Anno: 2011

"«Dal governo una torta indigeribile». I dem presentano la contromanovra", di Rudy Francesco Calvo

Bersani: «Peonti a discutere, non so se lo sarà anche la maggioranza». Dieci punti «per il rigore, l’equità e lo sviluppo sostenibile» È soddisfatto Pier Luigi Bersani. Probabilmente, sa già che le sue proposte troveranno vita dura in parlamento, di fronte a una maggioranza già troppo in affanno al proprio interno per poter concedere aperture di credito al Pd. Ma il suo partito ha superato una prova non facile e per questo lui ha voluto ringraziare questo «meraviglioso collettivo », in grado di giungere a una serie di proposte condivise prima dell’avvio della discussione al senato. «Non so se il governo e la maggioranza saranno in grado di fare altrettanto», attacca il segretario dem. Accanto a lui sono seduti Enrico Letta, Rosy Bindi e Stefano Fassina, ma i parlamentari in sala sono molti, a sottolineare l’importanza del momento. «Eravamo descritti come l’armata Brancaleone – ricorda Bersani – e invece si è visto che i partiti con un padrone vanno nel caos. È meglio tenerlo presente anche per il futuro». Il riferimento è a chi «intende …

"Scajola, Tremonti e le bucce di banana", di Piero Ottone

Due uomini spiccavano, nello squallido panorama politico italiano, perché erano, per una ragione o per l´altra, meglio degli altri. Dei due, uno sembrava destinato a prendere in mano il partito di maggioranza, a diventarne il leader, succedendo a quel fenomeno anomalo, e ormai impresentabile, che è Silvio Berlusconi. L´altro pareva predestinato alla guida di un governo di transizione, che avrebbe permesso di superare una situazione disastrosa. Ma entrambi si sono giocati l´avvenire perché sono scivolati, con incredibile stupidità, su una buccia di banana. Dobbiamo dunque chiederci: quali sono stati i labirinti psicologici che li hanno indotti a rovinarsi, l´uno e l´altro ? Come mai hanno rinunciato, per un piatto di lenticchie, alle grandi mète alle quali potevano aspirare? Il quesito è psicologico piuttosto che politico. Potrebbe interessare, che so, Dostojevski o Stendhal, conoscitori dell´animo umano, piuttosto che i colleghi, Giannini o Cazzullo, che seguono di giorno in giorno la vita politica italiana. Claudio Scajola era l´unico, nella compagine berlusconiana, con la stoffa dell´uomo politico: non per nulla proveniva dalle schiere democristiane. Aveva la risolutezza, la …

"Effetto domino su Assad", di Maurizio Molinari

Dopo aver eliminato Osama bin Laden e rovesciato Muammar Gheddafi il presidente americano Barack Obama punta alla caduta di Bashar Assad. La Casa Bianca non ama l’espressione «presidente di guerra», evita di parlare di «missioni compiute» e teorizza il ruolo di leadership americana nel mondo «guidando dal sedile posteriore» ma ciò non toglie che da Abbottabad a Tripoli fino a Damasco stia prendendo forma una dottrina Obama contro despoti e dittatori. Per capire di cosa si tratta bisogna ascoltare Ben Rhodes. Il trentenne esperto di strategia che scrive gran parte dei discorsi di Obama sulla sicurezza nazionale, quando afferma che «questa amministrazione segue politiche diverse su ogni scenario» partendo dalle «condizioni sul terreno». Nel caso di Bin Laden l’eliminazione è arrivata con la formula militare che coniuga intelligence, droni e forze speciali perché ha consentito di operare sul terreno di un Paese alleato come il Pakistan a dispetto dei suoi servizi segreti, considerati infiltrati da elementi jihadisti. Si è trattato dunque di un’operazione tutta americana mentre nel caso dell’intervento in Tripoli la scelta è stata …

