Anno: 2011

"Il risveglio dell´Europa", di Bernard Guetta

Quanto è accaduto in Libia non è soltanto la caduta di un tiranno lunatico e sanguinario. Nonostante le difficoltà e il caos interno che immancabilmente seguiranno di qui a poco, la caduta di Gheddafi segna di fatto una triplice rottura storica, la somma delle cui componenti sconvolgerà il panorama internazionale. La prima è che l´Europa in Libia ha ripreso l´iniziativa sullo scacchiere mondiale, non soltanto senza gli Stati Uniti, ma addirittura contro di loro, in quanto sono gli europei ad aver reso possibile questa vittoria del movimento insurrezionalistico libico persuadendo le Nazioni Unite a dargli pieno appoggio. L´Europa dunque ha saputo imporsi come protagonista autonoma e determinata della scena internazionale, mentre l´ultima volta in cui ci si era cimentata risale al 1956, quando Francia e Gran Bretagna si lanciarono con il sostegno di Israele in un´operazione militare contro l´Egitto, dopo che Nasser ebbe nazionalizzato il Canale di Suez. Gli Stati Uniti avevano immediatamente posto fine a quell´impresa, ingiungendo ai suoi alleati di rinunciarvi. Le due ex superpotenze del XIX secolo ne erano uscite umiliate più …

"Dal 25 aprile al 2 giugno quando le date sono dei simboli", di Guido Crainz

Rappresentano la pienezza della democrazia e il suo essere una conquista continua. Sono giornate fondamentali anche per il significato che hanno assunto nelle diverse fasi della vita italiana. Spostare le ricorrenze civili non può essere una misura anti-crisi: nelle emergenze è necessario celebrare (e non sminuire) un pilastro dell´identità collettiva. Lascia senza parole una discussione sui “tagli sostenibili” che infila fra la (mancata) riduzione degli sprechi della politica e le (mancate) misure contro gli evasori anche lo spostamento – e quindi l´appannamento, la perdita di rilievo – di festività che fondano la nostra identità collettiva: il 25 aprile, il I° maggio, il 2 giugno. Dovrebbe essere esattamente il contrario. È proprio la drammatica emergenza che viviamo, è proprio l´infuriare di venti che possono essere devastanti a imporre il mantenimento, e semmai il rafforzamento, di riferimenti solidi, di bussole decisive. Per averne conferma non occorre spinger lo sguardo molto all´indietro, sino al I° maggio celebrato clandestinamente da piccolissimi gruppi di lavoratori anche durante il fascismo. Qualcuno li considerò con sufficienza degli irrimediabili nostalgici, non era così. …

Manovra, Della Monica: "Maggioranza ha rigettato proposte decalogo Bersani su giustizia"

“In commissione giustizia il parere della maggioranza sulla manovra correttiva s’è limitato a un attacco alla liberalizzazione della professione forense, con buona pace delle tante dichiarazioni d’intenti in senso liberista, e a un deciso no alla riduzione dell’indennità parlamentare per chi esercita la libera professione, in omaggio al più sfacciato spirito corporativo in un momento in cui il Paese soffre una grave crisi. Per questo, il PD ha votato contro”. Lo dichiara la senatrice del PD Silvia Della Monica, capogruppo PD in commissione Giustizia di Palazzo Madama. “In compenso – spiega Della Monica – la maggioranza ha rigettato le proposte per rendere più efficiente la giustizia civile e per combattere l’evasione contenute nel decalogo presentato da Bersani nei giorni scorsi. Effettivamente, trattandosi di una riforma d’interesse generale, sollecitata anche dalle imprese, e non di una misura corporativa, lo stupore è limitato”. “Resta il fatto – conclude Della Monica – che, al di là delle dichiarazioni di facciata, la maggioranza continua ad essere arroccata sull’unico collante che pare ancora tenerla insieme: salvare i privilegi di pochi, …