Anno: 2011

"Pagano sempre i soliti noti", di Eugenio Scalfari

Sintesi della manovra per Berlusconi: «Il mio cuore gronda sangue, ma ho dovuto farlo per il bene del Paese». Sintesi della manovra per Tremonti: «La mia coscienza è tranquilla perché ho operato per il bene del Paese». Sintesi della manovra per noi commentatori cattivi secondo il ministro Sacconi: «È una tardiva e inutile schifezza». Queste sono le sintesi, ma ora andiamo alle analisi. Questo decreto-manovra che modifica dopo appena due settimane il decreto approvato in tre giorni dal Parlamento, rappresenta il combinato disposto d´un asprissimo conflitto tra Berlusconi e Tremonti nel corso del quale l´uno e l´altro si sono paralizzati a vicenda. Il primo aveva come sponda e come scusante Mario Draghi e la Bce, il secondo combatteva da solo e con un braccio legato da una catastrofe incombente da lui non prevista. Berlusconi avrebbe voluto aumentare l´Iva di uno o due punti, Tremonti gliel´ha impedito dimostrandogli che il gettito sarebbe stato insufficiente e il rischio di inflazione elevato. Tremonti voleva un´imposta di scopo sulla ricchezza, analoga a quella che fu varata da Prodi per …

"In cerca di un'idea di futuro", di Mario Calabresi

La crisi arrivata al suo culmine italiano nelle ultime settimane è cominciata tre anni fa, quando le televisioni di tutto il mondo iniziarono a trasmettere le immagini di persone con la faccia stravolta e uno scatolone tra le mani che uscivano da un grattacielo sulla Settima Avenue di Manhattan. Erano i lavoratori del quartier generale newyorchese di Lehman Brothers che avevano appena avuto la notizia del fallimento della banca d’affari americana. Da quel momento il nostro mondo è profondamente cambiato. Chi ci governa e chi ha governato l’economia italiana in tutto questo tempo ha ripetutamente ridimensionato il problema e sembra essersene accorto soltanto nelle ultime settimane. Certamente in questi giorni c’è stata un’escalation in tutto il pianeta e la situazione si è fatta drammatica, ma sostenere che non era prevedibile quando si ha il quarto debito pubblico del mondo e si ha una crescita bassissima non è credibile. E non dimentichiamo che la crescita dello spread tra i titoli di Stato italiani e i Bund tedeschi è cominciata dopo l’emergere di divergenze e tensioni tra …

La manovra alternativa del PD

Contro una manovra depressiva e ingiusta, le 7 proposte del PD. Paghi chi non paga mai Le decisioni prese dal Consiglio dei ministri sono inadeguate e poco credibili rispetto alla sfida che il paese ha di fronte anche sul piano internazionale e fortemente inique sul piano sociale e fiscale. Gli esempi più eclatanti riguardano in particolare l’anticipo della delega sull’assistenza, che facilmente si tradurrà in un drastico taglio degli sgravi fiscali, scaricando sulle famiglie una parte rilevante dell’intera operazione di riduzione del disavanzo pubblico, colpendo in modo particolare i nuclei meno abbienti. La mancata precisazione degli interventi da inoltre all’anticipazione di questa delega un carattere generico e di incertezza che non corrisponde all’esigenza di credibilità della manovra. L’intervento sugli enti locali è ancora insufficiente sul piano del riordino istituzionale, ma fortemente incisivo sul livello dei servizi, livello che invece va mantenuto e in alcuni casi irrobustito. Il contributo di solidarietà incide sui ceti popolari e sui ceti medi che pagano le tasse. In sostanza paga chi già paga. L’intervento sul Tfr dei dipendenti pubblici non …

"P3, quell’inchiesta sui voli di Stato archiviata quasi subito", di Claudia Fusani

La continua ricerca di scorciatoie per fare prima e meglio e soprattutto quello che serve. Aggiustamenti, raccomandazioni, in alcuni casi vere e proprie pressioni sulle massime istituzioni della Repubblica per raggiungere l’obiettivo: dalla chiusura di un fascicolo di indagine alla nomina di un giudice. Le sessantamila pagine di atti giudiziari con cui l’aggiunto Giancarlo Capaldo e il sostituto Sabelli stanno per chiedere il giudizio con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla violazione della legge Anselmi (del 1982 che vieta le associazioni segrete, nata dopo lo scandalo della P2), alla corruzione, alla diffamazione e all’abuso di ufficio sono il racconto di questo sistema che i media hanno chiamato P3. La procura ritiene di aver trovato le prove per otto episodi: i tentativi di influire sulla Corte Costituzionale per il Lodo Alfano; le pressioni sul Csm per la nomina, poi avvenuta, di due procuratori di sedi minori e dei presidenti di Corte d’Appello di Salerno e Milano (Marconi e Marra, che dopo lo scandalo lasciarono l’incarico); le pressioni per rinviare alle Sezioni Unite della Cassazione la …

