"Usano la crisi per demolire i diritti dei lavoratori", di Cesare Damiano
Con il nuovo decreto anche l’articolo 18 diventerà derogabile rendendo più facili i licenziamenti. Una norma da cancellare. È importante che il sindacato ritrovi una posizione unitaria Una vendetta. Un colpo mortale al diritto del lavoro e ai diritti dei lavoratori. Erano tre anni che il ministro Sacconi cercava il momento buono. E ora, dopo i tentativi andati a vuoto, sembra averlo trovato. Il varo della manovra-bis – imposta dall’Europa a un governo assente e indecente – gli ha spianato la strada. Da oggi, grazie all’articolo 8 del decreto, curiosamente compreso in un Titolo III denominato «Misure a sostegno dell’occupazione», il principio della derogabilità di leggi e contratti diventa regola dominante. Le prerogative e l’autonomia delle parti sociali sui temi del lavoro sono oggetto di una pesante invasione di campo. E l’accordo negoziato unitariamente da Cgil, Cisl e Uil e Confindustria lo scorso28 giugno viene messo, nei fatti, in discussione. Nel testo di Sacconi non solo c’è una deroga – che sembra ritagliata su misura per Marchionne – che riconosce la validità erga omnes degli …
