Anno: 2011

"C'è uno stato in Europa che vuole sterilizzare i Rom", di Adriano Sofri

La notizia, come si è diffusa ieri, è agghiacciante: il governo slovacco, dice, progetta una campagna di sterilizzazione gratuita per le donne rom. Non è esattamente così, eppure le ragioni di allarme e di scandalo ci sono tutte. C´è, da qualche tempo, un progetto del ministro del lavoro in cui sono ventilate misure riguardanti “le comunità più povere e socialmente più isolate” del paese. Ma è stato fin troppo facile riconoscere dietro questa espressione disinfettata e benevola le comunità rom, i cui bambini hanno una mortalità doppia rispetto agli altri, la cui aspettativa di vita è di dieci anni inferiore, il cui tenore di vita è cinque volte più povero di quello medio. E poiché la campagna governativa andrebbe dall´informazione sulla contraccezione all´offerta della sterilizzazione gratuita, è stato altrettanto facile leggervi l´intenzione di sterilizzare le donne delle comunità rom. Le campagne di sterilizzazione sono state e sono ancora molto diffuse nel mondo, e possono riguardare anche gli uomini: definite “volontarie”, sollecitano a loro modo la disponibilità delle persone con premi all´altezza della loro miseria, una …

"Il Pdl senza guida né rotta nella tempesta del decreto", di Francesco Lo Sardo

Degenera l’ammutinamento anti-Tremonti. Caos e aria di condono fiscale. «Pronti alla virata… Scudoooo», parte l’urlo nel cuore della notte. Chissà da dove arriva il missile dello scudo-bis da inserire nel decreto, chissà chi l’ha lanciato. Ma tanto basta a tirare giù dalle brande marinai e ufficiali, a far squillare i telefonini, a scatenare la confusione a bordo. Falso allarme, preciseranno ore dopo pezzi di governo. Non Berlusconi e Tremonti che s’abbandonano ad amenità o tacciono. «Pronti alla virata… Pensioniiii», parte un altro urlo al mattino: roba più seria questa, si punta dritto alla collisione con la Lega. Brunetta torna alla carica sulla riforma previdenziale, a partire dalle pensioni d’anzianità, spaccando il cosiddetto fronte ex socialista nel Pdl (Sacconi e Tremonti frenano) che proprio “fronte” non è perché s’è già frantumato sull’aumento dell’Iva (Cicchitto d’accordo, i suoi ex compagni no) piuttosto che sul pagamento del tfr a fine mese (l’ex socialista Tremonti ci ragiona o finge di farlo per riguadagnare punti con Bossi ma l’ex psi Cazzola già punta i piedi). Nessuno è al comando della …

"Esiste un solo modo per uscire dalle crisi: investire in ricerca", di Roberto Vacca

La Commissione europea classifica i 27 Paesi dell’Unione in base all’innovazione espressa da un indice (fra 0 e 1), funzione di 24 indicatori (lauree, investimenti in ricerca, brevetti, % di imprese innovative). La media europea è 0,53. La Svezia è a 0,75. L’Italia a 0,42, occupando il sedicesimo posto su 27, dopo Portogallo ed Estonia. Da noi gli investimenti pubblici in ricerca sono 0,58 % del Pil (0,77 della media europea) e quelli privati 0,65%del Pil (0,52 della media). Non sono scarsi solo gli investimenti, ma la cultura. Solo il 19% degli italiani completa l’educazione terziaria. La media europea è 32 %, Francia 43 %, Irlanda 49 per cento. Siamo nell’era dell’informazione, ma la misura del successo di un Paese in base alla diffusione di Pc, cellulari e altri gadget è piuttosto rozza. Attualmente cresce il divario fra alta tecnologia e cultura media. I supercomputer si usano per scopi banali. I decisori pubblici e privati non investono in ricerca e sviluppo, né creano scuole di eccellenza. I mass media propagandano tecnologia per scopi insulsi. Una …

