Anno: 2011

"La sconfitta finale per gli stregati dalle dittature" di Bernard-Henri Levy

Quante se ne sono sentite! La guerra si era impantanata. Gli insorti erano disorganizzati, indisciplinati, buoni a nulla. Il Consiglio nazionale di transizione (Cnt) era diviso, spaccato in fazioni rivali, dilaniato da faide tribali. D’altro canto, al momento opportuno le tribù fedeli a Gheddafi avrebbero opposto, nei loro bastioni della Tripolitania, una resistenza accanita, di lunga durata. E, quanto a Nicolas Sarkozy, si era imbarcato in un’avventura incerta, mal programmata e in cui i suoi stessi alleati politici cercavano solo di salvarlo. La verità è che, ancora una volta, abbiamo assistito alla contrapposizione tra due grandi partiti vecchi come la politica. Da un lato, l’eterna famiglia non tanto dei nemici dei popoli, o degli amici dei despoti, ma di chi è paralizzato dal Potere e stregato dalla Tirannia; l’eterna famiglia, sì, di coloro che non riescono a immaginare, e sottolineo immaginare, che l’ordine della dittatura sia transitorio, effimero come tutti gli ordini umani, se non di più. E, dall’altro, il grande partito di coloro ai quali questa strana passione, questa paralisi dell’anima inflitta dalla Gorgone …

"Le due guerre di Libia" di Lucio Caracciolo

La fine del regime di Gheddafi segna l´inizio della vera lotta per il potere in Libia. La liquidazione del despota era il punto di fusione delle molte anime della ribellione. Ora si tratta di stabilire chi e cosa succederà al duce libico. Operazione non rapida e certamente sanguinosa: pur privato delle leve del potere, Gheddafi non sembra disposto a sgombrare il campo senza incendiarlo, ricorrendo ovunque possibile all´arma estrema della guerriglia. Il regime non può più governare la Libia, ma non rinuncia a distruggerla. Dalle macerie della dittatura fiorirà uno Stato unitario, più o meno assimilabile a una democrazia, con un leader eletto e riconosciuto da tutti i cittadini libici (pur se non sappiamo chi e quanti sono, in assenza di un censimento)? Oppure sarà guerra civile permanente? O il pendolo della storia si fermerà in qualche punto intermedio fra i due estremi? Di sicuro, per ora, c´è che il vecchio regime sta sbriciolandosi e che milioni di libici festeggiano, liberi finalmente di immaginare una vita migliore. E mentre si dedicano a stroncare le sacche …

"Arrivano a 2 mila i minori vittime "invisibili" di sfruttamento sessuale", da Redattore Sociale

Sono tra i 1600 e i 2 mila i minori sfruttati sessualmente. Lo rivela il dossier “I piccoli schiavi invisibili” di Save the children, presentato alla vigilia della Giornata in ricordo della schiavitù e della sua abolizione (23 agosto). Il rapporto contiene i risultati di una rilevazione su 15 regioni italiane in collaborazione con l’associazione On the Road-Consorzio Nova attraverso questionari e interviste a operatori, che hanno basato le loro conclusioni sui dati relativi ai minori intercettati nelle loro attività di unità di strada o di accoglienza, dal maggio 2010 al maggio 2011. Secondo il rapporto la tratta non arretra, ma anzi si consolida, anche a scopo di accattonaggio, in attività illegali o nel lavoro. Uno sfruttamento che coinvolge per lo più stranieri: ragazze rumene, nigeriane, albanesi, nordafricane ma anche maschi rumeni, magrebini, egiziani, afgani e rom rumeni e della ex Jugoslavia. Il dato sullo sfruttamento sessuale – fra i 1.600 e i 2.000 minori (stima dell’Associazione On the Road) – è una porzione significativa rispetto alla prostituzione adulta stimata fra le 19 mila e …

Bersani: Manovra, «Si apre una settimana pericolosa, la nave è senza timone e io temo per l`autunno», di Maria Berlinguer

