Anno: 2011

"Viaggio nel paese del bavaglio", di Andrea Tarquini

Bavaglio alla stampa, epurazioni negli uffici statali, leggi anti immigrati. La svolta autoritaria della destra di governo che spaventa l´Europa. Budapest, estate 2011: ecco il resoconto del nuovo autoritarismo liberamente eletto che cresce, emargina, censura indisturbato in uno Stato membro dell´Ue. La grande purga non risparmia nessuno. Ai posti di comando solo uomini fedeli al premier Orban. E un´unica newsroom centrale distribuisce notizie ai media pubblici La paura di perdere il lavoro perché sospettati di idee critiche la cogli in ogni ambiente. Nuove proposte di legge prospettano campi d´ospitalità per disoccupati o elementi asociali I giornalisti della radio pubblica l´hanno appreso come in un campo di concentramento: improvviso appello del mattino per tutti nel grande cortile della sede centrale, poi l´ordine di dividersi in scaglioni di 50 e presentarsi un gruppo dopo l´altro a commissioni speciali: quelle hanno detto loro chi restava e chi veniva licenziato. Gli epurati, in radio e tv di Stato, sono stati finora 525, molti tra i migliori, fior di giornalisti, premi Pulitzer. Altri 450 licenziamenti arriveranno prima di fine anno: …

"Nomi validi per il CNR. C'é il trucco?", di Pietro Greco

Mariastella Gelmini ha nominato i nuovi presidenti di una serie di Enti Pubblici di Ricerca che ricadono sotto la tutela del Miur. Dispiace moltissimo per la mancata riconferma di scienziati di straordinario valore, come Luciano Maiani, presidente uscente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), o Tommaso Maccacaro, presidente uscente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). Maoccorre dire che nel complesso il ministro Gelmini ha operato una buona scelta: sia perché ha rispettato le indicazioni della comunità scientifica, sia perché ha scelto persone di provato valore. Ci riferiamo, in particolare, a Francesco Profumo, rettore del Politecnico di Torino e nuovo presidente del Cnr; a Giovanni (Nanni) Bignami, membro di svariate e prestigiose Accademie e nuovo presidente dell’Inaf; a Domenico Giardini, docente al Politecnico di Zurigo e nuovo presidente dell’Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia); a Enrico Alleva, dirigente di ricerca dell’istituto Superiore di sanità e nuovo presidente della Stazione Zoologica «Anton Dohrn» di Napoli. È la prima volta che un Ministro del Miur di un governo Berlusconi ha operato scelte nella nomina dei vertici degli Enti …

"La fronda Pdl indica le contraddizioni della manovra (e del premier)", di Stefano Folli

Che fine farà la manovra in Parlamento? Su un punto sembrano tutti d’accordo: i saldi non si possono toccare. 45,5 miliardi di euro: obiettivo su cui l’Europa ha dato il suo giudizio positivo, confermato ieri dal binomio Sarkozy-Merkel. Ma per il resto le richieste di correttivi sono vibranti e vengono dall’interno della maggioranza prima ancora che dalle opposizioni. In fondo non ha torto Bersani quando chiosa: «la manovra è già figlia di nessuno». I frondisti (Crosetto e Martino per citare due nomi) indicano nelle tasse la discriminante. Ritengono che la rinuncia a un intervento radicale sulle pensioni d’anzianità unita all’aumento verticale dell’Irpef a carico del ceto medio e medio-alto sia destinato a provocare un doppio sconquasso. Depressivo sulle borse (e ieri il FtseMib era davvero poco incoraggiante). Rovinoso sul consenso elettorale: i titolari dei redditi tartassati sono stati per anni tra i più fedeli sostenitori di Berlusconi. Per cui il malessere del Pdl cresce e non va sottovalutato. In Parlamento, è vero, c’è sempre l’arma della ‘fiducia’, tuttavia è a doppio taglio se serve a …

