Anno: 2011

Legge elettorale, Bersani s’arrabbia: «La nostra proposta è al Senato», di Maria Zegarelli

Le acque sono agitate nel Partito democratico. Onde alte provocate dal dibattito sui referendum sulla legge elettorale tanto che alla fine il segretario Pier Luigi Bersani per la seconda volta nel giro di poche ore torna a invitare tutti i big del partito ad attenersi «alla proposta del partito» che non è certo il referendum abrogativo del Porcellum firmato Passigli e non è neanche quello pro-Mattarellum di cui è capofila Arturo Parisi che ieri mattina si è incontrato a Santi Apostoli con Walter Veltroni, Pierluigi Castagnetti, Achille Passoni e diversi altri parlamentari Pd. «I referendum li promuove la società civile, esprime tutti i referendum che vuole, uno, due, ma anche 5 o 7 dice il segretario in Transatlantico i partiti invece hanno il loro da fare in Parlamento: perché le leggi elettorali per bene si fanno in Parlamento». E il Pd una sua legge ce l’ha, «una proposta giusta e buona», firmata Bressa, sui cui dettagli ancora si conosce poco, ma che di sicuro «non è un ritorno al proporzionale, prevede i collegi e il …

"La patrimoniale della destra", di Luigi Spaventa

Lo hanno detto e ripetuto il capo e i rappresentanti di questo Governo, settimana dopo settimana: «Non abbiamo mai messo, non mettiamo e mai metteremo le mani nelle tasche degli Italiani» – significando con ciò che per tenere sotto controllo la finanza pubblica non occorreva aumentare le imposte. La reazione era poi durissima se solo si sentivano le quattro lettere pi, a, ti, erre: pavlovianamente, senza neppure attendere se si volesse dire patria o, che so, patronimico. Subito ministri, portavoci, capigruppo di maggioranza dichiaravano che avrebbero protetto i cittadini dalla “patrimoniale”, con cui una “certa sinistra” voleva espropriare i risparmi dei cittadini. Bene, bene. Se è saggio chi sa cambiare idea, bisogna dire che il Governo con la “manovra” di questi giorni ha dato gran prova di saggezza. I 43,4 miliardi di correzione dei saldi di finanza pubblica fra quest´anno e il 2014 sono ottenuti per oltre un terzo con maggiori entrate: dunque con un aumento di pressione fiscale (già fra le più elevate d´Europa) anche trascurando le mani nascoste delle addizionali degli enti locali …

Pensioni, per il 42% dei giovani di oggi sono mille euro al mese", di Laura Matteucci

Un’Italia di anziani poveri. Con il 42% dei dipendenti, oggi giovani fra i 25 e i 34 anni, che intorno al 2050 andrà in pensione con meno di mille euro al mese. I lavoratori in questa fascia di età sono attualmente il 31,9%, e guadagnano una cifra inferiore a mille euro. Ciò significa che molti di loro si troveranno ad avere dalla pensione pubblica un reddito addirittura più basso di quello che avevano a inizio carriera. Ela previsione riguarda i più fortunati, cioè i 4milioni di giovani oggi inseriti nel mercato del lavoro con contratti standard. Poi ci sono un milione di giovani autonomi o con contratti atipici e 2 milioni che non studiano né lavorano. Perchè, come ha certificato l’Istat solo qualche giorno fa, il tasso di disoccupazione giovanile è da tempo ormai sul 30%. È questo il quadro che emerge dai risultati del primo anno di lavoro del progetto «Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali » realizzato da Censis e Unipol. Si parte da un assunto di base: il nodo pensioni …

«Addio federalismo e servizi azzerati», di Eugenio Bruno

Una manovra che azzera il federalismo fiscale e che mette pesantemente a rischio tutti i servizi sul territorio. Governatori, sindaci e presidenti di Provincia respingono al mittente il decretone del Governo e quei tagli che solo per i bilanci locali vale 9,6 miliardi nel 2013-2014 e altri 7,5 di minori finanziamenti per la sanità. E ieri, scottati dall’improvvisa disdetta del vertice programmato con l’Esecutivo, sono passati insieme al contrattacco. Diserteranno tutti gli impegni istituzionali, a cominciare dalla Conferenza unificata di oggi, dove si presenteranno solo per ufficializzare le critiche e illustrare gli effetti della manovra che si scaricheranno sui cittadini. Assistenza sociale, trasporto pubblico locale, livelli di assistenza sanitaria, politiche di sostegno alle imprese, investimenti: è questo, secondo le autonomie, il lungo elenco di servizi sui quali inciderà come un bisturi la manovra. Berlusconi – al quale chiedono un incontro urgente – deve «assumersi la responsabilità delle ricadute sui servizi fondamentali per il Paese», hanno scritto in una lettera. Insomma: sui tagli il premier “deve metterci la faccia”. Anche perché, contestano come già con la …