"I sovrani della crisi", di Barbara Spinelli

Il presidente Napolitano ha detto una cosa essenziale, domenica a Rimini, e niente affatto ovvia: che nella crisi che traversiamo il linguaggio di verità è un´arma fondamentale. E che se la politica sta fallendo è perché quest´arma l´ha volontariamente ignorata per anni. Per questo siamo «immersi in un angoscioso presente, nell´ansia del giorno dopo»: un popolo tenuto nel buio non vede che buio. A destra la crisi è stata minimizzata, sdrammatizzata, spezzando nell´animo degli italiani la capacità di guardarla in faccia con coraggio e intelligenza. Prioritario era difendere, a ogni costo, l´operato del governo: «anche attraverso semplificazioni propagandistiche e comparazioni consolatorie su scala europea». Ma la sinistra non è meno responsabile: nella battaglia contro Berlusconi non c´era spazio per l´analisi della crisi, delle mutazioni che impone, dei privilegi che mette in questione. L´obiettivo degli uni e degli altri era il potere fine a se stesso. Non importa quel che fai, con il potere: importa solo possederlo, o riconquistarlo. Attaccarsi al potere in questo modo è la via più sicura per perderlo, e perdere la democrazia. …

L’Italia di domani. Per il rigore, l’equità e lo sviluppo sostenibile

Le critiche alla manovra e la sintesi delle proposte alternative nel decalogo PD La Manovra di Ferragosto è inadeguata, fortemente iniqua sul piano sociale e poco credibile rispetto alla sfida che il Paese ha di fronte: il riavvio dello sviluppo, la promozione del lavoro, l’abbattimento del debito pubblico. Per una corretta valutazione economica e politica, il Decreto del governo va collocato nella scia delle manovre precedenti, in particolare della manovra di metà luglio scorso e della manovra dell’autunno 2010. Solo così si può cogliere la portata insostenibile degli interventi sulle famiglie a reddito basso e medio (i pesanti tagli ai servizi forniti da Regioni, Province e Comuni e gli aumenti di tasse e tariffe locali; i ticket sanitari; la de-indicizzazione delle pensioni sopra i 1000 euro; l’azzeramento delle risorse per le politiche sociali; l’aumento delle accise sui carburanti; l’impoverimento della scuola pubblica e dell’università, ecc). L’insieme degli interventi definiti dalla manovra di metà luglio e dall’intervento aggiuntivo del 12 Agosto viene stimato in 2,1 miliardi di euro per il 2011, 24 miliardi di euro per …

"Responsabili come chiede il Colle ma il governo accetti confronto", intervista a Dario Franceschini di Annalisa Cuzzocrea

Cambiare la filosofia della manovra, costringere a pagare chi non l`ha mai fatto e pensare – da subito – al dopo Berlusconi. A un governo che faccia recuperare prestigio al Paese, che si occupi delle regole e della crisi prima di aprire – con le elezioni del 2013 – una fase nuova. E` appena tornato dalle vacanze Dario Franceschini, ma il capogruppo del Pd alla Camera ha già bene in mente qual è la svolta che il suo partito deve contribuire a preparare. E non crede affatto a una vera frattura tra Bossi e Berlusconi. Napolitano ha invitato tutto il mondo politico a superare lo spirito di parte per il bene del Paese. Cosa deve fare il Pd? «Abbiamo sempre accolto gli appelli di Napolitano e ci siamo comportati nel modo più responsabile possibile. Abbiamo permesso la conversione di un decreto che non condividevamo in tre giorni. Stiamo affrontando in modo costruttivo la discussione sulla nuova manovra. Ma fare l`opposizione significa anche denunciare le cose che non vanno bene. Nel caso del primo decreto la …

"Io, studente di ingegneria nell'inferno dei braccianti", di Niccolò Zancan

Ivan Sagnet,26 anni, è quasi ingegnere: gli mancano soltanto tre esami per la laurea. Ivan, 26 anni dal Camerun, studia al Politecnico: ma lotta contro i «caporali». L’ inizio è Roberto Baggio. «Nel 1990 guardavo i mondiali in televisione. Avevo 5 anni, tifavo Juve e sognavo l’Italia. Volevo andare a vivere nella città dove giocava il mio calciatore preferito». Ivan Sagnet c’è riuscito, anche se poi la vita è sempre più complicata di così. Da Baggio, al Politecnico di Torino, a un campo di pomodori nel Salento agli ordini di un caporale ghanese: «Ho capito che sono stato un privilegiato. Non sapevo di questa Italia. Nei campi della Puglia ho ritrovato l’Africa. Le persone trattate come schiavi, macchine da lavoro senza diritti». Questa è la storia di Ivan Sagnet, 26 anni, camerunese di Duala. In due ore cita Bettino Craxi e Enrico Mattei. I nuovi idoli della sua vita: «L’egiziano El Baradei, Barack Obama e Nelson Mandela». Ti racconta della grande cultura di suo zio poliziotto, delle sere passate insieme ad ascoltare alla radio le …