"Quella norma da cancellare", di Guglielmo Epifani

Dopo l’approvazione del decreto legge del governo tutta l’attenzione si è rivolta ai temi della sostenibilità sociale ed economica della manovra, della sua equità, della sua efficacia per contrastare l’andamento dei mercati e mettere al riparo il nostro Paese. Troppo poca attenzione invece, si sta dando a quella parte del decreto che interviene direttamente nella sfera della autonomia degli accordi tra le parti sociali. Il tema in realtà è di assoluta importanza e merita di essere discusso, affrontato in modo esplicito e trasparente. Il ministro Sacconi ha provato a spiegare l’inserimento di questa normacon l’esigenza di ridurre il peso dell’intervento legislativo e favorire quello di natura pattizia tra le parti sociali. Quello che Sacconi ha fatto è esattamente il contrario. È intervenuto senza che le parti glielo chiedessero proprio sul cuore dell’azione rivendicativa di sindacati e imprese: il rapporto tra il primo e secondo livello di contrattazione. Ha cambiato a suo modo i contenuti dell’accordo del 28 giugno tra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria dal quale ha fatto sparire la funzione sovraregolatrice del contratto nazionale …

"Primo Maggio, il silenzio", di Flavia Amabile

Quello che più colpisce è il silenzio. Da oltre un secolo il Primo Maggio in molti Paesi del mondo è la Festa dei Lavoratori. Qualcuno che ci provi a metterla in discussione si trova sempre. Negli ultimi anni ogni tanto si dice che l’epoca delle lotte operaie è superato, o che non ha senso parlare di lavoro in termini ormai antiquati, che ora tutto è diverso. Sarà. Il Primo Maggio continua ad essere il Primo Maggio in tutto il mondo. E i dibattiti restano dibattiti. Fino alla manovra di Ferragosto e alla decisione di accorpare tutte le feste civili ad un non meglio precisato giorno da scegliere di anno in anno, tra domenica, lunedì o venerdì, in base al calendario. E, così, se dovesse passare il provvedimento qual è il salto sarebbe infine compiuto, l’Italia non avrebbe più il Primo Maggio. Sarebbe uno dei pochi Paesi al mondo a restare senza, e non per effetto di una decisione presa per grandi principi teorici ma per crude ragioni di produttività. Accade anche questo in Italia, e …

"Il Paese dei 900 mila evasori", di Raffaello Masci

C’è chi dichiara meno ma anche chi non paga nulla. Quasi 9 autonomi su 10 denunciano meno di 20 mila euro Fra i dipendenti sono poco più di cinque. Possibile? Poi ci sono nullatenenti con il Suv in giardino. Ecco la mappa Ad averceli in cassa quei 120 miliardi di imposte evase, oggi la gente parlerebbe delle vacanze e del trascorso pranzo di Ferragosto, altro che di questa manovra bis che fa grondare sangue perfino al cuore di Berlusconi. E invece non ce li abbiamo, perché questo è il paese dei furbi egoisti in cui l’evasione riguarda all’incirca un quarto del Pil. A pagarne il conto siamo tutti, ovviamente, ma a smaniare oggi, per questo numeroso esercito di disertori delle tasse, sono soprattutto quei 559 mila cittadini che prendono più di 90 mila euro l’anno, pagano ogni lira di tasse (43%) e ne pagheranno – secondo la stima del centro studi degli artigiani di Mestre – 44,3% dal 2014. Questi 559 mila – secondo una stima del fisco – hanno però altri 900 mila confratelli …

Pd: «Risibile tassazione minima (1-2%) ipotizzata dal governo», da www.unita.it

«Sarebbe risibile se fosse vero che il governo si orienterebbe su una tassazione minima (1-2%) dei capitali rientrati in Italia grazie allo scudo fiscale, considerato che negli altri paesi la tassazione si aggira su una forchetta compresa tra il 19, il 27% ed oltre»: lo sottolineano fonti vicine alla segreteria del Pd secondo le quali «coerenza vorrebbe che la percentuale di questa tassazione fosse in linea con quella del 20% da applicare alle rendite finanziarie, così come previsto dalla manovra economica del governo». La proposta del Pd – si ricorda – prevede che il gettito ricavato da questa misura sia destinato ad incentivare la crescita economica. da www.unita.it ****** Governo apre a tassa sui capitali scudati. Berlusconi: «Nessun calo consensi» Il governo starebbe valutando l’ipotesi di tassare i capitali rientrati in Italia grazie allo scudo fiscale, così come proposto dal Pd, ma la percentuale del prelievo sarebbe decisamente inferiore a quella proposta dal partito di Pier Luigi Bersani: la valutazione infatti viene effettuata su una cifra compresa fra l’1 e il 2%. Lo riferiscono autorevoli …