"Gli strateghi del Nulla", di Paolo Leon
Occorrerebbe fare chiarezza sulla politica economica, dove si sovrappongono diverse voci, molti giudizi e qualche minaccia. Cominciamo da Berlusconi, che ha tracciato un programma insensato, perché mentre continua ad esprimere un giudizio positivo sulle politiche del governo, contemporaneamente riconosce la necessità di una manovra per lo sviluppo che evidentemente non c’è. Poiché la scarsa crescita è con noi da tempo, occorre dedurne che Berlusconi crede oggi che l’«aver messo in ordine i conti» non aveva alcun riferimento con lo sviluppo: avrebbe ragione, naturalmente, come ogni volta che si pratica la strategia dei due tempi (prima i sacrifici, poi lo sviluppo) ma allora, fin dall’inizio della legislatura, avrebbe dovuto mettere in campo politiche di sviluppo e ordine nei conti. Era un programma necessario, anche per evitare che l’austerità di Tremonti si riflettesse negativamente sulla ripresa economica, ed era politicamente fattibile data l’enorme maggioranza della destra in Parlamento. L’attuale perdita di credibilità del governo sta proprio nell’angustia di quel disegno. Adesso, promettere qualcosa sullo sviluppo, per esempio con qualche cervellotica operazione sulle aliquote dell’Irpef, compensata forse da …
