"Carroccio senza guida", di Rudy Francesco Calvo
Adesso anche il ministro Tremonti, la testa di ponte leghista nel Pdl, è finito nel mirino. E non l’ha presa per niente bene. Se Umberto Bossi è giunto ad attaccare perfino l’amico Giulio, appare ormai evidente come la Lega non sia in grado di avere una linea politica chiara. L’effetto è sotto gli occhi di tutti: un galleggiamento dell’esecutivo che sta trascinando a fondo il paese, costringendo la Bce e il Quirinale a prendere in mano la situazione, grazie anche all’assunzione di responsabilità delle opposizioni. Qui non è più una questione di pernacchie e diti medi alzati. Non sono solo intemperanze e sgrammaticature politiche (oltre che linguistiche) da accettare perché «sono fatti così», in nome della stabilità del governo. Del «non cambiare il pilota durante la tempesta», per dirla con Romano Prodi. C’è un problema che parte da via Bellerio, passa per palazzo Chigi e torna nuovamente in Padania, in una piazza Affari che continua a sprofondare come nei comuni soffocati dagli interventi dell’esecutivo. Il Carroccio è senza guida. Bossi non è più oggettivamente in …