«Questa settimana può essere pericolosa per il Paese. Si è visto chiaramente che questo governo non tiene la barra, che la nave è senza timone. La maggioranza è in preda a sbandamenti paurosi e questa manovra è ormai figlia di nessuno. Stanno offrendo al mondo uno spettacolo indecoroso, non sono consapevoli dei rischi, e poi sarei io l’irresponsabile». Pier Luigi Bersani è molto preoccupato e non lo nasconde. Il segretario del Pd martedì illustrerà alle parti sociali e all’opinione pubblica il piano dei Democratici per superare la crisi che ha investito il vecchio Continente e che rischia di travolgere l’Italia. Ma intanto non ci sta a passare da «irresponsabile», l’accusa che gli è stata lanciata dal centrodestra per aver messo le mani avanti sui rischi di un nuovo autunno caldo. Cicchitto le ha dato dell`avventurista per aver ipotizzato tensioni. «C’è una totale incomprensione da parte di questa maggioranza di come il Paese sta vivendo questo momento. Gli italiani sono angosciati per le incertezze dell`oggi e del futuro. Assistono impotenti allo spettacolo di una classe politica …

"Alla ricerca dell'autorità perduta", di Ilvo Diamanti

Viviamo un passaggio d’epoca. Questa crisi, infatti, non scuote solo le Borse, l’economia, la condizione di vita della gente. Ha aggredito, con violenza, anche il principio di autorità. Il Potere stesso, che a differenza dell’Autorità, non ha bisogno di legittimità e di consenso. Dovunque, si assiste alla rapida e diffusa caduta di ogni autorità. E di gran parte dei “poteri” che regola(va)no il nostro mondo. Anzi, il mondo, in generale. Lasciamo per ultimo il nostro Paese. È sempre stato una “periferia”, che oggi, però, appare priva di “centri”. A partire dall’Europa dell’euro, una moneta senza Stato. E senza politica. Mentre l’Unione europea è un tavolo dove i governi nazionali si confrontano. In un gioco a somma negativa, perché nessuno, appunto, ha sufficiente potere per imporsi agli altri. Neppure i più forti. Si veda l’esito del vertice tra Sarkozy e la Merkel. Meno di nulla. D’altronde, Sarkozy e la Merkel, a casa loro, sono in profonda “crisi” di popolarità. Come i principali capi di governo europei. Senza parlare di noi, basti pensare a Zapatero, che ha …

La proposta dei democratici: Torni il falso in bilancio

Reintrodurre il reato di falso in bilancio. Lo prevede un emendamento alla manovra targato Pd. Il partito di Pier Luigi Bersani sta mettendo a punto le sue proposte alternative. Stasera è previsto un incontro al Nazareno tra il leader, i responsabili economici del partito e i gruppi parlamentari delle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Molte delle ipotesi sono già note: alla ritassazione dei capitali scudati alla tracciabilìtà per somme superiori ai mille euro. Ma nelle ultime ore ha preso corpo l`idea di ristabilire il reato di falso nei libri contabili. La depenalizzazione di alcune fattispecie di falso in bilancio era stata proposta e approvata nel 2002, quando sedeva sullo scranno più alto del ministero della Giustizia il leghista Roberto Castelli. Quella decisione rimase alla storia come la prima legge ad personam. E non a caso. Fu proprio grazie alla depenalizzazione di Castelli che il premier uscì indenne da due procedimenti: il caso Sme e All Iberian. Naturalmente alcuni casi di false comunicazioni sono rimasti reati penalmente punibili. Ma anche in questo caso è intervenuto …

"La ricerca perde pezzi Italia maglia nera d'Europa", di Corrado Zunino

In un anno dodicimila pubblicazioni in meno: per la prima volta in trent’anni la produzione scientifica arretra, rivela uno studio olandese. Abbiamo ricercatori resistenti e talentuosi, capaci di una produttività da fabbrica tessile cinese. Ma il sistema della ricerca italiana — scientifica e umanistica — è crollato. Ora ci sono i numeri, offerti dal lavoro di una docente di economia e organizzazione aziendale all’Università di Bologna e di un esperto bibliometrico (uno statistico che studia le pubblicazioni scientifiche) olandese. Il “paper” di Cinzia Daraio e Henk Moed reso noto da Research Policy ci dice che per la prima volta in trent’anni la produzione scientifica dell’Italia ha smesso di crescere e dà segnali di arretramento. Esperimenti e scoperte, nuova conoscenza prodotta nelle biblioteche universitarie e nei nostri centri di ricerca. Arretra, tutto questo, come quota percentuale dell’intera produzione mondiale e in termini assoluti come numero di articoli scientifici pubblicati. Sul piano quantitativo le pubblicazioni italiane hanno conosciuto un percorso di crescita dal 1980 (erano 9.721) al 2003 (sono diventate 39.728, quattro volte tanto). Nei cinque anni …