"Treu e Gabaglio: Via i contratti dal decreto-manovra", di Bruno Ugolini
Il decreto sulla manovra anti-crisi, con i suoi contenuti e con le polemiche che l’accompagnano dovrebbero poter vedere in scena un sindacato forte e unito, sostenuto da un movimento di massa. Non è così finora. La lettera-proposta Cgil agli altri interlocutori sindacali non ha dato i risultati sperati. Questo rischia di nuocere alla possibilità d’introdurre iniezioni di equità nella manovra stessa. Uno dei motivi di divisione riguarda l’introduzione nel decreto di alcune norme che riguardano i contratti, compresa la possibile rimozione dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, tramite sindacati aziendali di comodo. Norme che nulla hanno a che vedere con l’obiettivo di affrontare lo sconquasso economico. Lo ha fatto notare, tra gli altri, sul Riformista, un dirigente politico avveduto come Emanuele Macaluso. Altre voci si sono poi levate. Tra queste, quella di Emilio Gabaglio che con Stefano Fassina ha firmato su l’Unità un articolo nel quale si spiega che «il testo governativo è inaccettabile e va ritirato». Una presa di posizione chiara e condivisa da un dirigente come Emilio Gabaglio ben conosciuto e stimato nel …