Al via la prima sperimentazione di apprendistato in alta formazione

Con questa sperimentazione si diventa dottori di ricerca lavorando in un’impresa. La Regione ha siglato un protocollo d’intesa con gli atenei e le parti sociali per avviare la sperimentazione dell’apprendistato in alta formazione per conseguire il titolo di dottorato di ricerca lavorando nelle imprese. Secondo l’ accordo gli atenei individuano i dottorati di ricerca e il numero di posti riservati per l’apprendistato. I laureati ammessi sono assunti dalle imprese con contratto di apprendistato. Il contratto dura da 24 a 48 mesi e deve prevedere almeno 120 ore annue di attività didattica e di formazione per acquisire competenze negli ambiti dell’innovazione tecnologica ed organizzativa dell’economia delle imprese regionali. Le attività formative si svolgono per tutta la durata del contratto in modo da assicurare l’alternanza formazione-lavoro. 06.07.2011 Apprendisti in alta formazione, laureati che acquisiscono il titolo di dottore di ricerca lavorando nelle imprese. Si tratta di una prima sperimentazione di apprendistato in alta formazione per il conseguimento del titolo di dottorato, per cui è stato siglato un protocollo d’intesa tra la Regione, le Università dell’Emilia-Romagna e le …

"Chi vuole rubarci la vita", di Stefano Rodotà

I moribondi di Palazzo Montecitorio stanno per approvare una legge ideologica, violenta, bugiarda, sgrammaticata, incostituzionale. È la legge sul testamento biologico, altrimenti detta «dichiarazioni anticipate di trattamento». E faccio esplicito riferimento a un classico della critica parlamentare – I moribondi del Palazzo Carignano, scritto nel 1862 da Ferdinando Petruccelli della Gattina. La maggioranza parlamentare sempre più delegittimata per gli scandali che l´attraversano, per l´impunita vocazione a secondare ogni pretesa del suo Capo, per la distanza abissale dal rispetto dovuto ai cittadini pretende di impadronirsi della vita stessa delle persone. Non si cura dei documenti analitici mandati a tutti i senatori e deputati da più di cento giuristi che mostrano i gravi limiti tecnici della legge. Disprezza l´opinione pubblica perché, come da anni ci dicono le periodiche rilevazioni dell´Eurispes, il 77% degli italiani è favorevole al diritto di decidere liberamente sulla fine della vita. Mentre ripetono la sempre più mendace formula “non mettiamo le mani nelle tasche degli italiani”, il presidente del Consiglio e la sua docilissima schiera mettono le mani sul corpo di ciascuno di …

Quattro miliardi di tagli al welfare, le donne: «Governo misogino»

Lo chiamano «scippo»: sono i 4 miliardi derivanti dall’equiparazione dell’età pensionabile delle donne nel pubblico impiego che dovevano essere investiti in misure di welfare e conciliazione. E invece sono stati sottratti. «Il governo è misogino» ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, che ha partecipato martedì mattina al flash mob davanti a Palazzo Madama. «Il criterio per il lavoro è il tempo disponibile, non la qualità». NON FARTI SCIPPARE IL FUTURO – Il flash mob davanti a Palazzo Madama dal titolo «Non farti scippare il futuro» è stata iniziativa promossa dall’associazione «Pari o dispare »per protestare contro «Lo scippo in atto nella manovra finanziaria». «Oggi – ha detto la Camusso – chiediamo solo giustizia e rispetto di quanto promesso, cioè risorse per servizi e conciliazione». Il segretario Cgil, ricordando come quest’anno 800 mila donne abbiano perso il lavoro non volontariamente, ha concluso sostenendo che il taglio dei finanziamenti agli enti locali e ai servizi destinati al welfare preannuncia un ulteriore peggioramento della condizione femminile. FANALINO DI CODA IN EUROPA – «Per rilanciare l’economia …