblico. I titoli di Stato valgono sempre meno e gli interessi aumentano sempre di più. Eppure, rinunciamo a far fruttare …

Penati: «Non mi nasconderò dietro la prescrizione», da www.unita.it

L’ex presidente della Provincia di Milano Filippo Penati in una lunga lettera alla direzione provinciale del Pd, assicura che «se, al termine delle indagini che sono tuttora in corso, tutto non verrà chiarito» non si nasconderà dietro la prescrizione, non accetterà «in nessun modo, un esito che lasci dubbi e zone oscure e a tutti voglio garantire che farò quanto necessario perché ciò non avvenga». La lettera è in parte una risposta a quanti (tra cui il segretario del Pd, Bersani), in questi giorni, stanno chiedendo a Penati, accusato di corruzione a Monza, di rinunciare alla prescrizione e di farsi processare. L’ex capo della segreteria politica di Bersani si dice «completamente estraneo ai fatti contestati» e osserva che se i presunti episodi di “corruzione” sono prescritti è perché qualcuno ha aspettato dieci anni per denunciarli. «Il GIP non ha creduto alla tesi sostenuta dai miei accusatori, che si sono proclamati vittime di concussione – si legge nella lettera di Penati – e ha derubricato i fatti nel reato di corruzione. Reato che, per quanto riguarda …