"Metà parlamentari, Veltroni incalza", di Rudy Francesco Calvo

Dimezzare il numero dei parlamentari? Sulla carta (soprattutto quella dei giornali) tutti si dicono d’accordo. Né a Montecitorio né a palazzo Madama, però, sono state ancora depositate proposte di legge così nette. Non ne ha presentate il governo, dopo che Berlusconi ha annunciato in pompa magna, lo scorso 22 luglio, un disegno di legge costituzionale che avrebbe dovuto comprendere questa e altre misure rivolte a ridurre i costi della politica. Non lo ha fatto, alla lettera, nemmeno il Pd. Ma su questo ci soffermeremo dopo. A tornare alla carica sono stati ieri Sergio Romano, con un editoriale sul Corriere della Sera, e Walter Veltroni, con una lettera inviata ai capigruppo dem di camera e senato. Il primo lega la necessità di dimezzare il numero dei parlamentari al sentimento di antipolitica diffuso nel paese, ritenendo necessario «un pacchetto di misure che serva a spegnere i sentimenti di rabbia e disprezzo che molti italiani provano per i loro rappresentanti». L’ex segretario del Pd, invece, lo ritiene «essenziale non solo per ridurre il peso improprio della politica, ma …

"Federalismo solo retorica", di Massimo Luciani

Poche parole, più di «federalismo», sono entrate nella discussione e nella lotta politica italiana con tanta forza e con tanta capacità di condizionamento delle strategie dei partiti. Poche parole hanno prodotto conseguenze così imponenti sul piano della legislazione non solo ordinaria, ma anche costituzionale. E poche parole sono state meno comprese nella loro storia, nel loro significato, nell’ideologia che presuppongono, nelle prospettive che dischiudono. Alla confusione delle idee si aggiunge, oggi, la confusione della pratica politica. La retorica del federalismo ci ha abituati a sentire che solo un governo prossimo ai cittadini si può ritenere autenticamente democratico e che solo la vicinanza fra governanti e governati può assicurare la legittimazione dei primi e il soddisfacimento dei bisogni dei secondi. Non è il caso di chiedersi, qui, quanto vi sia di propagandistico e quanto vi sia di plausibile in affermazioni di questo genere. Conta di più constatare l’assoluta incoerenza di una pratica politica che, sebbene segnata da simili convincimenti, li rinnega continuamente. La vicenda delle Province è emblematica. Prima abbiamo assistito al tentativo di eliminarle completamente. …

"C´era una volta il Senatur", di Ilvo Diamanti

Il passaggio di Bossi in Cadore, per festeggiare il compleanno dell´amico Tremonti, insieme a Calderoli, è durato poco. Qualche giorno appena. Per l´incalzare della crisi, ma soprattutto, per paura dei fischi, delle proteste e dei contestatori. Così, niente interviste e niente conferenze stampa. Una nemesi: il contestatore contestato. Il portavoce della Protesta protestato. A casa propria (visto che il bellunese è culla del leghismo). Un tempo, invece, Bossi era costantemente (in) seguito da una comunità di giornalisti “specializzati”. Soprattutto d´estate, in attesa di una provocazione quotidiana, che desse un po´ di colore politico a una stagione altrimenti incolore. E Bossi non deludeva mai. Sparava (verbalmente) contro l´Italia, i “vescovoni” e il Papa polacco. Contro Berlusconi, le destre e le sinistre – romane. Da qualche anno, però, nessuna sorpresa e meno giornalisti, a Ponte di Legno come in Cadore. La Lega non riserva più sorprese. Si è normalizzata. Tutti i politici, d´altronde, si sono un po´ “leghizzati”. Le sparano grosse per ottenere spazio sui media. Sul modello del Senatur nel comizio di ieri sera a Schio. …

Lettera della Cgil a Cisl e Uil: «Uniti contro la manovra», di Giuseppe Vespo

Una lettera della Cgil per incalzare Cisl e Uil a un giudizio univoco e unitario sulla manovra. Non un appello esplicito, diretto, a scioperare insieme, riferimento che nel messaggio manca, anche se «implicito» secondo l’interpretazione dei destinatari. Cisl e Uil restano fredde di fronte alla mobilitazione generale dei lavoratori che Susanna Camusso si appresta a indire nei prossimi giorni non per ragioni «interne», ma «per il bene del Paese», contro i provvedimenti estivi che annunciano lacrime e sangue. La Cgil prende carta e penna e scrive ai sindacati di Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Una lettera lunga e incalzante nella quale Corso Italia fa riferimento anche alle richieste avanzate nei mesi scorsi al governo da Cisl e Uil. Redistribuzione del carico fiscale, accanimento contro il pubblico impiego, lavoro: istanze che oggi, unite alle misure contenute nel decreto, potrebbero far convergere i confederali verso un giudizio critico univoco nei confronti della manovra Tremonti. Sembra questo il ragionamento del sindacato. L’invito è arrivato con i leader sindacali ancora in vacanza, ma la prima impressione è che sarà …