"Tasse, il sogno impossibile di Berlusconi", di Mattia Feltri

“Le ridurrò da domani”: 17 anni di promesse, poi l’aumento. Una aliquota «Non possiamo realizzare la nostra riforma domattina», disse Berlusconi il 2 marzo del 1994. Era un Berlusconi molto americano, sull’economia lavorava il liberale Antonio Martino e la riforma diceva: flat tax, cioè aliquota unica al 33 per cento. Perché qui «i governi per risanare la finanza pubblica hanno accresciuto le entrare», diceva Berlusconi. E allora rivoluzione! Flat tax e poi detrazioni fiscali in funzione del numero dei familiari, riduzione del numero delle imposte (una ventina in tutto), maggiore flessibilità del sistema, Iva ridotta a due-tre settori, buono-scuola e buonosanità alle famiglie più povere. «Panzane», disse Giulio Tremonti che era in campagna elettorale coi pattisti di Mario Segni. «Miracolismo finanziario», aggiunse. E infatti Forza Italia vinse le elezioni, Tremonti lasciò Segni e passò alle Finanze e Martino se ne andò agli Esteri. E di flat tax non si sentì più parlare. Due aliquote Di flat tax non si sentì più parlare perché si trovò una soluzione molto migliore dell’aliquota unica: due aliquote. Nel contratto …

"I versamenti di Berlusconi a Dell'Utri nel mirino dei pm che indagano sulla P3", di Angela Maria Erba e Francesco Viviano

Verifiche anche sui bonifici di Angelucci a Verdini per pagare una villa. Il rapporto della Finanza: cambiali per salvare il quotidinao gratuito EPolis di Cagliari. Bonifici milionari, cambiali, tesori che passano di mano in mano. E poi ancora, aperitivi e pranzi a Villa Certosa per prendere decisioni e disegnare percorsi politici. C’è ancora tutto un capitolo aperto nella storia finanziaria ed economica della P3. Scenari nuovi, finora rimasti nascosti nelle pieghe dei faldoni, sull’inchiesta della loggia segreta che vede indagati i parlamentari Denis Verdini e Marcello Dell’Utri, insieme al faccendiere sardo Flavio Carboni, all’ex consigliere comunale Arcangelo Martino e al giudice-geometra Pasquale Lombardi. Ora ulteriori accertamenti, potrebbero essere disposti dai magistrati di piazzale Clodio per fare luce su quei “prestiti infruttiferi”, per quasi dieci milioni di euro, che Silvio Berlusconi fece tra il 2008 e il 2011 in favore di Dell’Utri. Lo dice un’informativa finanziaria delle Fiamme Gialle dello scorso maggio, che compare tra gli atti depositati nei fascicoli del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e del pm Rodolfo Sabelli. Nello stesso mese venne notificato agli …

"Il lamento del Medio Alto", di Massimo Gramellini

Mi chiamano Medio Alto, ma il mio soprannome è Rintracciabile. Sono quello che non può nascondersi, quello che paga. Anche stavolta. Il governo della Libertà mi impone tasse svedesi per continuare a fornirmi servizi centrafricani. E io le verserò fino all’ultimo centesimo, senza trucco e senza inganno, da vero scandinavo. Poi però rimango un italiano e allora mi si consenta di essere furibondo. Punto primo. Mi sono scocciato di pagare per il funzionamento di una giostra su cui non esercito alcun controllo. Il debito lo avete fatto voi e lo saldo io. Ma avrò almeno il diritto di pretendere che la smettiate di indebitarvi? A quanto pare, no. Io vorrei che i miei soldi – frutto del lavoro quotidiano e non di una eredità o di un gratta e vinci – servissero a finanziare le scuole e gli asili-nido, a umanizzare le carceri, a ripulire gli ospedali, a pagare gli stipendi degli insegnanti, dei poliziotti e dei tanti impiegati che svolgono con impegno la loro missione di servitori dello Stato. Invece so già che verranno …