«Se l’assistenza diventa un bancomat», di Ruggero Paladini
Sembra che Berlusconi abbia trovato motivo di soddisfazione nel fatto che Obama, Merkel e Sarkozy si siano preoccupati di spingerlo ad anticipare al 2013 l’obiettivo del pareggio di bilancio. Il compito di anticipare di un anno i 23,5 miliardi, in modo che l’effetto complessivo della manovra raggiunga i 48 miliardi, spetta al “suo” ministro dell’Economia, anche se dover parlare con quest’ultimo non deve essere stato particolarmente gratificante. Non va dimenticato, infatti, che la delega di riforma fiscale ed assistenziale era nata per annunziare un taglio delle tasse. Al contrario gli italiani hanno appreso che da essa dovevano uscire tagli per 20 miliardi (di cui quattro in più nel 2012) e ora apprendono che questi tagli saranno anticipati. Quello che ancora è del tutto oscuro è se essi si concentreranno sulla spesa assistenziale oppure sulle “tax expenditures”, cioè su deduzioni e detrazioni in sede Irpef, aliquote ridotte in sede Iva e altre agevolazioni fiscali. Entro settembre 2012 dovrebbe essere varata una riforma dell’assistenza volta a eliminare non meglio definite sovrapposizioni e duplicazioni di prestazioni assistenziali; se …
